La Corte d’Appello di Perugia ha confermato la condanna per violenza sessuale a carico del gestore di una discoteca situata a Città della Pieve, al confine tra Umbria e Toscana. La decisione della Corte ribadisce la gravità delle accuse e la responsabilità del condannato, consolidando la sentenza emessa in primo grado. Il fatto risale all’ottobre del 2022 e l’uomo, Simone Peppinelli, è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Oggi la conferma della condanna ma con pena ridotta a 4 anni e mezzo in appello. A venir meno sono state le ipotesi di reato per le molestie ad altre due ragazze che quella stessa sera raccontarono di aver subito violenze dall’uomo.

Secondo l’imputato la ragazza sarebbe stata consenziente. I giudici hanno però decretato che non si può parlare di consenso riguardo alla giovane. Il motivo è semplice: al momento del fatto sarebbe stata ai limiti del coma etilico. Dopo aver passato 6 mesi in carcere, l’uomo è già da un anno agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori con possibilità di uscita tre volte a settimana. Insieme al suo legale, l’avvocato Roberto Romagnoli, Peppinelli starebbe valutando il ricorso in Cassazione.

Violenza in discoteca a Città della Pieve: il fatto

L’individuo, un uomo di 54 anni, aveva abusato di una giovane cliente che si era sentita male all’interno del suo locale. Approfittando della situazione, l’uomo aveva condotto la ragazza nel suo ufficio con il pretesto di aiutarla, per poi commettere l’abuso.

La situazione è degenerata quando la giovane, riuscita a uscire dall’ufficio e visibilmente sconvolta, ha raccontato l’accaduto ai suoi amici. Questi ultimi hanno tentato di affrontare sul posto l’uomo, ma sono stati fermati dalla sicurezza del locale. L’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi sanitari ha portato al trasporto della vittima in ospedale. Successivamente, altre due ragazze hanno denunciato episodi simili di molestie e abusi da parte del gestore della discoteca quella stessa sera.

Violenza sessuale in Umbria, gli episodi recenti

Oltre all’episodio della discoteca di Città della Pieve, in Umbria due episodi di violenza sessuale hanno turbato particolarmente la comunità negli ultimi tempi, finendo però entrambi con l’arresto delle persone coinvolte.

Il primo caso si è verificato a Perugia nel luglio 2023, quando una giovane di 21 anni è stata vittima di una violenza di gruppo in un centro sportivo di Ponte San Giovanni. Dopo mesi di indagini la polizia ha arrestato un 24enne di Perugia – gli altri non sono stati identificati – accusato di violenza sessuale aggravata ai danni della vittima. Quest’ultima si trovava in stato di alterazione alcolica al momento dell’aggressione e venne assalita a bordo piscina da 4 uomini. Gli accertamenti genetici e le immagini di videosorveglianza hanno svolto un ruolo chiave nell’identificazione di almeno uno degli aggressori. Si conferma pertanto l’importanza delle prove scientifiche e tecnologiche nelle indagini su crimini di questa natura.

Il secondo episodio di violenza sessuale in Umbria vede il coinvolgimento di una minorenne ad Assisi. All’inizio dell’anno un quarantasettenne originario dell’Est Europa, legato da vincoli parentali e vicino di casa della vittima, è stato arrestato. La denuncia è partita dalla madre della bambina, dopo che quest’ultima le ha rivelato di aver subito abusi sessuali per un periodo di almeno 4/5 anni. Le indagini, supportate dalle conversazioni tra l’indagato e la minore, hanno evidenziato come l’uomo avesse minacciato la bambina di gravi conseguenze per lei e la sua famiglia in caso di rifiuto.

Questo è l’ennesimo caso che sottolinea la tragica realtà degli abusi sessuali perpetrati all’interno di contesti familiari. È qui che è più facile per l’abusante sfruttare la propria posizione di fiducia e vicinanza alla vittima per raggiungere i suoi scopi.