28 May, 2025 - 13:49

Sicurezza a Terni, Bandecchi alza la voce: "Non accetto correzioni dallo Stato"

Sicurezza a Terni, Bandecchi alza la voce: "Non accetto correzioni dallo Stato"

La vicenda che ha acceso gli animi a Terni ruota attorno a uno degli ultimi episodi di cronaca locale, che ha lasciato un po' tutti di stucco: un uomo, dopo aver rubato e minacciato con un coltello all'interno di un supermercato, è stato fermato, sottoposto ad accertamenti sanitari, ma poi rimesso in libertà nel giro di poche ore. Un ritorno in strada che ha lasciato sgomento non solo i cittadini, ma anche le istituzioni locali. A farsi portavoce di questa indignazione è il sindaco Stefano Bandecchi, che in una dichiarazione dai toni netti ha accusato lo Stato di essere assente nel garantire la sicurezza pubblica.

"Non mi interessa fare polemiche, mi interessa dire la verità" ha esordito Bandecchi, sottolineando come l'accaduto rappresenti un sintomo grave del malfunzionamento della macchina statale. "Come sindaco mi sono fatto interprete dello stupore e della rabbia della stragrande maggioranza della città che è stanca di questi soggetti e teme che questi episodi possano finire nel sangue".

Bandecchi sulla sicurezza a Terni e lo scontro con la magistratura

Bandecchi ha puntato il dito anche contro la magistratura, rea, secondo lui, di aver trasformato una legittima denuncia in un attacco all'autorità comunale. "Non accetto che un organo fondamentale dello Stato, la magistratura, punti il dito contro il sindaco che si è fatto legittimamente portavoce della preoccupazione di una città" ha dichiarato, rifiutando di ritrattare le sue posizioni anche di fronte alle critiche arrivate dalle alte sfere giudiziarie umbre.

Il sindaco ha difeso l'intervento tempestivo della Polizia Locale che nella mattina del 15 maggio ha disarmato l'aggressore. Una volta scoperta la presenza di una malattia infettiva, però, si è deciso di non procedere all'arresto per evitare complicazioni nel carcere di Terni. "Alla Polizia Locale è stato consigliato – certamente non dal sindaco ma da figure ben più importanti dell'ordinamento giuridico – di non procedere all'arresto" ha chiarito.

Una sicurezza condizionata dalla salute del detenuto

La presenza di una patologia infettiva avrebbe reso complicata, secondo i protocolli vigenti, la detenzione in carcere del soggetto fermato. Ma Bandecchi non ci sta. "Mi domando se non fosse stato il caso di procedere a una misura restrittiva, con l'isolamento e il piantonamento in ospedale".

Il rilascio del giovane straniero, tornato poche ore dopo nello stesso supermercato per reiterare comportamenti minacciosi, ha rafforzato nella comunità la percezione di insicurezza e la frustrazione verso le istituzioni centrali. Per il sindaco, questa è l'ennesima dimostrazione di come il sistema carcerario e giudiziario italiano sia incapace di rispondere in modo efficace e rapido a situazioni di reale pericolo.

Già ieri sera, in un video pubblicato sui social, Bandecchi aveva ribadito il proprio punto di vista criticando anche la comunicazione istituzionale. Il primo cittadino ha affermato che la nota della Procura "non è esatta perché tralascia dei lati oscuri" e ha annunciato l’intenzione del Comune di pubblicare una propria ricostruzione per fare chiarezza.

Il dibattito si è acceso anche in Consiglio comunale, dove il sindaco ha pronunciato parole provocatorie in merito al riconoscimento agli agenti coinvolti. La sua dichiarazione è sarcastica – "E forse l’encomio dobbiamo darlo a questo signore, perché i veri colpevoli sono i due agenti" – e ha suscitato reazioni contrastanti, mettendo in luce le tensioni fra i diversi livelli istituzionali.

Un appello diretto alle istituzioni nazionali

Nel suo intervento, Bandecchi ha voluto lanciare un messaggio chiaro non solo alla città, ma anche allo Stato: "Comprendo che dire la verità può essere pericoloso ma è un dovere. In maniera particolare quando serve a tutelare la città di Terni". Un invito a ripensare radicalmente i meccanismi di gestione della sicurezza pubblica, ma anche un'accusa aperta a chi detiene il potere giudiziario.

Il sindaco auspica che episodi simili non si ripetano e chiede interventi strutturali da parte delle diramazioni umbre dello Stato. "Mi auguro che lo Stato italiano prenda tutti i provvedimenti perché un soggetto pericoloso per la comunità, al di là delle sue condizioni di salute, in futuro sia prontamente messo nelle condizioni di non nuocere".

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Giorgia Sdei
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