18 Mar, 2025 - 16:00

Sanità, il deficit per le aziende in Umbria è di 243 milioni di euro

Sanità, il deficit per le aziende in Umbria è di 243 milioni di euro

I maggiori costi operativi delle 4 aziende sanitarie umbre (enti ospedalieri di Perugia e Terni e Usl Umbria 1 e 2), rispetto al fondo sanitario regionale che ne garantisce la sussistenza, portano a un deficit di poco più di 243 milioni di euro. Il problema è strutturale partendo nel 2020 ma, invece, che attenuarsi dopo lo scoppio della pandemia è aumentato. 

Aziende sanitarie umbre: tutti i numeri del deficit

Dopo il botta e risposta dei giorni scorsi sull'operazione verità, ecco emergere il dato del deficit da Palazzo Donini, dove la Giunta Regionale, guidata da Stefania Proietti, ha dato lettura della “relazione sullo stato dei conti del sistema sanitario regionale”. Il tutto è avvenuto dopo aver analizzato i bilanci delle aziende sanitarie e avendo commissionato a un ente di terza parte per avere un riscontro di verifica indipendente.

Il "buco" delle aziende umbre è quello maturato a fine 2024. Per l’Usl 1 il risultato è -75 milioni di euro, per l’Usl 2 -108, per l’Azienda ospedaliera di Perugia -47,9 e per quella di Terni -12,5. Numeri molto vicini a quelli emersi nei mesi passati. Si tratta, quindi, di 243 milioni di euro, con il deficit che si riduce a 90,3 se non si tiene conto della Gsa, ovvero della Gestione sanitaria accentrata. 

La copertura dei suddetti disavanzi è avvenuta, a partire dal 2020, tramite il ricorso a risorse di natura non ordinaria e non ripetibile (risorse derivanti da emergenza sanitaria Covid-19, componenti straordinarie positive, ripiano dello sforamento della spesa farmaceutica, etc.), erodendo talvolta anche risorse regionali, da qui il richiamo del MEF avvenuto già a novembre 2022.

Peggioramento dei conti di pari passo col peggioramento delle prestazioni

Come riporta il documento, consultabile sul sito della Regione Umbria, "negli ultimi anni il sistema sanitario in Umbria ha mostrato evidenti criticità nel conseguimento dell’equilibrio economico finanziario peraltro evidenziate dal Ministero dell’economia e delle finanze, già dal rendiconto 2021 in sede di verifica dei conti cui la Regione è sottoposta ai sensi della normativa vigente (Verbale MEF del Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti Regionali del 16 novembre 2022)". 

"L’assenza di qualsiasi manovra di efficientamento da parte dell’amministrazione regionale negli anni dal 2020 ad oggi - prosegue la nota del documento sul sito della Regione - ha comportato di fatto un trend in costante peggioramento dei conti. Che è andato di pari passo con un peggioramento delle prestazioni del sistema caratterizzato da una serie di criticità che hanno riguardato sia la sua sostenibilità economica, sia un graduale peggioramento della mobilità sanitaria interregionale, con un aumento della quota di cittadini umbri che si recano presso altre regioni per usufruire di servizi sanitari (mobilità passiva) e una diminuzione di cittadini di altre regioni che vengono a farsi curare da fuori (mobilità attiva): la Regione Umbria negli ultimi 5 anni è diventata maglia nera per mobilità passiva a livello nazionale (fonte Agenas) con il 23,9% di incremento di costi dovuti a chi si reca fuori regione per curarsi". 

"Secondo l'approfondimento tecnico, in corso - sottolinea la regione - sulle contabilizzazioni operate negli anni dalle Aziende del Sistema Sanitario Regionale anche con riferimento al fondo di dotazione, per il quale è emerso che la precedente amministrazione regionale non ha adempiuto alla necessaria riclassificazione e copertura, più volte richiesta dal Mef negli ultimi anni e anche in data 26 novembre 2024 (ultimo tavolo tecnico del MEF prima dell’insediamento della giunta Proietti) con un ulteriore impatto negativo ulteriore stimato in circa 39 milioni di euro cui trovare copertura". 

Proietti: "Immaginavamo i conti in rosso ma questi numeri ci hanno sconvolti"

Appena ci siamo insediati - ha spiegato la presidente Stefania Proietti, che ha mantenuto la delega alla sanità - abbiamo annunciato un’operazione verità sui conti della sanità, affidando a un ente di parte terza la verifica sullo stato di salute dei bilanci delle quattro aziende sanitarie e del Sistema Sanitario Regionale”.

Il deficit è di 243 milioni di euro, che solo grazie alla gestione accentrata regionale porta al risultato economico del consolidato regionale della sanità che è negativo per -90 mln. Si tratta, lo stesso, di una cifra impossibile da ripianare con il bilancio regionale, ricordando anche il taglio di 40 milioni nei trasferimenti verso l'Umbria da parte del Governo.

Immaginavamo un conto in rosso profondo - continua la presidente Stefania Proietti - ma numeri di questa proporzione ci hanno letteralmente sconvolto. Abbiamo deciso, come promesso, di rendere nota la situazione perché si tratta di essere trasparenti, di essere coerenti con quanto annunciato quando abbiamo cominciato a governare e raccontare la verità dei fatti. Ora insieme alla giunta valuteremo gli strumenti da adottare da un lato per risanare i conti del sistema sanitario e dall’altro per garantire i servizi e la sanità pubblica ai cittadini umbri”.

AVS Umbria, Ricci: "Quadro regionale drammatico"

"Sapevamo che avremmo trovato una sanità pubblica in grande difficoltà, ma il quadro che ci restituisce la verifica condotta da un advisor esterno sullo stato di salute dei conti del nostro sistema regionale è davvero drammatico - afferma il capogruppo di Avs all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Fabrizio Ricci - L'enorme voragine di oltre 240 milioni di euro che si è formata in questi anni di governo della destra, mentre i servizi pubblici venivano indeboliti a vantaggio dei privati e la mobilità passiva esplodeva, con sempre più umbri costretti a curarsi in altre regioni ci espone al rischio concreto di tenuta del nostro sistema sanitario".

"Fortunatamente, il lavoro avviato dalla presidente Proietti e dalla direttrice Donetti - aggiunge ancora Ricci - grazie al grande sforzo e al senso di responsabilità di tutto il personale della sanità pubblica umbra, ci fa sperare in un salvataggio possibile. Certo è che siamo in un quadro totalmente emergenziale, per di più aggravato dai tagli del Governo Meloni che colpiranno duramente l'Umbria. Un quadro nel quale la stella polare dell'azione politica della nostra Giunta deve essere la difesa, la salvaguardia e il rilancio della nostra sanità pubblica e universale".

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Emanuele Landi
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