Quattro anni e 14 giorni di reclusione per un 56enne di Città della Pieve condannato in via definitiva per violenza sessuale. I fatti risalgono all'ottobre 2022 quando l'uomo lavorava all'interno di una discoteca del posto. Proprio qui, secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica, aveva violentato una ragazza, all'epoca poco più che ventenne, dopo averla fatta bere alcolici.
Ad avvisare le forze dell'ordine erano stati gli amici della ragazza che aveva loro riferito di essere stata vittima di una violenza sessuale perpetrata da un soggetto che svolgeva mansioni di gestione e collaborazione nell'attività commerciale.
La vittima era stata trasportata in ambulanza al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Perugia dove era rimasta ricoverata per qualche giorno. Proprio in quella sede era stata raccolta la denuncia dalla donna che aveva riferito di aver subito la violenza dopo che l'uomo le aveva offerto da bere.
A quel punto erano partite le indagini dei Carabinieri, coordinati sin dal primo momento dalla Procura della Repubblica perugina, che si erano allora concentrate sulle testimonanze di conoscenti e amici della ragazza e di altri avventori della discoteca.
Per l'arrestato, condannato con l'accusa di violenza sessuale aggravata dall'utilizzo di sostanze alcoliche, dopo le formalità di rito, si sono aperte le porte del carcere di Perugia Capanne dove dovrà scontare la pena definitiva della reclusione di 4 anni e giorni 14.
In più occasioni ci siamo occupati di fatti di cronaca avvenuti proprio all'interno delle discoteche o nelle immediate vicinanze. Locali destinati al divertimento e alla festa che però a volte si trasformano in teatri di violenze brutali.
L'estate scorsa era avvenuto un fatto simile a quello di cui sopra nato fuori da una discoteca perugina. Due cittadini di origine albanese, zio e nipote rispettivamente di 69 e 33 anni, avevano violentato una 19enne intercettata all'uscita dal locale.
La vittima aveva accettato un passaggio in auto ma era invece finita in una trappola. Il 69enne aveva avvicinato la ragazza promettendole di chiamare un taxi ma con la scusa di non avere il cellulare con sé, l'aveva convinta a seguirlo a casa sua, proprio dove sono poi avvenute le violenze. Qui, lui e il nipote, l'avevano prima costretta ad assumere cocaina e poi ad avere rapporti sessuali, bloccandola in una stanza.
La ragazza si era recata al Pronto Soccorso del Santa Maria della Misericordia dove aveva ricevute tutte le cure necessarie per le lesioni riportate, giudicate guaribili in 20 giorni. Da lì avevano preso il via le indagini da parte della Squadra Mobile che hanno portato all'identificazione dei due aggressori e di una terza persona.
Era infatti emerso che durante le violenze in casa ,era presente anche un terzo uomo che è finito in manette per spaccio e detenzione illegale di arma da fuoco. Ai due violentatori sono stati inflitti 10 anni di carcere in totale, 6 per un imputato e 4 per l'altro, oltre al pagamento di 10mila euro di provvisionale a favore della vittima.
A dicembre 2024, nel pieno delle festività natalazie, era scoppiata una violenta rissa fuori da una discoteca di Perugia, a Sant'Andrea delle Fratte. Coinvolti cinque ventenni, uno dei quali, aveva riportato gravi danni ad un occhio. La lite era iniziata sulla pista da ballo e, da quanto riferito, qualcuno era anche ricorso allo spray urticante al peperoncino.
Una volta fuori la situazione si era fatta incandescente. Erano volati insulti e botte e alla fine anche un sasso che ha centrato un 24enne in occhio sinistro, perforandogli il bulbo oculare.