25 Sep, 2025 - 12:46

Spoleto, nuovi indizi sul caso Obi: sequestrati coltelli a casa dell'uomo fermato per l'omicidio

Spoleto, nuovi indizi sul caso Obi: sequestrati coltelli a casa dell'uomo fermato per l'omicidio

L’inchiesta sull’omicidio del 21enne Sagor Bala, conosciuto come Obi, compie un passo in avanti. Durante le perquisizioni nell’abitazione di Dmytro Shuryn, il trentatreenne ucraino fermato dai carabinieri, sono stati sequestrati diversi coltelli ritenuti compatibili e isolati indizi nei locali sotterranei dell’edificio. Elementi che, incrociati con le immagini di videosorveglianza dell’area del ritrovamento, stanno definendo una possibile sequenza dei fatti senza tuttavia chiudere il quadro probatorio: l’arma del delitto non è stata ancora individuata e il movente resta in approfondimento.

Sequestrati alcuni coltelli a casa dell'uomo fermato per l'omicidio di Obi a Spoleto

Il sopralluogo, condotto dai carabinieri con il supporto del Reparto Investigazioni Scientifiche, ha riguardato ogni ambiente utile a ricostruire le ore successive alla morte di Sagor Bala. Nei locali di servizio sono stati repertati coltelli che, per dimensioni e caratteristiche, saranno sottoposti a comparazioni biologiche e microtracce.

Oltre a questo, gli inquirenti hanno cristallizzato segni e residui che suggeriscono attività compatibili con fasi di manipolazione del corpo, forse il depezzamento del cadavere. Tutti i reperti sono ora al vaglio dei laboratori per stabilire corrispondenze oggettive con le lesioni e i tempi del delitto.

La cantina come possibile scena secondaria: l’ipotesi di smembramento

Coordinata dal procuratore di Spoleto Claudio Cicchella, la procura lavora sull’ipotesi che i locali sotterranei possano aver ospitato una fase successiva all’omicidio. Un testimone - come riportato da ANSA - riferirebbe di movimenti e di un tentativo di ripulire l’area. Circostanze che, se confermate dagli esami, rafforzerebbero lo scenario di una scena del crimine “diffusa”, distinta tra luogo della morte e luogo dell’occultamento. L’attenzione è ora puntata anche su eventuali tracce di lavaggio, residui chimici e impronte latenti.

Telecamere di zona e tracciamento: l'importanza delle immagini nell'omicidio di Obi

Determinanti, ai fini del fermo, le riprese dei sistemi privati installati nella zona del recupero del sacco con i resti. Una telecamera esterna avrebbe infatti registrato passaggi e movimenti compatibili con il trasporto del materiale. Attraverso una timeline di orari, tragitti e veicoli, gli investigatori stanno consolidando la catena indiziaria incrociandola con celle telefoniche, testimonianze e reperti. La ricerca dell’arma del delitto prosegue, mentre gli esiti dei laboratori potranno confermare o smentire l’idoneità dei coltelli sequestrati.

Spoleto, motivo economico al vaglio degli inquirenti: ipotesi credito tra colleghi

Il possibile movente ha un profilo pragmatico: tra vittima e indagato, entrambi cuochi, emergerebbe un piccolo credito non saldato. Una pista economica che gli inquirenti trattano con prudenza, in attesa degli accertamenti tecnici e degli approfondimenti su rapporti personali e professionali. Shuryn resta sottoposto a fermo, con la presunzione di innocenza garantita fino a eventuali decisioni del giudice. La cantina, intanto, rimane il fulcro di un mosaico investigativo che si compone pezzo dopo pezzo.

Chi è Dmytro Shuryn, l'uomo accusato dell'omicidio di Obi a Spoleto

Dmytro Shuryn, 32 anni di origine ucraina, da tempo risiedeva a Spoleto dove lavorava come cuoco. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva condiviso esperienze lavorative con Sagor Bala fino a pochi mesi fa. Un legame professionale che oggi diventa parte integrante del quadro accusatorio: proprio da quella conoscenza deriverebbe infatti il credito economico che la vittima vantava nei confronti dell’indagato e che potrebbe aver alimentato tensioni. Shuryn, già ascoltato inizialmente come persona informata sui fatti, si trova ora detenuto nel carcere di Spoleto in attesa delle decisioni della magistratura.

Nelle prossime ore la Procura chiederà la convalida del fermo al giudice. Seguirà, se disposto, l’interrogatorio di garanzia, mentre la difesa potrà articolare le proprie controdeduzioni. Restano da chiarire l’esatto movente e la dinamica completa del delitto: tempi, luoghi e modalità del depezzamento del cadavere saranno centrali per stabilire se l’indagato abbia agito da solo o con eventuali complici. La stessa nota ufficiale ribadisce che "le indagini proseguono per giungere al rinvenimento delle altre parti del corpo della vittima occultate dall’indagato".

AUTORE
foto autore
Giorgia Sdei
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE