07 May, 2025 - 11:45

Spopolamento, l'Umbria corre ai ripari. Approvata in Regione la mozione per contrastare il fenomeno

Spopolamento, l'Umbria corre ai ripari. Approvata in Regione la mozione per contrastare il fenomeno

Lo spopolamento è il grande flagello che attanaglia l'Umbria. Il cuore verde d'Italia da decenni fa i conti con una contrazione costante del numero di cittadini residenti e il problema demografico è anche politico. Senza un piano strutturale di contrasto all'emoraggia della popolazione e alla desertificazione dei territori, gli scenari futuri si presentano tutt'altro che rosei. 

Mentre l'età media si innalza facendo guadagnare all'Umbria il terzo posto nazionale per longevità, i nuovi nati sono sempre meno e i flussi migratori verso la regione non riescono a rimpinguare. A marzo i consiglieri regionali di maggioranza Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti, entrambi del PD, avevano annunciato la volontà di sottoporre in Consiglio regionale una mozione che, proprio ieri, è stata approvata all'unanimità.

Cosa prevede il piano strategico contro lo spopolamento

Le misure previste nell'atto approvato in Regione prevedono un intervento su più fronti. Si va dalla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dei centri più colpiti alla promozione delle tradizioni locali e dell'enograstronomia.

Sul piano economico, verrà privilegiata la diversificazione così come gli incentivi alle attività produttive, "passando per la creazione di nuove start up e Pmi anche innovative, favorendo così anche il turismo sostenibile, l’agricoltura di qualità e le attività culturali".

Sarà migliorato anche l'accesso ai servizi essenziali, come "la sanità, l’istruzione, i trasporti e la connettività digitale, attraverso interventi mirati e innovativi, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni anziane e delle aree montane" specifica Filipponi, primo firmatario dell'atto di indirizzo e presidente della prima Commissione.

Infine per garantire la sostenibilità delle misure nel tempo, verranno messi in campo interventi di monitoraggio sull'efficacia delle stesse e sarà promossa la condivisione di buone pratiche tra i vari soggetti coinvolti.

La Valnerina è l'area più colpita dallo spopolamento

Dati alla mano, Filipponi ha messo in luce come il fenomeno dello spopolamento colpisca tanto i piccoli centri quanto le città ma c'è una zona dove più che altrove sta assumendo dimensioni preoccupanti. Si tratta della Valnerina che si estende fra le province di Terni e Perugia e che ha risentito in maniera importante degli effetti degli eventi sismici del 2016-2017.

Male anche sul fronte dei giovani che sono la fascia di popolazione più risicata, sia per il calo delle nascite che perché, sempre più spesso, scelgono di lasciare la regione cercando altro maggiore stabilità. "Negli ultimi dieci anni - osserva Filipponi - dall’Umbria sono spariti 15.420 giovani, quanto l’intera popolazione di Todi. Nel 2014 i residenti di età compresa tra 15 e 34 anni erano 178.771; nel 2024 se ne contano 163.351. Un calo dell’8,6%".

Se i giovani calano, gli anziani crescono e, soprattutto in provincia di Terni, sono spesso soli. "L’indice di invecchiamento della popolazione in provincia di Terni - specifica il consigliere dem - ha raggiunto il 284% rispetto alla media nazionale che è pari al 193%, in pratica, per ogni 100 under 15 ci sono 284 over 65; mentre per quanto concerne la provincia di Perugia, nel 2024 si rilevano 227,1 anziani ogni 100 giovani".

Filipponi: "I piccoli territori hanno bisogno di risposte"

"Il contrasto allo spopolamento è un’iniziativa fondamentale da perseguire e portare avanti durante il corso della Legislatura. La mozione approvata ieri dall’Assemblea legislativa è un segnale importante per dare risposte e supporto in particolar modo ai piccoli territori" ha dichiarato Filipponi.

"Con la mozione - ha spiegato - si dà un input alla Giunta ad adottare un piano strategico per fermare questo trend, con focus soprattutto sui piccoli comuni e le aree rurali: promuovere la diversificazione economica dei territori a rischio di spopolamento, potenziare l’accesso ai servizi essenziali come sanità, istruzione, trasporti e connettività digitale e monitorare l’efficacia degli interventi nel corso del tempo".

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Sara Costanzi
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