15 May, 2025 - 14:00

L'Umbria tra le mete più apprezzate, nei primi mesi dell'anno il turismo cresce di oltre il 26%

L'Umbria tra le mete più apprezzate, nei primi mesi dell'anno il turismo cresce di oltre il 26%

Il cuore verde d'Italia è tra le mete più apprezzate del turismo internazionale. Soltanto nei primi quattro mesi dell'anno gli stranieri che hanno scelto l'Umbria sono cresciuti del 26,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che fa ben sperare e che conferma come la nuova campagna di promozione del territorio stia funzionando bene.

'L'Umbria in tutti i sensi' promuove il turismo esperienziale

Lanciata da poco, 'L'Umbria in tutti i sensi' è l'operazione di comunicazione lanciata dalla Regione e dedicata al turismo esperienzale che ha messo in campo investimenti per 2,4 milioni di euro. Promossa nell'ambito della primavera-estate 2025, è un periodo che quest'anno sarà ulteriormente valorizzato dalla concomitanza con il Giubileo. 

A fare il punto della situazione su risultati e prospettive è Simona Meloni, assessora regionale alle Politiche agricole e agroalimentari, al turismo e allo sport. "Stanno andando bene i flussi turistici - ha dichiarato -, ma vogliamo promuovere ed attrarre più visitatori continuando a fare rete con l'obiettivo di aumentare anche giorni di permanenza". E proprio i dati sulla permanenza sembrano quelli più positivi con un incremento del 6,1% tradotto in 2,4 giorni contro l'1,7 dell'anno scorso. Numeri che con ogni probabilità cresceranno dal momento che quelli presi in considerazione non hanno ancora analizzato il periodo dei lunghi ponti di primavera.

Vince l'Umbria della lentezza

 "L'Umbria che vogliamo promuovere - ha evidenziato l'assessora Meloni - è l'Umbria che possiamo vivere per una vacanza ma soprattutto con tutti i cinque sensi, anche attraverso i nostri caratteri identitari come quelli dei cammini. Possiamo attraversare la regione toccandola, annusandola, gustandola. Per i prossimi cinque anni vogliamo sostenere le imprese locali, promuovendo la nostra vera identità che è quella della lentezza, dell'autenticità e dell'alta qualità della vita".

La nostra regione si presta particolarmente bene al turismo esperienziale che favorisce modalità di fruizione 'slow', agli antipodi del mordi e fuggi. Ricchissimo, come sottolineato da Meloni, è il patrimonio dei cammini, esperienze da vivere sotto molti aspetti: sportivo, naturalistico e spirituale.

Un turismo dell'incontro

La proposta turistica dell'Umbria ha fatto della scoperta e dell'inclusione i suoi cavalli di battaglia. Da un lato c'è un territorio che custodisce intatte tradizioni, storia, cultura e una natura senza eguali; dall'altro ci sono le persone, gli artigiani, i piccoli produttori, i ristoratori che rendono ogni esperienza autentica e irripetibile.

L'Umbria che dalle rotte del turismo di massa è sempre stata lontana, si riscopre adesso una meta unica e per sua natura, perfettamente congeniale a nuovi stili di vita sostenibili. L'orizzonte che si va confermando è quello di vivere l'Umbria, non soltanto visitarla. Una chiave di lettura che nei prossimi anni potrebbe rivelarsi essenziale anche per contrastare il dilagante fenomeno dello spopolamento.

Vivere l'Umbria è più che visitarla

Proprio grazie al turismo stanno diventando più numerosi coloro che scelgono l'Umbria sulla media durata. Il recente report di Borsa Immobiliare Umbria ha mostrato come nella nostra regione la domanda di affitti trasitori, ovveri quelli da tre mesi a un anno, sia in netta crescita. Una soluzione sempre più popolare tra studenti internazionali, insegnanti fuori sede, lavoratori in smart working o professionisti temporanei.

Nonostante i segnali incoraggianti l'Umbria rimane però stretta nella morsa di un lungo inverno demografico. La popolazione decresce costantemente da almeno un decennio mentre diventa sempre più anziana. Il turismo in questo senso potrebbe rappresentare la leva per invertire la tendenza. Creando nuova occupazione e posti di lavoro, attirando nuovi residenti e riqualificando i territori marginali.

Dalla Regione ci stanno lavorando, certo è che non esistono soluzioni semplici né immediate e che soltanto con uno sforzo congiunto fra pubblico e privato si potranno avere dei risultati concreti nei prossimi anni.

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Sara Costanzi
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