Una lettera con richiesta di intervento inviata alla ASL con all'oggetto la "richiesta di sistemazione residenziale per un soggetto con difficoltà". A scriverla, nel mese di aprile scorso ai vertici tecnici e amministrativi dell'azienda sanitaria ternana è stata l'assessore al welfare del Comune di Terni Viviana Altamura. E ora a mostrarla in diretta sui social con tanto di video di denuncia è il sindaco Stefano Bandecchi. Già, perché quella lettera riguarda il detenuto che lo scorso primo maggio si è tolto la vita nel carcere di Terni. Un suicidio, l'ennesimo, che si verifica in ambiente carcerario dove il sovraffollamento, il disagio psichico e il rischio suicidiario sono diventati ormai un'emergenza nazionale.
Bandecchi, dunque, ha scelto la strada più diretta. Quella di Instagram. E disintermediando la comunicazione politica, è andato dritto contro la Regione, il sistema sanitario e assistenziale regionale e la presidente della giunta Stefania Proietti, che nei giorni scorsi aveva scritto al ministro Nordio per denunciare la situazione incandescente dell'istituto di pena di vocabolo Sabbione.
Il video di Bandecchi, oltre al messaggio di denuncia, contiene anche il testo della lettera che Altamura aveva inviato a CSM, Serd e Direzione generale della ASL. Una missiva nella quale vengono ricapitolate le drammatiche vicissitudini vissute dall'uomo che si è tolto la vita in carcere.
"È un argomento pesante - attacca il sindaco di Terni nel suo Reel postato su Instagram -. Ho visto che la Regione ha subito scaricato sul carcere la responsabilità di quello che è successo. Voglio però far sapere a tutti che nel mese di aprile il Comune di Terni su mia sollecitazione ha scritto alla ASL. E per dimostrarlo pubblico la lettera insieme a questo video. Abbiamo chiesto un supporto per questo ragazzo, perché era chiara la strada che stava rischiando di percorrere. Quindi, se è entrato in carcere, se si è tolto la vita impiccandosi, nessuno può chiamarsi fuori dalle responsabilità, a cominciare dalla Regione Umbria, dalla giunta e dalla ASL, che non ha risposto nemmeno alle nostre lettere. Smettiamo di fare i politici da baraccone e cominciamo ad assumerci le nostre responsabilità".
La lettera dell'assessore Altamura, datata 15 aprile 2025 e che pubblichiamo sopra, racconta il lungo dramma del detenuto che si è tolto la vita a Sabbione. Una storia di disagio e difficoltà cominciata mesi addietro, con pronunciamenti del Tribunale, l'allontamento dalla residenza per problemi di carattere familiare, la ricerca di una soluzione abitativa "anche fuori da Terni e dalla regione Umbria", come scrive l'assessore al welfare alla ASL, per reperire una struttura idonea come sancito dal'autorità giudiziaria.
"Per quanto tra le nostre competenze vi sia anche quella di provvedere, nei limiti delle risorse disponibili, all'individuazione di possibili soluzioni abitative per i cittadini residenti in situazione di emergenza abitativa - afferma Altamura nella lettera inviata al Centro Salute Mentale, al SERD e alla direzione generale della ASL -, tale funzione non può essere agita nel caso di pazienti affetti da conclamate problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza, che richiedono uno specifico intervento residenziale di carattere sanitario".
Da qui la decisione del Comune di Terni di rivolgersi alle strutture del servizio sanitario regionale, senza però ricevere - come afferma Bandecchi - una risposta adeguata.
Il post su Instagram del sindaco di Terni contiene anche una serie di reazioni di cittadini ed esponenti politici. A cominciare dal vicesindaco di Terni Riccardo Corridore che rincara la dose delle polemiche contro la giunta regionale e i consiglieri del centrosinistra.
"I componenti dell'esecutivo della Proietti e i consiglieri ternani di maggioranza - scrive Corridore - fanno comunicati stampa senza senso parlando di sanità… Dire che sono inadeguati è fargli un complimento".