19 Jun, 2025 - 09:21

Sorgenti del Topino, la Regione avvia il confronto pubblico sul rinnovo delle concessioni

Sorgenti del Topino, la Regione avvia il confronto pubblico sul rinnovo delle concessioni

La Regione Umbria ha aperto un nuovo capitolo nella gestione delle risorse idriche annunciando l'avvio dell'iter per il rinnovo delle concessioni relative al prelievo dalle sorgenti del fiume Topino, nel comune di Nocera Umbra. Un passaggio cruciale, considerando che queste fonti idriche alimentano gran parte del fabbisogno potabile della provincia di Perugia e che una delle principali concessioni, in vigore dagli anni Cinquanta, è in scadenza a fine giugno.

Un cambio di paradigma: ridurre i prelievi per tutelare l'ecosistema

L'obiettivo dichiarato dalla Giunta regionale è ambizioso: garantire l'approvvigionamento idrico per centinaia di migliaia di cittadini umbri senza compromettere l'equilibrio ambientale del bacino del Topino. La nuova strategia si basa su una progressiva riduzione dei prelievi diretti dalle sorgenti, accompagnata da investimenti strutturali per rafforzare l'efficienza della rete e diversificare le fonti di approvvigionamento.

L'assessore regionale all'ambiente Thomas De Luca ha chiarito l'impostazione dell'intervento: "La strada che intendiamo percorrere è quella di un confronto pubblico con i cittadini delle comunità interessate che coinvolga le istituzioni, i gestori, l'AURI, le associazioni all'insegna della trasparenza e della partecipazione". Un messaggio che sottolinea il cambio di passo verso un modello più inclusivo nella gestione dei beni comuni.

L'acqua come bene comune in un contesto climatico fragile

Il contesto in cui si inserisce questo processo è segnato da sfide crescenti: eventi climatici estremi, carenza idrica e una pressione costante sugli ecosistemi naturali. È in questo scenario che la Regione Umbria riafferma il principio dell'acqua come bene pubblico da gestire in modo responsabile e lungimirante. “L’acqua è un bene comune fondamentale per la salute delle persone e per la sopravvivenza degli ecosistemi”, ha ribadito De Luca.

In attesa del completamento delle nuove adduzioni dalla diga di Casanuova, parte dell'acqua sarà integrata da bacini artificiali, come quello di Valfabbrica, attualmente oggetto di sperimentazioni idriche previste dalle procedure di collaudo. La potabilizzazione sarà garantita da un impianto in fase avanzata di realizzazione, finanziato tramite il PNRR.

A questo si aggiunge l’impegno a contrastare le perdite nella rete idrica esistente, che rappresentano uno degli elementi critici della gestione del sistema. Intervenire sull’efficienza delle condotte non solo riduce gli sprechi, ma rende più sostenibile l’intero sistema di approvvigionamento, alleggerendo la pressione sulle sorgenti naturali.

Avviato l'iter per il rinnovo delle concessioni per le Sorgenti del Topino in Umbria

La questione ambientale rimane centrale. Le preoccupazioni legate allo stato del fiume Topino, in particolare nei periodi siccitosi, e le perdite nella rete acquedottistica saranno elementi chiave nel nuovo piano concessorio. Oltre alla riduzione graduale dei prelievi, sono previsti un costante monitoraggio ambientale e un miglioramento delle infrastrutture esistenti, in linea con le più recenti normative europee in materia di risorse idriche.

Siamo certi che tali azioni saranno in grado di assicurare la risorsa idrica, pubblica, ai consumi dell'Umbria ma tuteleranno anche l'ambiente e l'alveo del fiume Topino”, ha aggiunto l'assessore, sottolineando l'importanza di un equilibrio tra bisogni umani e salvaguardia ecologica.

Un processo partecipato per rispondere alle aspettative del territorio

La Regione si impegna a costruire un percorso di dialogo con le comunità locali, consapevole della delicatezza del tema. Il rinnovo delle concessioni non sarà un atto burocratico ma un momento di confronto collettivo, che coinvolgerà cittadini, amministrazioni comunali e tutti gli attori interessati. Una scelta che punta non solo a garantire l'accesso equo all'acqua, ma anche a promuovere una nuova cultura della gestione sostenibile del territorio.

Il futuro delle sorgenti del Topino, dunque, passa da un rinnovato patto tra istituzioni e cittadinanza, fondato sulla trasparenza, sull'efficienza e sulla consapevolezza che l'acqua non è solo una risorsa da utilizzare, ma un patrimonio da proteggere. Solo attraverso un approccio integrato e partecipato sarà possibile affrontare le sfide idriche che attendono la regione nei prossimi anni, con soluzioni durature e condivise.

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Giorgia Sdei
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