Giornata di tensione prima e durante in consiglio comunale a Terni per le proteste dell'opposizione di sinistra e destra contro le parole del sindaco Stefano Bandecchi su Gaza, che avevano già generato proteste nel week end. Un gruppo di cittadini, circa un centinaio, con bandiere della Palestina e di partito e qualche cartello, ha aspettato Bandecchi e lo ha contestato, continuando la manifestazione dentro il consiglio comunale. Le opposizioni hanno deciso di non partecipare alla seduta.
A scatenare le polemiche erano state le dichiarazioni del primo cittadino suibambini palestinesi. In un video postato sui social Bandecchi aveva affermato:"Io sto con Israele. Lo Stato vero della Palestina non è certo quello guidato da Hamas perché gli stessi palestinesi dicono che Hamas se ne deve andare". Ma a far maggiormente discutere è stata la risposta a uno dei numerosi commenti critici, dove il sindaco aveva scritto:"20.000 bambini non sono mai morti. 20mila non sono mai esistiti, gli altri sono soldati di Hamas".
La mattinata del lunedì 30 settembre ha visto Palazzo Spada trasformarsi in teatro di forti contestazioni. Bandecchi è stato accolto da fischi, cartelloni e cori che chiedevano le sue dimissioni. L'aula del consiglio comunale è risultata stracolma, nonostante le disposizioni della presidente del consiglio Sara Francescangeli che prevedevano l'ingresso di sole 60 persone tra amministratori, dipendenti, pubblico e stampa.
"Io sono sempre stato con gli ebrei e con Israele", ha risposto Bandecchi ai contestatori, aggiungendo:"Voi fascisti, facinorosi e pro Hamas". Le contestazioni sono proseguite anche all'interno della sala consiliare, con il centrosinistra (ad annunciare la decisione il capogruppo PD Emidio Gubiotti) e Fratelli d'Italia (in aula presente la sola Elena Proietti Trotti) che hanno lasciato la seduta in segno di protesta.
Anche i consiglieri Francesco Maria Ferranti di Forza Italia e Valdimiro Orsini del gruppo Terni Masselli Sindaco hanno abbandonato la seduta senza rilasciare dichiarazioni. Del gruppo misto è rimasto presente solo il consigliere Danilo Primieri.
Il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia di Terni e i consiglieri Cinzia Fabrizi e Orlando Masselli del Gruppo Misto avevano già comunicato formalmente la loro decisione di non partecipare al consiglio comunale del 30 settembre.
In una nota congiunta, i consiglieri avevano spiegato:"Non si tratta di una scelta politica in senso stretto. Siamo davanti a un punto di rottura che supera qualunque dialettica istituzionale, qualunque confronto tra visioni diverse, qualunque opinione sull'attualità internazionale. Ci troviamo di fronte a un baratro etico, culturale e umano".
"Le ultime parole pronunciate e scritte dal sindaco di Terni non sono più politica. Sono un'ostentazione mediatica indegna, un tentativo di trasformare le istituzioni in un palcoscenico personale, piegato a logiche di puro showbiz", hanno aggiunto i rappresentanti della destra locale.
Le dichiarazioni di Bandecchi hanno suscitato reazioni indignate a livellonazionale. Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha chiesto un intervento diretto della premier Giorgia Meloni:"Questo è il sindaco di Terni. Meloniha nulla da dire sulle parole schifose di un suo alleato?".
Durissimo anche il senatore del Pd Walter Verini, che ha definito"ripugnanti e spregevoli" le parole del sindaco: "Non sa cosa sia il senso del decoro, dell'umanità. Vergogna, offende innanzitutto la comunità ternana, fatta di persone che a differenza sua umanità e solidarietàl e conoscono".
Il comunicato congiunto delle opposizioni locali di centrosinistra Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Socialista - ha definito le dichiarazioni "abominevoli", esprimendo "la più ferma condanna di fronte a tanta bestialità".
All'interno dell'aula consiliare si è consumato un vero e proprio caos. Tra urla e fischi, l'assessora Michela Bordoni ha tentato di esporre l'atto in discussione al primo punto dell'ordine del giorno, ma nel più totale disordine. Nell'aula erano presenti anche i deputati Walter Verini del Pd ed Emma Pavanelli del Movimento 5 Stelle.
Solo dopo l'ennesimo invito delle forze dell'ordine a proseguire la contestazione all'esterno, una larga parte del pubblico ha lasciato l'aula. Bandecchi, dal canto suo, ha minimizzato l'accaduto portando a termine i lavori del consiglio: "A Terni siamo 109 mila - ha detto annunciando la conclusione dei lavori dell'assemblea -. Qui c'erano pochi facinorosi pro Hamas, parecchi se ne sono già andati. La democrazia è stata ristabilita. Noi lavoriamo nell'interesse dei ternani".