10 Apr, 2025 - 13:53

Cohousing per persone con disabilità: nasce a Piegaro una innovativa Casa di comunità

Cohousing per persone con disabilità: nasce a Piegaro una innovativa Casa di comunità

Sorge a Castiglion Fosco, una frazione del Comune di Piegaro, la prima Casa di comunità del Trasimeno dedicata al cohousing inclusivo che potrà accogliere fino a 12 ospiti. Il progetto finanziato coi fondi Pnrr della Missione 5 'Salute', è stato realizzato dall’Area sociale dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e dal Comune di Piegaro in collaborazione con il Distretto sanitario del Trasimeno. 

La struttura sorge in un edificio di proprietà del Comune dove sono stati ricavati due appartamenti con sei posti letto ciascuno, completi di cucina e spazi comuni e di una sala pc dedicata alle attività di sviluppo delle competenze digitali degli ospiti.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il presidente dell'Unione dei Comuni del Trasimeno, Sandro Pasquali, il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli, l'assessora regionale Simona Meloni, il consigliere regionale Cristian Betti e il direttore del distretto del Trasimeno Emilio Paolo Abbritti.

Tre cooperative al lavoro

Per la gestione dei servizi legati alla Casa di comunità sono state coinvolte tre cooperative, Polis, Frontiera lavoro e Coralius con una varietà di profili professionali di tipo educativo, psicologico e di accompagnamento al lavoro. Lo scopo è la realizzazione del progetto di vita individuale partecipato e personalizzato, elaborato con ognuno degli ospiti dalla competente Unità di valutazione multidimensionale socio-sanitaria integrata.

"Una risposta innovativa ai bisogni e alle aspettative delle persone con disabilità che si realizza nei tre obiettivi della coabitazione, dello sviluppo delle potenzialità di ognuno e di un percorso verso l’autonomia anche professionale e lavorativa” così ha definito la nuova Casa Alessandra Todini, responsabile dell’Area Sociale dell’Unione dei Comuni del Trasimeno.

Cohousing: un'esperienza sociale di valore

Il cohousing sta prendendo piede un po' ovunque. Si tratta di una proposta in cui la coabitazione di un gruppo è caratterizzata per una visione condivisa e anche per una spiccata valenza sociale. 

Chi sceglie il cohousing entra di fatto a far parte di una piccola comunità intenzionale che pone al centro le relazioni tra persone, la cura reciproca e anche una maggiore sostenibilità ambientale. Molti sono i benefici del cohousing, da quelli economici a quelli per la salute.

Non a caso, soprattutto nel nord Europa la coabitazione sta diventando una scelta di vita sempre più popolare per gli anziani. Una scelta che contrasta la solitudine, anche in considerazione del fatto che gli anziani soli hanno una percentuale decisamente più alta di mortalità rispetto a quelli che hanno una vita sociale attiva.

Un'esperienza simile anche a Terni

A dicembre scorso anche a Terni ha preso il via un progetto simile a quello di Piegaro. Nella città dell'acciaio sono stati inaugurati due nuovi appartamenti destinati a 12 ragazzi diversamente abili con problemi di inserimento sociale. Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione fra più assessorati e che nasce da un duplice scopo: favorire l’autonomia e la formazione professionale e lavorativa.

I beneficiari, selezionati attraverso un apposito avviso, saranno seguiti da una equipe multidisciplinare che faciliterà i percorsi di inserimento sociale e lavorativo che guarda ben oltre la semplice coabitazione mettendo al centro valori come l’autonomia, l’inclusione e la dignità della persona.

'Dream Ap' ad Assisi

A luglio 2024 Assisi ha dato vita a un cohoising inclusivo rivolto alle persone con sindrome di down promosso dall'Associazione italiana persone Down e sostenuto da una lunga serie di soggetti. 'Dream Ap', questo il nome, è una struttura di 200 metri quadrati su tre piano che sorge nel centro cittadino ed accoglie stabilmente tra i sette e i dieci ragazzi e ragazze. All'inaugurazione era presente, fra gli altri, anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

Oltre alla coabitazione, nel progetto di Assisi, è previsto il coinvolgimento degli ospiti in varie attività lavorative nel comparto ristorativo e nell'accoglienza.

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Sara Costanzi
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