Quattro imprenditori di Castiglione del Lago, titolari di azienda (a livello familiare) che operava nel settore del legname, hanno ricevuto una misura interdittiva, dalla durata di dieci mesi, nella gestione delle proprie imprese. L’accusa, nei loro confronti, è bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta e bancarotta societaria impropria.
La Procura di Perugia ha disposto una misura interdittiva per i prossimi dieci mesi, nei confronti dei rappresentanti di un gruppo imprenditoriale a conduzione familiare operante nel settore della lavorazione del legno, con sede nell’area di Castiglione del Lago.
"I quattro imprenditori - spiega la Procura di Perugia in un comunicato -avrebbero usato un escamotage per continuare a lavorare nonostante il precedente fallimento del Gruppo, creando così società “fantasma” per proteggere i beni dai creditori e dal Fisco".
Imprenditori e la bancarotta fraudolenta, altro caso in Umbria. Gli indagati trasferivano, quindi il rischio di impresa ad altri soggetti giuridici, di fatto "scatole vuote". Le indagini sono iniziate dall’analisi di un’impresa già fallita, portando alla luce presunte irregolarità gestionali in più società riconducibili allo stesso nucleo familiare.
L’assenza di una regolare contabilità aziendale avrebbe portato alla creazione di un passivo superiore a 2,1 milioni di euro, principalmente legato a debiti erariali. I quattro imprenditori, quindi, sono stati accusati di bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta e bancarotta societaria impropria.
L’ordinanza del Gip prevede per gli indagati il divieto per 10 mesi di esercitare funzioni direttive in qualsiasi impresa. La misura interdittiva è stata adottata per impedire la reiterazione di reati fallimentari e garantire la tutela dell’interesse pubblico.
La bancarotta fraudolenta aggravata rientra tra i reati fallimentari più severamente puniti dal nostro ordinamento giuridico. Questo reato, regolato principalmente dagli articoli 216 e seguenti della Legge Fallimentare, prevede sanzioni severe che possono includere pene detentive elevate.
Chi è accusato di bancarotta fraudolenta aggravata in Italia rischia gravi sanzioni penali. Infatti, La bancarotta fraudolenta è punita con la reclusione da tre a dieci anni. La pena può aumentare se sussistono circostanze aggravanti, come l'occultamento di beni di valore significativo o la distruzione di documenti contabili.