07 Oct, 2025 - 14:10

Casa, il nuovo piano della Regione Umbria convince i sindacati: “Progetto concreto, ora servono risorse e tempi certi”

Casa, il nuovo piano della Regione Umbria convince i sindacati: “Progetto concreto, ora servono risorse e tempi certi”

La Regione Umbria torna a investire sul diritto alla casa. Dopo mesi di tensioni politiche e una lunga fase di stallo, il nuovo piano per le politiche abitative presentato dall’assessore Fabio Barcaioli ottiene un via libera importante da parte di Cgil, Cisl, Uil e delle principali associazioni degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini.

I sindacati accolgono con favore la scelta di concentrare gli sforzi sul recupero degli alloggi Ater inagibili e sul rilancio di un piano pluriennale di manutenzione, considerato un passo concreto verso la riduzione del disagio abitativo.

Apprezziamo che finalmente la lotta al disagio abitativo torni ad essere una priorità per la nostra Regione” dichiarano Gianni Fiorucci (Cgil Umbria), Simona Garofano (Cisl Umbria), Fabio Benedetti (Uil Umbria), Rossano Iannoni e Matteo Lattanzi (Sunia), Gino Bernardini (Sicet), Gianluca Ciambelli (Uniat) e Ribac Aurel (Unione Inquilini) dopo l’incontro svoltosi il 6 ottobre a Perugia con l’assessore.

Un clima, quello del confronto, ben diverso da quello che aveva caratterizzato i mesi scorsi. Il dibattito sulla riforma della legge regionale sulle assegnazioni delle case popolari, approvata tra le polemiche e bocciata dal Consiglio delle Autonomie Locali, aveva acceso lo scontro tra la Giunta e numerose amministrazioni locali, comprese alcune di centrodestra.
La stretta sui requisiti d’accesso e la nuova definizione dei punteggi - criticata dalle opposizioni e da molti sindaci - aveva spinto l’assessore Barcaioli a difendere pubblicamente la norma, aprendo poi a una fase di revisione e confronto, come documentato da Tag24 Umbria e approfondito in successive dichiarazioni dell’assessore stesso.

Dieci milioni l’anno per riattivare gli alloggi bloccati e rilanciare il diritto all’abitare

Nel nuovo piano regionale, la priorità è intervenire sugli immobili inagibili del patrimonio pubblico. In Umbria sono circa 1.600 gli alloggi Ater attualmente inutilizzabili, a fronte di 7.800 già locati.
Per allargare l’offerta sociale di casa occorre intervenire proprio su queste unità abitative rendendole agibili” spiegano i sindacati, che propongono un piano di manutenzioni e rigenerazione pluriennale, coordinato con le politiche urbanistiche dei Comuni.

La Giunta regionale ha espresso la volontà di reperire almeno 10 milioni di euro l’anno per finanziare il progetto. “È una proposta forte -affermano i sindacati - in grado di aumentare significativamente l’offerta abitativa sociale”.

Oltre al recupero del patrimonio Ater, il piano prevede il rilancio di due strumenti fondamentali: il fondo per la morosità incolpevole, che tutela chi rischia lo sfratto per difficoltà economiche, e il fondo per l’acquisto della prima casa dedicato alle giovani coppie.
A livello nazionale il Governo Meloni propaganda un piano casa vuoto, senza risorse e senza programmazione - sottolineano i rappresentanti sindacali - mentre in Umbria si registra la volontà di costruire un progetto concreto per riaffermare il diritto all’abitare”.

Co-housing, canoni equi e tavolo permanente Ater: gli impegni assunti con i sindacati

Il documento discusso in Regione introduce anche la possibilità di sviluppare nuovi modelli abitativi, come co-housing e social housing, per rispondere ai diversi livelli di disagio e alle nuove forme di convivenza urbana.
Occorre introdurre soluzioni flessibili, con canoni equi e senza speculazioni” ribadiscono i sindacati e le categorie degli inquilini.

Durante l’incontro, il neo direttore di Ater, Andrea Napoletano, ha annunciato la riconvocazione di un tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni sindacali per monitorare l’andamento dei nuovi canoni basati sull’Isee e valutare periodicamente l’efficacia delle misure adottate.

Un impegno che si inserisce in una visione più ampia di rigenerazione urbana e sostenibilità sociale, temi che tornano finalmente centrali nell’agenda politica regionale dopo anni di marginalità.
Condividiamo questi nuovi indirizzi di politica abitativa per l’Umbria, ma ora occorre lavorare insieme per mettere a terra gli impegni e trovare le risorse necessarie” concludono le sigle sindacali.

Le organizzazioni promettono di vigilare sull’attuazione del piano, chiedendo tempi certi e trasparenza nei processi decisionali.
Per la prima volta dopo anni di conflitto istituzionale, il tema della casa sembra tornare ad essere terreno di convergenza. La partita ora si gioca sui fatti: sugli investimenti, sui tempi e sulla capacità della Regione di trasformare gli impegni in risultati concreti.

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Federico Zacaglioni
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