07 Jul, 2025 - 16:50

Due teatri umbri candidati a entrare nel sito seriale Unesco. Un progetto tra Umbria, Marche ed Emilia-Romagna

Due teatri umbri candidati a entrare nel sito seriale Unesco. Un progetto tra Umbria, Marche ed Emilia-Romagna

Se ne parlava da tempo e da poco è arrivata l'ufficialità. L'Umbria partecipa con due teatri per entrare a far parte del sito seriale Unesco 'Il sistema dei teatri condominiali all’italiana del XVIII e XIX secolo nell’Italia centrale' per il 2026. L'adesione al protocollo, di cui fanno parte anche altri teatri tra Marche ed Emilia-Romagna, è arrivata nei giorni scorsi.

I due teatri candidati

I due teatri umbri proposti sono il teatro Gian Carlo Menotti di Spoleto e il Teatro sociale di Amelia. Entrambi testimonianze profondamente significative ritenute in grado di esprimere quel "Valore universale eccezionale" che la candidatura Unesco richiede.

La proposta di sito seriale che l’Italia presenterà per l’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco si compone di diciotto teatri dislocati in tre regioni - quattordici nelle Marche, due in Emilia Romagna e due in Umbria - ed è stata promossa dalla Regione Marche, coordinata dal servizio Unesco del Ministero della Cultura, con il supporto del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.  

Bori: "Candidatura occasione importante"

"L’Umbria partecipa convintamente a questo percorso, consapevole del valore storico e simbolico che teatri come quelli di Spoleto e Amelia rappresentano non solo per la nostra regione, ma per l’intero Paese" ha dichiarato il vicepresidente della Regione Umbria e assessore alla Cultura Tommaso Bori. "

L'assessore regionale ha sottolineato come la candidatura nasca per valorizzare "un tratto distintivo della nostra identità culturale e architettonica, ed è un’importante occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio umbro in un contesto internazionale, contribuendo al riconoscimento di un modello teatrale che ha segnato profondamente la storia culturale italiana ed europea".

Perché si chiamano "teatri condominiali"

Per "teatro condominiale" si intende un teatro la cui proprietà e gestione era condivisa tra più famiglie. Essi infatti erano resi possibili grazie a famiglie nobili o benestanti, che ne finanziavano la costruzione e la manutenzione. In diversi casi accadeva inoltre che ci fosse quello che oggi chiameremmo partenariato pubblico-privato con i Comuni o altri enti pubblici che contribuivano al loro sostentamento.

Diffusi principalmente nel centro Italia tra XVIII e XIX secolo, epoca del massimo splendore dei teatri "all'italiana", la nascita dei teatri condominiali coincise con l'ascesa della musica lirica e qui arriva un'altra ottima notizia che avvalora ulteriormente la candidatura: dalla fine del 2023 la pratica del canto lirico in Italia è stata iscritta nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale.

In chiave contemporanea, anche la stessa candidatura dei 18 teatri condominiali, riflette questa impostazione condivisa tra più soggetti, il frutto di un ampio lavoro di ricerca scientifica, coordinato dalla fondazione Links di Torino e supportato dall’Università di Camerino. I teatri storici valutati inizialmente erano 300 per individuare; da lì si è arrivati ad individuare i 57 più rappresentativi, successivamente ridotti ai 18 attuali della candidatura.

I siti Unesco dell'Umbria

Tra le principali missioni dell'Unesco vi sono l'identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale del mondo intero. Tre sono le categorie in cui i beni possono essere iscritti: patrimonio culturale come siti archeologici o architetture; patrimonio naturale per quelle zone e siti naturali di eccezionale valore e, dal 1992, paesaggio culturale ovvero le "creazioni congiunte dell'uomo e della natura". L'Italia è il Paese che detiene il maggior numero di siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco: ben 60 sono infatti riconosciuti quali "patrimonio dell'umanità".

L'Umbria a questa lista contribuisce con due siti che potrebbero diventare tre se la candidatura dei teatri condominiali venisse accolta. Il primo è Assisi con la basilica di San Francesco e i luoghi francescani che sono stati riconosciuti dal 2000. L'altro, dal 2011, è il sito seriale dei Longobardi in Italia con Spoleto e Campello sul Clitunno e altri siti da nord a sud dell'Italia che conservano importanti testimonianze della loro presenza.

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Sara Costanzi
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