07 Oct, 2025 - 18:15

Terni, il sindaco Bandecchi non arretra: “Nonostante gli insulti e le minacce vado avanti”. La risposta della Sinistra

Terni, il sindaco Bandecchi non arretra: “Nonostante gli insulti e le minacce vado avanti”. La risposta della Sinistra

Non cede di un passo Stefano Bandecchisindaco di Terni e presidente della Provincia. Dopo giorni di polemicheattacchi personali e tensioni pubbliche, il primo cittadino torna a parlare e lo fa con toni decisi: "Nonostante gli insulti e le minacce porterò avanti il mio incarico". Alle contestazioni arrivate da più fronti, Bandecchi risponde ribadendo la sua volontà di proseguire il mandato "da liberale e al servizio dei cittadini".

Ma la replica della sinistra non si fa attendere: "Terni merita rispetto - scrivono in una nota congiunta Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista e PSI - basta odio e volgarità".

Bandecchi: "Sarò al servizio della comunità sana, nonostante le calunnie"

Nel lungo comunicato pubblicato dal Comune di TerniBandecchi va all'attacco delle forze politiche che lo hanno contestato, denunciando un clima di ostilità crescente"In quanto sindaco della città di Terni e presidente della provincia eletto democraticamente in ambedue i casi - dichiara Stefano Bandecchi - sono molto preoccupato dell'atteggiamento socialista tenuto dai consiglieri comunali e dai sindaci di sinistra e della destra sociale (chi non capisce studiasse)".

Cartelli, minacce e il clima della piazza: la contestazione nei confronti del sindaco

Parole dure, che si rivolgono direttamente a chi ha partecipato alle recenti manifestazioni di protesta"Persone che di recente sono scese in piazza a Terni contestandomi per il mio operato e le mie idee liberali. Sono rimasto impressionato - prosegue il sindaco - nel dover constatare che alcuni sindaci e consiglieri comunali hanno sfilato sotto un cartello che riportava la seguente dicitura: 'Leggi meglio a testa in giù?', con l'aggiunta ribaltata 'Bandecchi vattene'. Più altri cartelli limitanti la mia libertà di espressione e minacciosi nei miei confronti".

Secondo il primo cittadino, quel linguaggio e quella simbologia rappresentano "grida, urla, cori che inneggiavano alla mia fine, spero non fisica". E da qui l'affondo contro quella che definisce una deriva pericolosa del dibattito pubblico"Le parole sono pietre - ricorda Bandecchi - e queste pietre sono state scagliate contro di me da organi politici e amministrativi che hanno armato momentaneamente la mano di chi, con meno capacità intellettive, ha già compiuto atti sconsiderati".

Il sindaco scomoda anche un riferimento storico particolarmente significativo: "Ricordo che il professor Curcio non ha mai sparato un colpo di pistola e attraverso le sue parole e insegnamenti ha diffuso un odio che dette origine in Italia al terrorismo più crudele dei nostri tempi moderni". Un paragone che dimostra quanto Bandecchi percepisca come grave il clima che si è creato intorno alla sua figura.

Israele, la libertà di espressione e le nuove polemiche: il sindaco sotto assedio mediatico

Nel suo intervento, il sindaco fa anche riferimento alla propria posizione in merito al conflitto in Medio Oriente"Ho espresso liberamente la mia vicinanza al popolo di Israele. Vicinanza che oggi molti italiani come me condividono e sono stato attaccato come se avessi offeso la mamma di ognuno". Una frase che, nelle ultime settimane, aveva scatenato ulteriori polemiche per i toni giudicati inappropriati e per l'accusa, da parte delle opposizioni, di aver "negato la morte dei bambini palestinesi".

Bandecchi rivendica inoltre la sua libertà di espressione"Sono stato leso nella mia libertà di espressione e di pensiero da liberale e da uomo libero condanno con forza coloro che con troppa superficialità armano la mano dei più deboli".

Chiude il suo messaggio con una dichiarazione di continuità e di resistenza"Mi rivolgo a tutti i cittadini sani, che tutti i giorni lavorano, faticano per la loro vita, la loro famiglia, i loro amici e per la nostra nazione, rassicurandoli della mia ferma intenzione di continuare a portare avanti il mio lavoro istituzionale nonostante le calunnie, le offese, le provocazioni, gli insulti e le minacce. Continuerò a cambiare questa città e la provincia come è giusto che un liberale faccia: al servizio dei cittadini che mi hanno votato e di tutta la comunità sana".

Le opposizioni di sinistra: "Terni merita rispetto, basta con la cultura dell'odio"

La risposta dei partiti di opposizione del centrosinistra è netta e mira a spostare il dibattito sul piano della responsabilità istituzionale. In una nota congiunta firmata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista e PSI, le forze di sinistra parlano di "pericolosa deriva del dibattito pubblico", denunciando ancora una volta il linguaggio e le modalità comunicative del sindaco.

"Negli ultimi giorni - si legge nella nota - Terni è diventata il teatro di una pericolosa deriva del dibattito pubblico, alimentata ancora una volta dal sindaco Stefano Bandecchi, che continua a utilizzare i bambini e gli adolescenti come strumento di lotta politica"

L'opposizione attacca inoltre l'utilizzo di due tragici episodi locali, riguardanti due ragazzi ternani, come argomenti di scontro politico"È un comportamento culturalmente e moralmente inaccettabile - si legge ancora - che trasforma il dolore più sacro, quello dell'infanzia e delle famiglie, in un'arma politica".

Gli stessi partiti sottolineano come le indagini sui fatti avvenuti davanti a Palazzo Spada abbiano smentito le interpretazioni del sindaco"Si tratterebbe di due giovani studentesse, una minorenne, completamente estranee alla politica. Quindi la montatura di Bandecchi viene smentita proprio da chi conduce le indagini", si legge nel documento.

Le forze di opposizione colgono l'occasione per rilanciare la richiesta di dimissioni del sindaco"Il clima d'odio in città non nasce dalle proteste, ma dalla sua cinica propaganda. È il momento di dire basta al cinismo e alla volgarità in politica".

Il confronto politico si irrigidisce, cresce la preoccupazione istituzionale

Il nervo scoperto resta il tono del confronto pubblico e la crescente polarizzazione della scena politica ternana. Da un lato Bandecchi che rivendica il diritto alla libertà di parola e la legittimazione del proprio mandato. Dall'altro le opposizioni che denunciano un uso politico della provocazione, accusando il sindaco di "infangare le istituzioni che rappresenta".

La frattura, ormai profonda, coinvolge anche il piano sociale, con cittadini divisi tra chi sostiene la linea diretta anticonformista del sindaco e chi invece vede in quel linguaggio un elemento di degrado del discorso civico.

Bandecchi appare determinato a non cedere. Il suo messaggio, più che una difesa, si configura come una dichiarazione d'intenti: continuare a governare "per la città e per la comunità sana", come ribadisce, "nonostante le minacce". Un copione, quello del sindaco di Terni, segnato da toni spesso inusuali nel dibattito politico ma sorretti da una visione personale del ruolo istituzionale. Toni accentuati nella sfida e refrattari ai compromessi.

Le opposizioni, invece, cercano di riportare il confronto su un piano istituzionale tradizionale, chiedendo un cambio di passo per "ricostruire la dignità della città". Ma a Terni, dove la temperatura politica resta alta, conciliare visioni così contrapposte appare, almeno per ora, impresa difficile.

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Federico Zacaglioni
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