La Polizia Provinciale di Perugia ha fermato nei giorni scorsi un uomo alla guida di un veicolo a noleggio, che risultava non più regolarmente pagato da mesi. La società proprietaria del mezzo aveva denunciato l'impresa locataria del veicolo per appropriazione indebita.
Dopo il caso di cronaca emerso nelle scorse ore, ecco spuntare un'altra situazione "misteriosa" in Umbria. Un semplice controllo del territorio, effettuato dalla Polizia Provinciale, ha permesso alle forze dell'ordine di rinvenire un'auto a noleggio, le cui coordinate erano smarrite da parte del proprietario: la società edile che l'aveva noleggiata, infatti, non pagava il canone di affitto da mesi.
L’auto, infatti, era stata noleggiata nel 2019 da una società edile ma da tempo aveva interrotto da tempo il pagamento dei canoni di leasing. Il mezzo, però, era ancora circolante.
La società proprietaria del mezzo, dopo diversi solleciti di restituzione rimasti inascoltati, aveva deciso (nel mese di febbraio 2025) di sporgere denuncia per appropriazione indebita.
L’uomo fermato alla guida del mezzo a noleggio, secondo le prime ricostruzione, era completamente ignaro della situazione irregolare. Il conducente, infatti, era un semplice dipendente dell'azienda e stava usando l’auto assegnatagli dall’azienda.
Gli agenti della Polizia Provinciale, come da prassi, hanno proceduto al sequestro del veicolo, trasportandolo in un deposito autorizzato fino a restituirlo al legittimo proprietario.
Non restituire un'auto a noleggio rappresenta appropriazione indebita ma è anche, purtroppo, un'amara consuetudine. Sul finire del mese di maggio, infatti, è stata ritrovata un'altra "auto fantasma", con un cittadino di 33 anni denunciato in stato di libertà dalle forze dell’ordine di Narni Scalo per ricettazione e guida senza patente.
Durante un'attività di controllo, una pattuglia aveva deciso di verificare lo stato dell'arte di un veicolo sospetto, parcheggiato nei pressi di una zona commerciale di Narni Scalo. Il mezzo, che vedeva a bordo cinque persone, un italiano e quattro peruviani, tra cui due donne, tutti provenienti dalla provincia di Milano, è risultato sprovvisto di assicurazione, appartenente a una ditta di autonoleggio milanese e da tempo non restituito.
La società proprietaria, come nel caso di Perugia, aveva provveduto a sporgere denuncia, presso la Questura di Milano, per appropriazione indebita nei confronti del locatario, un altro cittadino peruviano.
Il conducente, fermato durante il controllo, è risultato, invece, privo della patente di guida nonostante fosse già stato sanzionato per la stessa violazione nel biennio precedente. Ai suoi danni è scattata la denuncia in stato di libertà per entrambi i reati mentre l’autovettura è stata sequestrata.
Il reato di appropriazione indebita, come ricorda il sito studiolegalelb.it, è contemplato dall’ordinamento giuridico italiano, precisamente all’articolo 646 del Codice Penale.
Tale reato consiste nell’appropriarsi di denaro o cose mobili di cui si ha legittimamente il possesso, ma senza averne il diritto, al fine di procurare un ingiusto profitto, per sé o per altri. Si distingue dal furto (art. 624 c.p.) perché non implica la sottrazione fisica della cosa ma il mancato rispetto del diritto del legittimo proprietario di disporre del proprio bene.
L’art.646 del codice penale, ribadisce studiolegalelb.it, oltre ad indicare gli elementi necessari ai fini della configurazione del delitto di appropriazione indebita, prevede specifiche pene per chi commette tale reato. Secondo l’attuale normativa, chiunque si appropria del denaro o di una cosa mobile altrui di cui ha il possesso, a qualsiasi titolo, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con una multa che va da 1.000 a 3.000 euro.