17 Jun, 2025 - 09:00

“Scippo alle ciclabili per finanziare il Giubileo”: Melasecche accusa Proietti di favoritismi su Assisi

“Scippo alle ciclabili per finanziare il Giubileo”: Melasecche accusa Proietti di favoritismi su Assisi

Sta scatenando una tempesta politica la delibera n. 550 approvata dalla Giunta regionale umbra il 4 giugno scorso, con cui vengono sottratti 4,3 milioni di euro al progetto strategico di piste ciclabili integrate con la Ferrovia Centrale Umbra per destinarli al finanziamento di oratori e strutture collegate agli eventi del Giubileo e delle celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Una decisione che ha immediatamente acceso la reazione del capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Enrico Melasecche, che accusa l’esecutivo guidato da Stefania Proietti di aver messo in atto un “esproprio politico” ai danni di oltre trenta comuni umbri.

Melasecche contro Proietti sul taglio di 4,3 milioni alle ciclabili in favore del Giubileo: “Un colpo di mano per ingrassare Assisi”

Melasecche non usa mezzi termini. La sua è una denuncia aspra, che solleva dubbi sull’imparzialità della presidente Proietti e su possibili motivazioni politiche dietro la rimodulazione dei fondi. “È la stessa presidente Stefania Proietti" – afferma in una nota – "che ha portato la delibera in Giunta per l’approvazione, quella che toglie fondi a oltre trenta comuni e li porta in gran parte nella sua Assisi con un colpo di mano antipatico, senza scrupoli e con pochi precedenti”.

L’ex assessore regionale alle Infrastrutture parla apertamente di “una mossa improntata ad un egoismo fuori misura”, ipotizzando anche un legame tra questa scelta e “una sorta di frettolosa riconoscenza verso pezzi di un certo mondo” che avrebbero favorito la vittoria del centrosinistra alle ultime amministrative.

Il progetto “treno + bici”: un’idea di sviluppo per tutta l’Umbria

Nel mirino del consigliere leghista non c'è solo il merito della scelta, ma anche le sue conseguenze sul piano della strategia territoriale. Il progetto originario, battezzato “Goditi l’Umbria in treno + bici”, prevedeva due interventi principali: uno sull’antico tracciato della via Flaminia, coinvolgendo comuni come Terni, Narni, Otricoli, Bevagna, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Fossato di Vico; l’altro sulla ciclabile dell’ex Ferrovia dell’Appennino Centrale, in collegamento con Gubbio e Umbertide.

Una rete di mobilità dolce e sostenibile capace di connettere la Fcu con luoghi di rilevanza storica e naturalistica, rendendo la ferrovia economicamente sostenibile e trasformando l’Umbria in un polo del cicloturismo.

Secondo Melasecche, “l’enorme investimento per la rigenerazione della Fcu, pari a circa 450 milioni, non reggerebbe senza questo progetto articolato e integrato di altissimo valore turistico”, dal momento che “gli abbonamenti delle poche centinaia di pendolari non giustificherebbero minimamente uno sforzo di tale portata”.

I fondi sottratti penalizzano il Ternano e oltre trenta comuni

Tra i territori più penalizzati dalla delibera, Melasecche cita l’area del Ternano e in particolare il progetto di ciclabile attorno al Lago di Piediluco, per cui erano stati stanziati 700mila euro: risorse che, secondo il leghista, ora rischiano di essere dirottate verso Narni per “risolvere il problema del guado sul Fosso Tarquinio”.

A ciò si aggiunge la cancellazione di un progetto più ampio che includeva itinerari legati alla Ciclabile dei due mari, alla “Assisi-Spoleto” lungo il cammino di Francesco e alla “Via dell’Acqua” fino a Roma. “Se questo disegno verrà smantellato" – avverte Melasecche – "si creeranno le premesse per una gestione fallimentare della gloriosa Fcu, che tornerà ad essere sottoutilizzata e insostenibile dal punto di vista economico”.

Appello alla Giunta: “Fermate questo scippo”

Il consigliere della Lega lancia un appello diretto alla presidente della Regione: “Invito la presidente Proietti a rivedere quel provvedimento, perché il progetto di rilanciare con la Fcu le due ciclabili oltre a quella di Piediluco costituisce un unicum nello sviluppo dell’Umbria tutta ed era frutto di confronti seri e motivati con i territori”.

Secondo Melasecche, il rischio non è solo quello di un impoverimento delle infrastrutture per la mobilità dolce, ma anche una frattura politica insanabile. “Se questo è il metodo, nulla possiamo avere a che fare con chi pensa di maramaldeggiare appropriandosi dei sogni di tutta l’Umbria”. Le sue parole suonano come un avvertimento: senza una revisione della delibera, lo scontro tra Giunta e territori potrebbe farsi ancora più duro.

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Giorgia Sdei
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