Un’intesa attesa da diverso tempo. Con la firma apposta a Castiglione del Lago dai presidenti delle Regioni Umbria e Toscana, Stefania Proietti ed Eugenio Giani, l’accordo di programma per il trasferimento di 10 milioni di metri cubi d’acqua all’anno dal bacino artificiale di Montedoglio al lago Trasimeno diventa realtà. Un passo storico per la gestione delle risorse idriche dell’Italia centrale, ma anche un fronte che riapre la battaglia politica tra la nuova giunta umbra e l’opposizione di centrodestra.
L’accordo prevede che, durante i mesi invernali, tra novembre e marzo, venga effettuato un trasferimento annuale di acqua dal bacino toscano al lago umbro, allo scopo di contribuire alla stabilizzazione del livello del Trasimeno, messo a dura prova da siccità e cambiamenti climatici. Secondo le stime, l’immissione dovrebbe far crescere il livello dell’acqua di circa 10 centimetri all’anno, rappresentando un sollievo importante per l’intero ecosistema lacustre.
“È un accordo atteso da anni se non da decenni”, ha dichiarato la presidente umbra Stefania Proietti nel corso della cerimonia, affiancata dall’assessora Simona Meloni e dai sindaci del territorio. “È un momento che per il lago rappresenta una boccata d’ossigeno - ha aggiunto - perché l’acqua di Montedoglio è perfettamente compatibile con il Trasimeno come risultato dagli studi condotti dall’Università di Perugia. Rappresenterà una delle soluzioni al problema dell’ipossia del lago e un punto di rilancio”.
Un progetto, quello della canalizzazione tra Montedoglio e Trasimeno, che si inserisce in un piano più ampio, con importanti risvolti anche per l’agricoltura. Lo ha ricordato il presidente toscano Eugenio Giani: “Un accordo importantissimo - ha detto - perché consente un investimento su canalizzazioni che vanno a legare Montedoglio, il lago, artificiale, più grande della Toscana, costruito per una portata di 168 milioni di metri cubi (usato a 135 per sicurezza). E che va a connettersi con una canalizzazione delle acque che collega il triangolo Montedoglio, Trasimeno, Valdichiana. Un investimento che può portare a mettere insieme i due distretti e può favorire l’acqua per l’agricoltura in tutte e tre le aree”.
Oltre all’accordo idrico, il vertice tra Proietti e Giani è stato occasione per delineare un percorso di cooperazione istituzionale più ampio tra Umbria e Toscana. “Le nostre Regioni possono rappresentare un asse per quell’Italia mediana che vuole riacquistare tutta l’importanza che deve avere come cerniera tra nord e sud”, ha sottolineato la presidente Proietti, indicando la volontà di cooperare anche su “infrastrutture, turismo, accoglienza, sanità”.
Un riferimento diretto è stato riservato alla stazione media dell’alta velocità “Etruria”: “Serve prima possibile - ha affermato Proietti -. Dobbiamo uscire da un isolamento che non è più compatibile con l’essere una Regione di un grande Paese come l’Italia, in una grande Europa. L’obiettivo è di vedere insieme, anche con i tecnici di Rfi, la migliore soluzione possibile”.
Alla soddisfazione istituzionale si contrappone un coro critico dalle opposizioni regionali umbre, che accusano la giunta Proietti di essersi attribuita risultati costruiti dal governo precedente. In una nota congiunta, firmata dai consiglieri regionali Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei ed Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), e Nilo Arcudi (Umbria Civica – Tesei Presidente), viene sottolineato come l’accordo odierno sia frutto di un percorso avviato durante la legislatura guidata dalla presidente Tesei.
“L’assessore Meloni ha annunciato con entusiasmo la firma dell’accordo di programma Umbria-Toscana sul Lago Trasimeno, senza però menzionare che questo traguardo è il frutto di un lavoro concreto portato avanti negli anni dalla Giunta regionale di centrodestra”, scrivono i consiglieri. “Ormai senza stupore, ci troviamo a constatare l’ennesimo tentativo di appropriazione indebita di merito da parte dell’attuale Giunta di sinistra”.
I firmatari ricordano come la crisi idrica del Trasimeno fosse stata affrontata già nella scorsa legislatura, con la richiesta formale - nel luglio 2024 - della nomina di un commissario straordinario da parte della presidente Tesei, richiesta accolta dal Governo il 1° ottobre con la nomina di Nicola Dell’Acqua. “In parallelo - aggiungono - l’amministrazione regionale di Centrodestra ha promosso importanti studi di compatibilità tra le acque dell’invaso di Montedoglio e quelle del Trasimeno, commissionando al Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Perugia un’analisi che ha confermato la fattibilità di un trasferimento annuo di 10-15 milioni di metri cubi d’acqua”.
Infine, l’opposizione segnala come già nella scorsa legislatura fosse stato avviato il dialogo interregionale con la Toscana, per aggiornare il protocollo d’intesa sulla gestione delle risorse idriche, includendo Montedoglio nel sistema di tutela e riequilibrio del Trasimeno. “Le continue mistificazioni della realtà da parte dell’attuale maggioranza regionale sono l’ennesima conferma di un atteggiamento arrogante e strumentale che rivela, dietro la facciata propagandistica degli annunci, l’incapacità amministrativa di un campo largo che ha bisogno di intestarsi i risultati degli altri per mascherare l’assenza di una visione propria”.