La Regione Umbria, con una nota della giunta guidata da Stefania Proietti, ha annunciato di aver intrapreso per la prima volta il percorso tecnico per l’analisi di fattibilità e la progettazione del nuovo ospedale di Terni. Un passaggio che riporta in primo piano un tema cruciale per la sanità regionale, ma che resta fermo al livello preliminare, dove le intenzioni politiche devono misurarsi con soluzioni tecniche e soprattutto con la ricerca delle risorse economiche. La stessa promessa, con tanto di delibera dell'affidamento dell'incarico di redazione del DIP, il Documento di indirizzo alla progettazione, tanto per dire, era stata fatta esattamente un anno fa dalla presidente precedente Donatella Tesei, in occasione dell’inaugurazione dell’elisoccorso di Terni.
Insomma, un passo avanti importante e parole convinte della governatrice sulla strategicità del polo ternano. Ma ora occorrono gli indirizzi prima tecnici, poi politici e, infine, i soldi, tanti, per realizzare l'opera.
Gli uffici tecnici regionali, in collaborazione con i settori salute e opere pubbliche, stanno elaborando uno studio che tenga conto della futura rete ospedaliera, del dialogo con i servizi territoriali, delle compatibilità urbanistiche e della sostenibilità economica. L’obiettivo è la redazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali, primo atto tecnico che permetterà di incardinare il progetto.
“La Regione intende affidare la stesura del documento a professionisti qualificati, per poter finalmente dare un avvio concreto alla progettazione e agganciare l’opera alle risorse necessarie”, spiega la giunta Proietti nella nota.
Il punto fermo resta la volontà di procedere con finanziamenti pubblici. “Non intendiamo realizzare un progetto riduttivo e al ribasso: Terni merita un ospedale tecnologicamente avanzato e attrattivo, in grado di garantire qualità clinica e di intercettare la mobilità attiva da altre regioni”, si legge ancora.
Il nuovo annuncio arriva dopo settimane di confronto serrato con il Comune di Terni. In videoconferenza, la presidente Stefania Proietti e il sindaco Stefano Bandecchi hanno discusso con la direttrice della sanità Daniela Donetti diverse opzioni localizzative. La convergenza ha riguardato soprattutto la necessità di accelerare i tempi e puntare a un ospedale nuovo, senza soluzioni tampone.
Bandecchi, da parte sua, ha scritto ai ministeri competenti e ai presidenti delle commissioni sanità di Camera e Senato, chiedendo fondi pubblici per 200 milioni di euro. Una cifra ritenuta sufficiente a realizzare la struttura nell’area di Colle Obito, senza complicazioni urbanistiche e con il vantaggio di mantenere il collegamento con la Facoltà di Medicina e con gli investimenti già in corso grazie ai fondi PNRR.
Più complessa la strada di Maratta, sostenuta da una parte del Partito Democratico locale. Qui il costo stimato salirebbe a 500 milioni, con tempi allungati per varianti urbanistiche, espropri e nuove infrastrutture, e con la perdita del legame funzionale con Medicina.
Sul tavolo restano due progetti: quello elaborato dall’architetto Altieri, su incarico del project manager Sergio Anibaldi per il project financing poi bocciato dalla Regione, e quello dello studio Corradi, promosso dal Comitato per la difesa del Santa Maria. Il sindaco ha aperto al primo, rinunciando alla finanza di progetto e sposando la linea dei fondi pubblici.
Il paradosso è che la decisione odierna della giunta Proietti ricalca quella assunta esattamente un anno fa dalla presidente Tesei, quando venne affidata la redazione del Documento di indirizzo alla progettazione agli uffici regionali. Anche allora si trattava di una fase propedeutica, utile a incardinare l’opera ma lontana dalla progettazione definitiva.
Il nuovo elemento è rappresentato dall’impegno politico esplicito della presidente Proietti e dalla pressione esercitata dal Comune, intenzionato a non perdere tempo. Tuttavia, la questione centrale resta irrisolta: chi metterà i soldi e con quali tempistiche.
La discussione sul futuro dell’ospedale di Terni rimane quindi aperta. La Regione avvia finalmente un percorso tecnico, ma il traguardo resta lontano. Nel frattempo, il dibattito cittadino si polarizza tra Colle Obito e Maratta, tra fattibilità immediata e visioni di più lungo termine, mentre la sanità ternana continua a muoversi tra esigenze urgenti e promesse di lungo periodo. E in arrivo c'è il consiglio comunale straordinario del 13 ottobre, insieme all'annunciato nuovo summit tra Stefania Proietti e Stefano Bandecchi, che era stato calendarizzato per questo mese di settembre.