10 Apr, 2025 - 13:00

Manovra Umbria, presidi e tensione fuori dall'Assemblea legislativa

Manovra Umbria, presidi e tensione fuori dall'Assemblea legislativa

Presidio da parte dei sindacati all'esterno di Palazzo Cesaroni, sede dell'Assemblea Legislativa - Regione Umbria, dov'è in mattinata è iniziato il Consiglio Regionale. Il motivo è sempre lo stesso: la manovra finanziaria. Si è registato anche qualche momento di tensione,con qualche scambio di battute, per la visione opposta rispetto a quello delle opposizioni.

Proteste e tanta gente che chiedeva di entrare in aula

Durante la riunione, di stamani, che aveva all'ordine del giorno anche l'esame della manovra finanziaria da parte della Giunta, c'è chi ha deciso di mostrare la propria posizione le proprie idee.

Tanta gente in fila, fuori la sede di Palazzo Cesaroni, che chiedeva di entrare nell’aula, per assistere ai lavori. Non sono mancati scambi di battute tra sindacati che attribuiscono il deficit nei conti regionali della sanità alla precedente gestione di centrodestra e l’attuale opposizione che, invece, accusa l’attuale maggioranza di centrosinistra.

Proietti aveva definito "equa" la manovra 2.0

I lavori dell'Assemblea sono iniziati con un minuto di silenzio per le vittime degli ultimi casi di femminicidio, tra cui Ilaria Sula

La Giunta regionale, nel pomeriggio del 9 aprile, aveva voluto spiegare la nuova manovra alla stampa e ai capigruppo di maggioranza a Palazzo Donini. Il provvedimento (per la presidente dell'Umbria, Stefania Proietti) "redistribuisce un sacrificio che comunque si è molto abbassato rispetto alle cifre iniziali, parliamo di una manovra che preleverà da gettito Irpef 52 milioni, quindi molto diversa dai 90 iniziali". Il tutto dopo che i consiglieri dell'opposizione hanno presentato nella scorse ore mozione di sfiducia.

La presidente della Regione Stefania Proietti, dopo l'incontro a palazzo Donini, ha parlato di manovra fiscale 'equa': "Preleva a chi più ha e redistribuisce a chi ha meno - spiega la Governatrice - Sotto i 28mila euro di reddito annuale noi abbiamo la maggior parte dei nostri contribuenti. Per questi ci sarà una no tax area, cioè azzeramento dell'addizionale Irpef regionale. Si guarda così al ridurre e, in prospettiva, annullare la tassa occulta della sanità privata, quantificata in 1.000 euro a contribuente in Umbria allo stato dell'arte".

Il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio, Tommaso Bori, ha spiegato nel dettaglio il provvedimento, specialmente della no tax area sulle addizionali regionali dell'Irpef: "La materia è complessa ma importante - ha spiegato Bori - andiamo molto orgogliosi di una manovra equa, giusta ma anche progressista. In Italia siamo la prima regione a introdurre una no tax area per i redditi da 0 a 28mila euro. Un'azione di equità fiscale, di coraggio politico istituzionale per il 70 per cento della popolazione".

"Chi prima non pagava nulla, da 0 a 15mila euro, continuerà a non pagare nulla. - ha ribadito l'assessore al bilancio - Chi prima pagava, da 15 a 28mila euro, la metà dei contribuenti della regione, avrà una riduzione delle tasse. Sarà interessata anche la fascia tra i 28 e 50mila euro che non può subire un carico fiscale eccessivo, in particolare i primi scaglioni. È stato previsto uno sgravio fiscale, il più alto presente in Italia, di 150 euro, individuale. Il Lazio l'ha introdotto di 60. In ogni famiglia in cui ci sono più redditi si cumula. Lo sgravio consentirà di alleggerire di molto l'impatto sui primi scaglioni e di mitigarlo sugli ultimi".

Le visioni dei sindacati dopo l'incontro del 7 aprile

La rimodulazione della manovra da 90 milioni a 52 milioni di euro – aveva dichiarato Rita Paggio (Cgil) – è già un risultato importante, così come l’azzeramento dell’aliquota addizionale regionale tra i 15mila e 28mila euro, perché tutela le fasce più esposte e più a basso reddito. In pratica chi appartiene a questa fascia non paga più nemmeno l’addizionale che pagava in precedenza. Parliamo del 72% dei contribuenti umbri, cioè chi ha un reddito inferiore ai 28mila euro”.

Più critica la posizione della Uil, che contesta l’impostazione complessiva dell’intervento economico. “Da una giunta di sinistra – ha affermato Molinari (Uil) – ci saremmo aspettati una serie di misure diverse. La mole di debito, infatti, non è tale da giustificare un aumento della tassazione. A livello nazionale siamo in prima linea per chiedere la detassazione degli aumenti contrattuali e non possiamo dunque accettare innalzamenti dell’Irpef regionale, fermo restando che stamattina ci è stato illustrato uno sforzo importante per rimodulare quanto previsto”.

Anche la Cisl si è mostrata cauta, invocando un confronto prioritario sulle politiche sanitarie. “Dall’incontro in Regione – ha dichiarato Angelo Manzotti (Cisl) – si ravvisano alcuni passi avanti, ma non siamo soddisfatti. Prima di aumentare le tasse per i cittadini umbri dobbiamo discutere del nuovo piano sanitario regionale per efficientare i servizi sanitari che devono essere rispondenti alle esigenze dei cittadini e dei territori”.

Manovra fiscale "inutile", l'opposizione aveva presentatato mozione di sfiducia per Proietti

I consiglieri di opposizione hanno presentato, l'8 aprile, una mozione di sfiducia nei confronti della presidente Stefania Proietti. Una mozione di sfiducia che va "al di là della battaglia politica ma nell'interesse dei cittadini e per difendere il ruolo delle istituzioni da atteggiamenti gravi e nebulosi", così hanno spiegato in conferenza stampa i capigruppo dell'opposizione.

La mozione è motiva dalla manovra fiscale definita "inutile, che ha creato un allarme sociale e non serve alla sanità ma ad altro" mentre incombe lo "spauracchio ingiustificato" del commissariamento che "non esiste né nei numeri né nei fatti", così la capogruppo Donatella Tesei che ha chiesto di ritirare la manovra "perché non serve a coprire un disavanzo di 34 milioni di euro". 

"Nelle ultime settimane - aveva detto ancora Tesei - abbiamo sentito sparare tanti numeri e cose diverse con la nostra mobilitazione che invece ha avuto il merito di fare chiarezza. Quella che è stata definita dalla presidente Proietti come 'operazione verità' non ha fatto altro che creare un ingiustificato allarmismo".

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Emanuele Landi
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