02 Oct, 2025 - 22:30

Umbria, Regione approva programma 2025-2026 per la sicurezza urbana: investimenti per 330 mila euro

Umbria, Regione approva programma 2025-2026 per la sicurezza urbana: investimenti per 330 mila euro

Non solo telecamere e pattuglie, la Giunta regionale dell’Umbria mette nero su bianco una politica di sicurezza urbana che intreccia prevenzione sociale, rigenerazione degli spazi e sostegno alle vittime. Con l’atto di programmazione 2025-2026 approvato all’unanimità, vengono stanziati 330mila euro in due anni, ripartiti a metà tra i bilanci 2025 e 2026, per sostenere azioni coordinate nel solco della legge regionale 13/2008.

Il messaggio politico è inequivocabile: sicurezza come qualità della vita e coesione civica. L’assessore Francesco De Rebotti sintetizza: “Nella proposta che adesso invieremo all'Assemblea sono compresi gli interventi previsti nei Patti per la sicurezza di Perugia e Terni. La sicurezza è materia sensibile e critica nelle società contemporanee, che va affrontata lavorando anche con particolare attenzione allo sviluppo di progettualità finalizzate alla prevenzione del disagio e alla promozione della qualità della vita”.

Sicurezza urbana in Umbria: cosa prevede il programma 2025-2026

La programmazione conferma gli impegni dei Patti per Perugia e Terni – rispettivamente 35mila e 25mila euro annui nel biennio – e mantiene attivo il fondo per interventi e servizi socio-sanitari a favore delle vittime di reato. La scelta di tenere insieme presidio, welfare di comunità e decoro urbano costituisce l’ossatura dell’intervento.

Il cuore operativo è un bando a sportello rivolto ai Comuni, costruito sulla conoscenza di contesti e bisogni locali: si privilegia ciò che funziona sul campo, non le soluzioni “fotocopia”. L’impostazione invita gli enti a leggere i propri quartieri, individuare criticità e proporre progetti misurabili, con obiettivi chiari e cronoprogrammi realistici.

Il bando per i Comuni: risorse, criteri, cofinanziamento

Per i progetti comunali sono previsti 90mila euro nel 2025 e 80mila nel 2026. Il cofinanziamento regionale copre fino al 75% della spesa, percentuale che sale all’85% per le progettazioni associate – una leva che favorisce unioni di Comuni e politiche di area vasta. I tetti di contributo variano in base alla popolazione, così da rendere proporzionati gli interventi.

Le proposte saranno valutate da una commissione fino a 100 punti, sulla base di: coerenza con i bisogni rilevati, qualità della documentazione progettuale e livello di collaborazione intercomunale. Priorità ai Comuni che non hanno ricevuto risorse nel bando 2023-2024: un correttivo per allargare la platea dei beneficiari e riequilibrare il territorio.

Le priorità finanziabili: dall’hardware urbano alla prossimità sociale

L’elenco delle azioni ammissibili disegna il perimetro della strategia:

  • modernizzazione delle dotazioni e dei sistemi della polizia locale
  • recupero di aree degradate e siti industriali dismessi
  • qualità e sicurezza degli spazi pubblici con particolare attenzione a illuminazione di marciapiedi e piste ciclabili
  • reti di videosorveglianza e telesoccorso
  • progetti di animazione sociale e di riduzione del danno

L’assunto è che l’illuminazione, la cura degli spazi e la presenza di comunità attiva siano complementari alla dimensione tecnologica e repressiva: ripristinare il decoro significa ridurre le condizioni che alimentano insicurezza e conflitti.

La convenzione con l’Università di Perugia

Dal 2026 è prevista una convenzione triennale con l’Università degli Studi di Perugia per portare ricerca, didattica e formazione dentro le politiche locali. Il pacchetto comprende anche eventi, produzione di materiali informativi e audiovisivi, oltre a stage e tirocini presso istituzioni regionali e comunali. L’obiettivo è duplice: consolidare competenze e misurare gli esiti degli interventi, superando approcci emergenziali e favorendo una cultura amministrativa orientata all’impatto.

Strategia 2025-2026 per la sicurezza urbana: le prossime tappe

Il provvedimento ora passa all’Assemblea legislativa per la discussione e l’approvazione. La sfida non è solo allocare risorse – “oltre 300mila euro per rendere più sicure le città umbre”, rimarca De Rebotti – ma tradurle in progetti solidi, replicabili e monitorabili.

Saranno decisivi: la qualità delle candidature, la capacità di cooperazione tra enti, il bilanciamento tra tecnologia e prossimità, il sostegno continuativo alle vittime. Se ben governato, il programma 2025-2026 può trasformarsi da elenco di spese a politica pubblica che rigenera fiducia nello spazio comune e migliora, concretamente, la vita quotidiana nei quartieri.

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Giorgia Sdei
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