L'Umbria conferma il proprio ruolo di eccellenza nella prevenzione oncologica, conquistando i vertici delle classifiche nazionali per adesione agli screening sanitari. Secondo l'ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, che ha elaborato i dati 2023 dell'Osservatorio Nazionale Screening, la regione emerge per capillarità degli inviti e partecipazione attiva della popolazione, in particolare per il tumore al seno, dove si classifica terza in Italia.
Lo screening mammografico, destinato alla prevenzione del tumore al seno, presenta in Umbria un tasso di estensione pari al 103,3% della popolazione target, un dato superiore persino alla soglia del 100% in virtù degli inviti di recupero inviati per compensare gli anni precedenti. L’adesione delle donne umbre raggiunge il 73%, contro una media nazionale ferma al 49,3%. Numeri che fotografano un sistema sanitario regionale attento e reattivo nella prevenzione.
Anche per quanto riguarda lo screening cervicale, rivolto alla diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero, i dati risultano incoraggianti: estensione all'87,1% (rispetto al 111% della media nazionale, che include anche più inviti per soggetto) e un tasso di adesione pari al 52,4%, superiore al 46,9% dell'Italia.
Lo screening colon-rettale, destinato a uomini e donne dai 50 ai 74 anni, vede l'Umbria all'ottavo posto nazionale, con una copertura del 98,5% della popolazione target e un'adesione del 40,1%, ben sopra il dato medio italiano del 32,5%.
Dietro questi risultati si intravede la solidità dell’impianto sanitario regionale, sostenuto da una presenza di personale sopra la media. Secondo un altro approfondimento Gimbe, in Umbria operano 13,8 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 11,6. Un dato che testimonia la capacità del sistema regionale di garantire prossimità e capillarità nei servizi, fondamentali per la riuscita delle campagne di prevenzione.
Tuttavia, questi risultati virtuosi hanno un costo. La spesa pro-capite per il personale sanitario nel 2023 è stata di 785 euro, contro una media nazionale di 672 euro. Eppure, paradossalmente, la Regione spende meno per ciascun dipendente: 56.822 euro contro una media italiana di 57.140. Un'efficienza che permette di mantenere alta la copertura territoriale senza gravare eccessivamente sul bilancio.
Mentre a livello nazionale si dibatte sulle difficoltà del sistema sanitario, l’Umbria traccia una rotta innovativa puntando sulla chirurgia a ciclo breve. È questo il cuore della strategia emersa dal congresso “Ri...evoluzione dell’offerta chirurgica”, tenutosi il 16 e 17 maggio a Villa Umbra. Promosso dal dottor Claudio Nazzaro, il convegno ha messo a confronto esperti da tutta Italia per discutere i nuovi modelli di chirurgia multidisciplinare, come la Day Surgery, la Week Surgery e la Chirurgia Ambulatoriale Maggiore.
Queste modalità operative hanno l’obiettivo di ridurre i tempi di degenza e alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, migliorando al contempo la qualità e la tempestività delle cure. Come ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, “la chirurgia multidisciplinare a ciclo breve è una risposta concreta alle sfide che la sanità moderna deve affrontare, coniugando qualità delle cure, efficienza organizzativa e sostenibilità economica”.
La chirurgia a ciclo breve non è un’iniziativa isolata, ma uno degli assi portanti del Piano Sociosanitario 2025-2030 che la Regione intende definire entro la fine dell’anno. Il piano si fonda su un approccio partecipativo che coinvolge istituzioni, operatori sanitari e cittadini, con l’obiettivo di costruire una rete clinica più omogenea, efficace e vicina ai territori.
Il congresso ha posto l’attenzione anche sull’appropriatezza organizzativa e sulla reingegnerizzazione dei percorsi chirurgici: si tratta di rivedere l’intero iter del paziente, dalla pre-ospedalizzazione alla fase post-operatoria, per garantire sicurezza, qualità ed efficienza. In questo contesto, i modelli multidisciplinari si rivelano cruciali per integrare competenze e offrire una presa in carico completa.