Siamo alle battute finali per il G7 Inclusione e disabilità, l’evento internazionale che ha portato in Umbria il confronto sul mondo delle persone diversamente abili. Dopo l’apertura di lunedì ad Assisi, da ieri il G7 si è spostato a Perugia, al Castello di Solfagnano, dove sono tuttora in corso i lavori con i ministri del G7, l’Unione Europea e i Paesi dell’outreach, ovvero Tunisia, Kenya, Sud Africa e Vietnam. E proprio Sofagnano darà il nome alla Carta che concluderà i lavori e sarà consegnata domani in Vaticano a papa Francesco.
Nella Carta di Solfagnano l’impegno dei Paesi del G7 Inclusione e disabilità
La Carta di Solfagnano sarà quindi il documento in cui i Paesi partecipanti al G7 sottoscriveranno ufficialmente gli impegni nelle politiche volte all’inclusione, ispirandosi dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il testo arriva a conclusione di un percorso a cui oltre ai rappresentanti istituzionali, hanno preso parte numerosi enti e realtà dell’associazionismo, sia nazionali che dall’estero.
Il lavoro per l’analisi delle priorità individuate dai Paesi G7, per giungere alla Carta di Solfagnano, si è sviluppato sui sei panel di confronto che hanno visto la partecipazione di circa 160 delegati ed esperti da tutto il mondo. Incontri tematici a cui i vari focus hanno cercato di dare risposte concrete per la valorizzazione e l’inclusione delle persone con disabilità.
Le otto priorità della Carta di Solfagnano
La Carta di Solfagnano si svilupperà intorno a otto priorità sulle quali i Paesi partecipanti al G7 si impegnano ad agire e a realizzare politiche concrete. “Attraverso la Carta di Solfagnano – così ha annunciato lunedì ad Assisi, in apertura del G7, la ministra italiana per le Disabilità, Alessandra Locatelli – ci impegneremo a cambiare davvero le cose, rendendo più dignitosa e autonoma la vita di ognuno. È davvero un’occasione storica per rimettere al centro le persone e il diritto di ciascuno alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica“.
Tra i temi trattati che convergeranno nella Carta compaiono l’accessibilità universale, l’inclusione come questione prioritaria di tutte le agende politiche, la vita autonoma e indipendente, la valorizzazione dei talenti e l’inclusione lavorativa, la promozione delle nuove tecnologie, la dimensione sportiva e ricreativa della vita, la dignità della vita e la dimensione dei servizi, la prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza e di post-emergenza, in particolare legate anche alle crisi climatiche.
Chi sono i ministri partecipanti al G7 Inclusione e disabilità
A fare gli onori di casa al G7 Inclusione e disabilità è appunto la ministra Alessandra Locatelli. Per il Canada c’è Kamal Khera, ministro per la Diversità, l’inclusione e le persone con disabilità. Gli Stati Uniti hanno Sara Minkara, consigliere speciale per i Diritti delle persone con disabilità a livello internazionale mentre per la Francia è presente Charlotte Parmentier Lecocq, ministra delegata presso il ministero della Solidarietà, dell’autonomia e dell’uguaglianza.
Scorrendo la lista, per il Regno Unito troviamo Stephen Timms, ministro per la Sicurezza sociale e disabilità; per il Giappone c’è Junko Mihara, ministro per le Politiche della disabilità e per la Germania, Kerstin Griese, segretario di Stato presso il ministero federale del Lavoro e degli affari sociali. In rappresentanza dell’Unione Europea c’è Helena Dalli, commissario per l’Uguaglianza.
Per quanto riguarda i Paesi ospiti, per il Kenia c’è Alfred Mutua, ministro del Lavoro e delle protezione sociale; per il Vietnam, Nguyen Van Hoi, vice ministro del Lavoro, invalidi e affari sociali; per il Sudafrica Sindisiwe Chikunga, ministro per le Donne, i giovani e le persone con disabilità e infine, per la Tunisia, c’è Issam Lahmar, ministro degli Affari sociali. A breve si terrà la conferenza stampa congiunta di tutti i ministri.