Dalla Loggia del Sacro Convento di San Francesco, dopo il saluto del ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, fra Carlos Alberto Trovarelli, la Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Giorgia Meloni, nel suo discorso ha esaltato la figura di San Francesco riportando il suo esempio in tempi difficili allora come quelli attuali, con il suo esempio di pace da costruire giorno dopo giorno.
La Premier ha parlato dopo il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che, durante la festa di San Francesco, Patrono d'Italia, ha voluto salutare la platea con parole semplici e concrete: "Da Assisi e dall'Abruzzo si levi messaggio di pace".
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"Saluto tutti i sindaci e le autorità presenti e le tante persone in questa piazza - esordisce così la Premier Giorgia Meloni presente ad Assisi per la celebrazione della festa di San Francesco - Nella mia vita sono stata ad Assisi tante volte ma è la prima volta che partecipo alle celebrazioni di San Francesco come Patrono d'Italia ed è per me un onore e un'emozione perché so quanto questa ricorrenza sia radicata in tutt'Italia, con una devozione viscerale che si legge sui volti dei tantissimi fedeli presenti qui oggi".
"San Francesco è il più poetico e il più italiano dei nostri Santi, come era stato definito dal filosofo Vincenzo Gioberti. San Francesco una delle figure fondative dell'identità italiana. Ha scritto il testo più antico della nostra letteratura "Il Cantico delle Creature". I suoi versi hanno guidato Dante, Petrarca, Boccaccio e hanno reso grande la nostra lingua. Ha fornito un segno concreto indelebile su arte, teatro, cultura, scienza e la sua spiritualità ha affascinato tantissimi italiani. Terziari francescani sono stati come Giotto, Manzoni, Colombo, Volta e tanti altri. Lui ha reso il nostro popolo un unicum ammirato e apprezzato nel mondo. Nel cuore della roccia ha dato origine al Presepe, la più dolce raprresentazione universale di un Dio che si è fatto bambino ed è venuto al mondo per insegnare il perdone e l'amore (anche nei confronti del nemico). San Francesco è stato un uomo d'azione, rapido nel portare avanti gli impegni che prendeva. Non amava i compromessi e i sotterfugi. Era esigente come lo sono i Santi. Estremo ma non estremista, esempio della povertà e non della miseria che lui e i suoi fratelli hanno sempre combattuto".
"San Francesco agita i cuori e non lascia indifferenti. Uomo di pace e di confronto. Disarmato di tutto non esitò a mettere la sua vita in gioco.Ci insegna che si può parlare con tutti. Dove finisce il dialogo è lì che germoglia il seme della violenza e della guerra e si tratta di un messaggio attualissimo".
Mentre la Premier teneva il suo discorso sono apparse diverse bandiere della Palestina sventolanti sul prato davanti alla Basilica Superiore di San Francesco. Le bandiere sono state esposte spontaneamente da cittadini presenti alle celebrazioni.
"San Francesco - continua Giorgia Meloni - ha vissuto tempi difficili come sono i nostri. 56 i conflitti attualmente nel mondo, il numero più alto dalla fine della seconda fguerra mondiale. Questo scenario cupo non deve spingersi alla resa. La pace, ci ricorda Francesco, arriva quando la si costruisce, mattone dopo mattone, con ragionevolezza. Lo stesso che ci auguriamo in queste ore in Palestina".
"Il piano, grazie alla mediazione di alcuni paesi arabi, potrebbe essere accolto anche da Hamas e potrebbe vedere il rilascio degli ostaggi. Il Piano di Trump è una luce di pace che squarcia le tenebre. Abbiamo il dovere di fare quanto è nelle nostre possibilità. Speriamo che questa piccola sperazna diventi realtà".
"San Francesco è stato un ponte tra occidente e oriente. Assisi, l'Umbria e l'Italia sono tutti uniti oggi: uomini e donne, dotati di ragione e fede. Se non conosci te stesso non puoi amare l'altro, nè farti amare. Questo è solo uno degli insegnamenti di Francesco che l'hanno portato a eleggerlo come patrono".
"Il 4 ottobre, secondo legge dello Stato, tornerà dal prossimo anno a essere festa nazionale: un atto d'amore per l'Italia e il suo popolo - conclude la Premier - Questo voto del Parlamento, un omaggio anche al primo Pontefice che aveva scelto il nome di Francesco, tornato quest'anno alla casa del Padre".
"Torneremo anche l'anno prossimo per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Celebriamo un uomo che ha dato tutto e che ha forgiato l'identità di un intero popolo. Siamo noi che abbiamo bisogno di lui e che aiuti la nostra Italia. Buona festa a tutti".