01 May, 2025 - 22:56

Dramma nel carcere di Terni: detenuto si suicida il Primo Maggio 2025

Dramma nel carcere di Terni: detenuto si suicida il Primo Maggio 2025

Tragedia nel penitenziario di Sabbione, a Terni, proprio nel giorno della Festa dei Lavoratori. Un detenuto italiano si è tolto la vita nel tardo pomeriggio del 1° maggio 2025, all’interno della sua cella. Il gesto estremo, compiuto in circostanze ancora in fase di accertamento, ha suscitato grande sconcerto tra il personale di polizia penitenziaria e rinnovato l’allarme delle istituzioni locali e dei sindacati sul crescente disagio psichico dietro le sbarre.

Secondo le prime informazioni, l’uomo si trovava in una cella condivisa con un altro detenuto. Quando è stato lanciato l’allarme, gli agenti sono intervenuti tempestivamente, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare. L’episodio ha riacceso i riflettori su un fenomeno drammaticamente attuale: il crescente numero di suicidi tra i detenuti, anche in Umbria, dove si registrano condizioni strutturali e psicologiche sempre più critiche.

Chi era il detenuto che si è suicidato nel carcere di Terni il 1° maggio

Il suicida era un cittadino italiano detenuto per reati contro la famiglia. Al momento non sono stati diffusi né il nome né l’età, nel rispetto della privacy e in attesa delle comunicazioni ufficiali. L’uomo condivideva la cella con un altro ristretto italiano e non risultava, secondo le prime verifiche, inserito in particolari programmi di sorveglianza psichiatrica.

Il decesso è avvenuto intorno alle ore 18. Le modalità precise del gesto non sono ancora state comunicate, ma secondo quanto riferito dal segretario umbro del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Fabrizio Bonino, la morte è avvenuta per impiccagione. Il compagno di cella era assente al momento del gesto, e il personale penitenziario ha trovato l’uomo già privo di sensi. Il decesso è stato constatato poco dopo, nonostante i tentativi di rianimazione.

Il SAPPE: “Emergenza suicidi in carcere, servono interventi immediati”

Le reazioni ufficiali non si sono fatte attendere. Il SAPPE ha espresso “profondo cordoglio per la perdita di una vita umana” e ha ribadito che il disagio psichico tra i detenuti rappresenta una vera emergenza nazionale. Donato Capece, segretario generale del sindacato, ha parlato apertamente di “una sconfitta dello Stato”, sottolineando come la polizia penitenziaria si trovi spesso ad affrontare situazioni estreme in condizioni di grave carenza di personale e strumenti.

Capece ha dichiarato: “Non basta parlare di riforme, servono azioni concrete. I detenuti non possono essere lasciati soli nella disperazione, e i nostri agenti non possono essere lasciati soli ad affrontare tragedie come questa”. Ha quindi chiesto l’assunzione di nuovi agenti, l’incremento del supporto psicologico e strutture penitenziarie più adeguate al trattamento dei soggetti fragili.

Il Garante dei detenuti in Umbria: “Sistema penitenziario al collasso”

Anche il Garante regionale dei detenuti dell’Umbria, avv. Giuseppe Caforio, è intervenuto con parole dure: “Questo suicidio conferma la sconfitta della civiltà giuridica del nostro sistema carcerario”. Caforio ha poi evidenziato come sia urgente adottare misure strutturali per ridurre il sovraffollamento e garantire assistenza psicologica continua.

Il Garante ha ricordato che le carceri umbre sono in grave sofferenza, sia in termini di capienza che di organico. In una sua precedente ispezione al carcere di Terni, Caforio aveva descritto le condizioni come “disumane”, sottolineando criticità quali caldo estremo, scarsa igiene e mancanza di figure professionali dedicate al supporto psicologico dei detenuti.

I suicidi in carcere in Umbria: numeri in crescita e condizioni sempre più critiche

Il caso del 1° maggio è il secondo suicidio nel carcere di Terni in poco più di un anno. Nel febbraio 2024, un trentanovenne albanese si era impiccato in cella. A livello nazionale, il 2024 ha visto un record negativo: 85 suicidi in carcere, il numero più alto mai registrato, con una media di oltre uno a settimana.

In Umbria, le carceri di Terni e Perugia-Capanne continuano a soffrire per il sovraffollamento e la carenza cronica di personale. Nell’estate 2024, il carcere di Terni ospitava oltre 150 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare, con meno di 10 agenti in servizio per oltre 570 detenuti. In quelle settimane, scoppiarono proteste pacifiche tra i reclusi, esasperati da condizioni definite “insostenibili”.

AUTORE
foto autore
Francesca Secci
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE