25 Oct, 2025 - 14:35

Capitale italiana del libro 2026, vince Pistoia. Perugia sfiora il titolo

Capitale italiana del libro 2026, vince Pistoia. Perugia sfiora il titolo

Perugia non si è aggiudicata il titolo di 'Capitale italiana del libro 2026' ma ci è arrivata molto vicino. A vincere la settimana edizione è stata Pistoia con il dossier 'Pistoia: l'avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro' che ha vinto il finanziamento da mezzo milione di euro previsto. Il capoluogo umbro è riuscito ad arrivare in finale insieme ad altre quattro città italiane. La volontà ora, al di là del titolo, è quella di fare tesoro dell'esperienza e mettere in campo le azioni e le ispirazioni del progetto presentato.

Sindaca Ferdinandi e assessore Pierini presenziano la cerimonia

La cerimonia di conferimento del titolo si è svolta venerdì 24 ottobre a Roma, nella Sala della Crociera del Collegio Romano, sede del Mic, alla presenza del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, della Giuria di esperti e dei rappresentanti dei Comuni finalisti. A rappresentare Perugia c'erano la sindaca Vittoria Ferdinandi e il vicesindaco con deleghe alla cultura e alle biblioteche Marco Pierini.

"Essere 'capitale' significa farsi guida, rappresentare la testa di un corpo sociale vivo, fatto di comunità, di relazioni, di parola condivisa", ha dichiarato il Ministro nel corso del suo intervento ribadendo come il titolo vada oltre la promozione della lettura con lo scopo "di unire le persone, di creare legami, di alimentare la coscienza civile".

"Vogliamo - ha aggiunto Giuli - che le istituzioni continuino a illuminare le geografie materiali e immateriali del nostro Paese, dando voce ai territori, alle idee e alla bellezza che ogni giorno l’Italia sa reinventare. Arrendersi alla forza della lettura, oggi, è la più bella delle vittorie" ha concluso.

Ferdinandi: "Essere arrivati in finale conferma la bontà del nostro progetto"

La sindaca Ferdinandi ha definito la partecipazione "un’avventura entusiasmante che ci ha consentito di mettere ulteriormente a fuoco la vocazione di Perugia come laboratorio diffuso di cultura e partecipazione".

"Essere arrivati tra i finalisti conferma la bontà del nostro progetto - ha osservato -. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a costruirlo, incluso il personale del Comune per la straordinaria dedizione dimostrata. Siamo più determinati che mai a mettere in campo azioni significative in cui il libro e la lettura possano tradursi in occasioni di incontro, crescita culturale e inclusione sociale".

Perugia, come ricordato dal vicesindaco Pierini, ha concorso per la prima volta. "Sin dall’inizio abbiamo creduto molto in questa iniziativa - ha sottolineato -. Un elemento di grande soddisfazione è dato dal forte interesse che abbiamo riscontrato da parte di associazioni, librerie, gruppi di lettura, editori, scuole e cittadini. In tanti hanno voluto contribuire a delineare un complesso di eventi di grande qualità e siamo certi che questo fermento proseguirà nei prossimi mesi. È nostra intenzione, infatti, realizzare il nostro progetto 'Gocce. L’acqua si fa voce' nelle sue linee fondamentali".

Entusiasmo e nuove prospettive

Il progetto presentato da Perugia si snoda lungo il filo conduttore dell'acqua, elemento caratterizzante dei luoghi simbolo della città, dalla fontana Maggiore, all'acquedotto, dal Pozzo Etrusco al fiume Tevere. Il focus è sull'acqua intesa come sorgente di vita, un principio che accomuna la lettura perché un buon libro, può salvare la vita e merita, di rimando, di essere salvato a sua volta.

L'entusiasmo intorno al progetto è alto e le possibilità, come spiegato da Pierini, che venga ugualmente sviluppato ci sono. I presupposti non mancano e la candidatura ha consentito di rafforzare la rete cittadina che sul libro e sulla lettura, è già molto strutturata. In questi giorni nel capoluogo ha preso il via la nuova edizione di UmbriaLibri con l'anteprima dedicata all'editoria locale e il 2026 sarà un anno cruciale per l'Umbria con le celebrazioni in onore del Premio Nobel Dario Fo che partiranno proprio dal cuore verde d'Italia, che lui aveva scelto come suo buen retiro. Premesse che fanno ben sperare.

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Sara Costanzi
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