05 Oct, 2025 - 07:50

Terni, manichino di Bandecchi appeso a testa in giù davanti al municipio: la risposta del Sindaco e la condanna della maggioranza

Terni, manichino di Bandecchi appeso a testa in giù davanti al municipio: la risposta del Sindaco e la condanna della maggioranza

Una sagoma vuota, a testa in giù, con stampato il volto di Stefano Bandecchi. È la scena che, nella notte tra sabato e domenica, ha accolto i passanti in piazza Ridolfi, davanti al municipio di Terni. Il manichino, appeso a una delle tre aste delle bandiere di Palazzo Spada, sede municipale, è stato rimosso, ma le immagini hanno iniziato a circolare sui social, postate dai consiglieri comunali di Alternativa Popolare, che hanno denunciato l’accaduto e condannato l’azione, definita “un gesto gravissimo e violento”.

Sul posto per i rilievi del caso sono intervenuti gli agenti della Questura di Terni che hanno effettuato una serie di acquisizioni probatorie prima di far rimuovere il manichino e disporne il sequestro. Sono in corso analisi scientifiche e acquisizione delle immagini delle tecamere di videosorveglianza. Tra i primi a intervenire e a chiedere l'intervento delle autorità di pubblica sicurezza, il vice sindaco di Terni Riccardo Corridore.

L’episodio, firmato “Rigurgito Antifascista 99 Posse”, arriva a poche ore di distanza dal corteo organizzato dai partiti e movimenti della sinistraPartito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, PSI e Cgil e numerosi collettivi locali - che nella mattinata di sabato aveva attraversato il centro cittadino per protestare contro il sindaco e le sue recenti dichiarazioni. Al termine della manifestazione, che si è svolta in modo pacifico e "istituzionale" una delegazione era stata ricevuta dal Prefetto di Terni, Antonietta Orlando.

Sul manichino - rappresentato da un sacco bianco vuoto - è stato appeso un cartello di cartone con la scritta "Vuoto come un cesso, non ti sai organizzare. Vigliacco, represso incominci a picchiare", brano di una canzone dei 99 Posse. 

La risposta immediata del sindaco Bandecchi sui social chiama in causa gli organizzatori della protesta

Stefano Bandecchi - che si trova a Cipro per portare aiuti umanitari al coordinamento del corridoio umanitario italiano per Gaza - ha subito risposto su Instagram alla provocazione antagonista, postando la foto del manichino che lo ritrae a testa in giù e attribuendo la responsabilità agli organizzatori della manifestazione contro di lui. 

Nella didascalia del suo post e nella storia che l'ha accompagnata, il sindaco di Terni ribatte alle accuse politiche nei suoi confronti. "Siete dei veri pacifisti - scrive -. Di c... io ne ho visti tanti ma voi li superate tutti. Continuate così e a Terni comanderete mai più. Assassini di m...". 

Bandecchi, che tornerà a Terni martedì, in un post precedente aveva pubblicato la notizia del suo viaggio a Cipro per portare aiuti umanitari a bordo di un aereo privato. Nel suo messaggio aveva riportato l'accusa dell'ambasciatore israeliano a Roma nei confrotni della Flottilla, che nei giorni scorsi era stata fermata al largo della Striscia di Gaza. "Sulle barche non c'era nessun aiuto alimentare - ha detto il sindaco di Terni - hanno preso in giro tutti ora dicendo che portavano viveri e medicine e non avevano niente. Io vado a Cipro e le cose io le porto davvero, non come quelli che con la scusa degli aiuti umanitari volevano fare solo politica bieca schifosa". 

La condanna unanime della maggioranza di Alternativa Popolare dopo l'episodio

Le prime reazioni sono arrivate nella notte di domenica, quando i rappresentanti di maggioranza hanno pubblicato sui propri profili social le foto del manichino e i commenti di dura condanna.

Guido Verdecchia, capogruppo di Alternativa Popolare, ha espresso con fermezza la posizione della coalizione che sostiene Bandecchi: “Questa immagine, che ritrae un manichino con le sembianze del sindaco appeso a testa in giù, è inaccettabile e vergognosa. Al di là del pensiero politico e delle dichiarazioni, anche le più controverse, assistere a una tale rappresentazione di violenza è un segnale preoccupante per la nostra comunità.”

Il consigliere ha aggiunto che “la libertà di espressione è un pilastro della nostra democrazia, ma non può e non deve mai trasformarsi in un incitamento all’odio o in un linciaggio simbolico. Quando il dissenso prende la forma di un’impiccagione a testa in giù, si oltrepassa un limite pericoloso. Si scivola in un vortice di volgarità e violenza che rischia di avvelenare il dibattito pubblico e sfociare in qualcosa di ancora più grave.”

Verdecchia ha poi concluso con un appello al ritorno al confronto civile: “Terni ha bisogno di tutto, tranne che di fratture sociali e divisioni ideologiche. Ha bisogno di confronto, anche aspro, ma democratico. Condanno fermamente questo gesto, così come ogni tipo di violenza, sia essa verbale o fisica. Spero che questa corsa all’insulto si fermi qui.”

L’appello alla responsabilità dei consiglieri comunali: “Si è passato il segno”

Sulla stessa linea la presidente del Consiglio comunale, Sara Francescangeli, che ha parlato di “una escalation di violenza preoccupante di cui sono responsabili in molti tra quelli che hanno manifestato stamane”. Parole dure che evidenziano una tensione crescente nel clima politico cittadino, esasperato da settimane di scontri verbali tra il sindaco e gli esponenti dei partiti di opposizione.

A farsi sentire è stato anche Claudio Batini, presidente della Terza Commissione consiliare, che ha definito l’episodio “vergognoso e inaccettabile”, aggiungendo: “Credo che si sia davvero passato il segno. Fomentare è sintomo di incapacità, in questo caso vergognosa, a prescindere dal pensiero politico. Forse tutti i politici che sono scesi in piazza negli ultimi tempi contro Stefano Bandecchi dovrebbero guardarsi indietro e riflettere su quanto stanno facendo".

Il segretario di Alternativa Popolare Francesco Castaldi: "Intervengano le autorità a fare luce su un episodio inquietante"

A stretto giro è arrivata anche la presa di posizione del segretario ternano di Alternativa Popolare, Francesco Castaldi, che ha parlato di “dura condanna per il gesto vigliacco che non solo rappresenta una intimidazione alla libertà del Sindaco ma di tutte le Istituzioni democratiche di Terni e del Paese". 

Castaldi ha aggiunto: “Se qualcuno pensa di sovvertire l’ordine attraverso questi mezzi ci ha ampiamente dimostrato la sua piccolezza e la sua mediocrità. Ricordo che la logica delle aggressioni adottata da certe aree della sinistra più volgare ha già avuto la sua tombale sconfitta in decenni che pensavamo passati e ampiamente superati". 

Nel suo intervento, il segretario ha poi sottolineato: “Chiunque in questi giorni ha richiamato l’articolo 54 della Costituzione era in evidente malafede. Auspico un intervento delle preposte Autorità per fare luce sull’accaduto e per perseguire penalmente i responsabili, così come auspico che i rappresentanti politici delle opposizioni prendano formalmente le distanze unitamente agli organizzatori di manifestazioni che possano aver scatenato la follia di questi mitomani senza ideale e senza faccia". 

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Federico Zacaglioni
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