In Umbria c'è una rivoluzione in atto nelle politiche sulla disabilità. Il cuore verde d'Italia è infatti una delle prime regioni del Paese ad attuare un'importante sperimentazione volta a riformare il Progetto di vita coinvolgendo una pluralità di soggetti del territorio: isitituzioni, associazioni e famiglie in primis.
In questo scenario c'è l'ufficialità sulla riattivazione dell'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, organo fondamentale per il monitoraggio e la promozione di politiche inclusive sul territorio regionale. Il decreto a firma della presidente Stefania Proietti è arrivato da poco, dopo aver provveduto alle nomine dei componenti.
A presiedere l'Osservatorio sarà la consigliera regionale Bianca Maria Tagliaferri, nominata direttamente dalla presidente Proietti, che tra le altre ha anche la delega alle politiche sulla disabilità, "per la sua grande esperienza maturata non solo nel campo dell’insegnamento e direzione scolastica, ma soprattutto come consigliera dell’Istituto Serafico di Assisi per oltre 20 anni" sottolinea una nota regionale.
All'interno dell'Osservatorio compaiono rappresentanti istituzionali, esperti, organizzazioni del terzo settore e associazioni di persone con disabilità nell'ottica di garantire una maggiore rappresentanza e partecipazione possibili. Quale rappresentante per le province di Perugia e Terni Upi Umbria c'è Elena Bistocchi mentre per Anci Umbria c'è Costanza Spera. Massimo De Marchi è il rappresentante delle Aziende Usl Umbria mentre per Fish Umbria Ets ci sono Maria Luisa Meacci e Andrea Tonucci. Per Anmic Perugia, Francesca Giovanna Mavilla; per Anffas, Davide Cisternino e per la Fondazione Angsa Umbria E.T.S., Andrea Tittarelli. Infine la rappresentante del Forum Terzo settore - Umbria, Moira Paggi.
L'Osservatorio, riferisce la nota regionale, è istituito ai sensi dell'art. 352 della Legge regionale 9 aprile 2015, n. 11, avrà una durata di tre anni e costituisce un punto di riferimento per l'assessorato regionale competente in materia di Servizi sociali. Inoltre ai componenti dell'Osservatorio non spetta alcun compenso e rimborso spese.
L'Osservatorio svolgerà funzioni di monitoraggio rispetto all'attuazione delle politiche regionali in materia di disabilità e coordinamento tra enti locali, servizi sanitari e sociali al fine di mettere a terra proposte volte al miglioramento dei servizi territoriali. L'Osseratorio inoltre verificherà l'efficacia degli interventi programmati e garantirà la partecipazione attiva delle associazioni di settore.
Per l'Umbria si prospettano quindi grandi novità. La regione ha le potenzialità per configurarsi come un laboratorio in grado di dare vita a rinnovate politiche in materia di disabilità. I segnali sono incoraggianti, a partire dal primo G7 Inclusione e Disabilità che si è tenuto tra Assisi e Perugia ad ottobre dello scorso anno e che ha portato alla 'Carta di Sofagnano'.
Nell'elaborazione del Progetto di vita, l'Osservatorio costituisce il punto di raccordo fra le esigenze delle persone con disabilità e l'attuazione di politiche mirate. Un impegno concreto da parte della Regione in cui, promette Proietti "lavoreremo con tenacia all'implementazione delle nuove linee di indirizzo in materia".
Nei prossimi mesi l'Osservatorio entrerà nel vivo delle attività attivando percorsi di partecipazione. Si procederà con "l'istituzione di gruppi di lavoro tematici coinvolgendo i principali stakeholders regionali, enti pubblici e terzo settore, per garantire una governance integrata ed efficace su tutto il territorio regionale".
"Ogni persona è un valore unico e irripetibile per la nostra comunità - ha concluso Proietti. - È fondamentale incentivare il pieno rispetto dei diritti, anche di quello al lavoro, l'autonomia e l'autodeterminazione di ciascuno di noi, attraverso la definizione di un progetto di vita personalizzato. Questo è quanto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e la nostra missione è attuarla pienamente. L’Umbria vuole essere apripista e diventare laboratorio perché siamo certi che una regione dove sono pienamente attuati i diritti di tutti è una regione migliore per tutti".