10 Oct, 2025 - 15:00

Orvieto, fermato 33enne irregolare: accompagnato al Cpr in attesa di espulsione

Orvieto, fermato 33enne irregolare: accompagnato al Cpr in attesa di espulsione

Un controllo di routine ha portato, nel pomeriggio di ieri, al rintraccio di un cittadino albanese di 33 anni privo di documenti a Orvieto. Dopo gli accertamenti negli uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza, l’uomo è risultato senza regolare titolo di soggiorno e con precedenti penali. Per questo è stato accompagnato in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr), dove rimarrà a disposizione in vista dell’espulsione dal territorio nazionale.

33enne albanese, irregolare, fermato e accompagnato al CPR

Secondo quanto comunicato dalla Questura di Terni, l’intervento è scattato durante un servizio di controllo del territorio. Gli agenti hanno fermato il 33enne perché sprovvisto di documenti identificativi e lo hanno condotto al Commissariato di Orvieto per le verifiche di rito. L’accesso alle banche dati ha consentito di risalire all’identità e alla posizione amministrativa dello straniero, confermando l’assenza di un valido permesso di soggiorno. L’operazione è stata coordinata dal Commissario Capo Filippo Girella e rientra nell’attività ordinaria di prevenzione e monitoraggio disposta per la sicurezza urbana.

Precedenti e provvedimenti: l'uomo non era sconosciuto alle forze dell'ordine

Dalle verifiche è emerso che sull’uomo gravano alcuni precedenti penali, tra cui episodi di atti osceni in luogo pubblico. Alla luce della condizione di irregolarità e dei precedenti, la Polizia di Stato ha attivato la procedura amministrativa prevista dal Testo unico sull’immigrazione: accompagnamento presso un Cpr e successiva esecuzione del provvedimento di espulsione. L’uomo resterà nel centro fino al completamento dell’iter, sotto la vigilanza dell’autorità competente e nel rispetto delle garanzie previste dalla normativa vigente.

Il contesto e i controlli sul territorio

Il caso si inserisce nel quadro dei controlli rafforzati che, in queste settimane, interessano la provincia di Terni e le principali aree urbane dell’Umbria. La verifica dei documenti e della regolarità del soggiorno è una delle leve preventive usate dalle forze dell’ordine per contrastare situazioni di irregolarità e per garantire la sicurezza dei cittadini. L’azione della Questura mira anche a intercettare soggetti con precedenti o segnalazioni, così da applicare, quando necessario, le misure amministrative e giudiziarie previste. La scelta dell’accompagnamento al Cpr, sottolinea la Polizia, è finalizzata a dare rapida esecuzione ai provvedimenti di allontanamento, evitando che l’irregolarità si protragga nel tempo.

Foligno, maxi sequestro: 23enne arrestata, padre denunciato

Una perquisizione mirata nella zona dell’ex ospedale ha portato, il 7 ottobre, a un maxi sequestro di stupefacenti nel cuore di Foligno. Gli agenti del Commissariato hanno arrestato una 23enne, già nota alle forze dell’ordine, trovando in casa oltre mezzo chilo di hashish, quasi un etto e mezzo di cocaina, una piccola quantità di marijuana e più di 20mila euro in contanti.

La giovane è stata trasferita al carcere di Perugia, mentre il padre – con cui condivide l’appartamento – è stato denunciato a piede libero: parte della sostanza, infatti, è stata rinvenuta nella sua stanza. Il sequestro è l’esito di un servizio scattato dopo un’attività info‑investigativa che aveva segnalato un via vai sospetto nella centralissima area dell’ex ospedale, possibile epicentro di un “market” della droga.

Indagini in corso sui canali di approvvigionamento

Secondo quanto emerso, la 23enne non risulterebbe avere un’occupazione e non avrebbe saputo giustificare l’origine del denaro. Tutto il materiale è stato repertato e inviato ai laboratori per le analisi, mentre prosegue la mappatura dei potenziali clienti e dei canali di rifornimento per ricostruire la filiera dello spaccio a livello locale. Anche questa operazione si inserisce nel quadro dei controlli rafforzati disposti in Umbria sulle aree sensibili e a maggiore frequentazione urbana, con l’obiettivo di interrompere eventuali ulteriori canali di smercio. Ai sensi del principio di presunzione di innocenza, si ricorda che la 23enne arrestata e il padre denunciato sono indagati e devono considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva.

AUTORE
foto autore
Giorgia Sdei
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE