La data cerchiata in rosso sul calendario è arrivata: venerdì 27 giugno si alza il sipario sulla 68esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, che fino al 13 luglio promette emozioni, sperimentazione e spettacolo puro. Per 17 giorni, la città umbra si riempie di colori, suoni, accenti e idee che arrivano da ogni parte del mondo, rendendo Spoleto un microcosmo vivo pronto ad accogliere spettacoli e performance a tutte le ore del giorno e della notte.
Il Festival dei Due Mondi 2025 di Spoleto accoglie oltre 700 artisti provenienti da 13 Paesi, pronti a dare vita a più di 60 spettacoli tra opera, concerti, danza, teatro e arti visive. A guidare la nave c'è Monique Veaute, che anche quest'anno ha costruito un programma ambizioso e trasversale, fatto di grandi nomi ma anche di scoperte, di contaminazioni tra generi e di progetti speciali che esplorano le sfide del nostro tempo. In scena vanno produzioni inedite, prime italiane e omaggi ai maestri del passato.
Si comincia con "Hadrian" di Rufus Wainwright, opera di apertura in prima italiana al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, con le immagini potenti di Robert Mapplethorpe e la direzione di Johannes Debus. Ma non è che l'inizio: nel cartellone ci sono giganti come William Kentridge con il suo visionario "The Great Yes, The Great No", Stefano Bollani e Enrico Rava in scena con Alessandro Baricco per "Novecento", e ancora Luca Marinelli che torna a Spoleto per dirigere e interpretare le "Cosmicomiche" di Calvino. Tutto questo, mentre piazze, vicoli e cortili diventano palchi improvvisati.
Tra le chicche musicali di quest'anno spiccano i concerti di mezzogiorno e pomeriggio con interpreti di caratura internazionale, come Sandrine Piau e Benjamin Appl. In Piazza Duomo ci sarà anche un doppio appuntamento imperdibile: il live intimo di Rufus Wainwright il 28 giugno e, poco dopo, il sitar magnetico di Anoushka Shankar, che porta in scena il suo ultimo lavoro. Il gran finale sarà affidato alla Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer, con la Sinfonia n. 5 di Mahler, il 13 luglio.
La danza, invece, prende vita tra coreografie ad alto impatto emotivo e scenografie immersive. Da segnare in agenda lo spettacolo della Sydney Dance Company, il ritorno di Blanca Li e le suggestioni circensi della compagnia Circa, che rilegge Mahler con acrobazie poetiche. A fare da cornice: il Teatro Romano e una città che vibra al ritmo della creazione. C'è spazio anche per il contemporaneo più audace con Shahar Binyamini e i suoi "Bolero" rivisitati e per la danza che dialoga con l'acqua nello spettacolo su Didone ed Enea.
Non è solo una questione di palcoscenico: il Festival è anche mostre, laboratori e progetti che coinvolgono la città intera. Palazzo Collicola ospita una personale dell'artista sudafricano William Kentridge, mentre in Via Saffi torna la mostra sui costumi storici del Festival. Da non perdere il percorso immersivo della Fattoria Vittadini a San Nicolò e il FuoriFestival, con eventi a sorpresa, incontri e tanta sperimentazione. C'è anche un programma per bambini, spettacoli ispirati alla letteratura e momenti dedicati al rapporto tra arte e sostenibilità, in collaborazione con la Rai.
Per i più piccoli, torna anche quest'anno la rassegna "Crescere è uno spettacolo" con spettacoli su misura, mentre i giovani talenti si mettono in gioco grazie all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico e al progetto La MaMa Spoleto Open. Dai laboratori ai progetti di teatro in carcere, dalle masterclass alle performance emergenti, ogni giorno a Spoleto è una scoperta.
Partecipare è semplice: i biglietti sono già in vendita online e in città. Si può scegliere tra l'abbonamento completo da 150 euro o l'acquisto dei singoli spettacoli, con prezzi variabili in base all'evento. Il consiglio? Prenotare per tempo, soprattutto per le date più calde. Sul sito ufficiale del Festival dei Due Mondi si trovano tutte le info utili, dal programma aggiornato alle indicazioni su come raggiungere Spoleto.
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano
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