Il sistema sanitario umbro ha recuperato i livelli di efficienza pre-pandemia e, secondo l'opposizione regionale, ha addirittura superato le performance del 2019. Questo emerge dalle pagelle sui livelli essenziali di assistenza (Lea) pubblicate dal Ministero della Salute, che certificano un trend positivo per la regione. "Le pagelle redatte dal Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza (Lea) erogati dal servizio sanitario testimoniano come in Umbria, grazie all'azione del precedente governo regionale di centrodestra, la sanità non solo sia tornata ai livelli pre-pandemia, ma è addirittura migliorata rispetto al 2019", affermano i consiglieri regionali dell’opposizione.
Secondo i dati del Ministero, infatti, l'Umbria ha totalizzato 257 punti su un massimo di 300 nelle tre macroaree di valutazione: cure ospedaliere, sanità territoriale e prevenzione. Un incremento di dieci punti rispetto all'anno precedente che conferma una crescita costante, con un punteggio superiore a quello registrato nel 2019. Quello il periodo preso come riferimento dai consiglieri di centrodestra per fare il confronto, poiché all'epoca la sanità regionale era amministrata dal Partito Democratico.
È soprattutto nel settore della prevenzione che l'Umbria si distingue per i risultati eccellenti. Con 93 punti su 100, la regione si posiziona infatti al settimo posto a livello nazionale, mettendo in evidenza un significativo miglioramento rispetto agli anni precedenti. Secondo i consiglieri regionali del centrodestra questo progresso è stato reso possibile "grazie agli ingenti investimenti che la Regione guidata dal centrodestra ha destinato alle campagne di prevenzione e screening".
Anche sul fronte ospedaliero i dati sono positivi. Con un punteggio di 84 su 100, l'Umbria si colloca al decimo posto tra le regioni italiane, superando ampiamente la sufficienza. Un risultato che, sempre secondo l'opposizione, contraddice le critiche mosse dal centrosinistra nei confronti della gestione sanitaria della precedente amministrazione. "Il leitmotiv denigratorio della sinistra sul lavoro fatto nella precedente legislatura in ambito sanitario viene dunque ancora una volta smentito da dati reali", osservano gli esponenti del centrodestra.
L’opposizione, nelle figure di Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei e Eleonora Pace (Fratelli d'Italia), Nilo Arcudi (Tesei presidente/Umbria civica), Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), non si limita a commentare i risultati positivi della gestione sanitaria passata. Ma soprattutto critica aspramente l’attuale governo regionale. "Il tempo della propaganda è finito da mesi e questo dovrebbe essere il momento dell’azione per coloro che sono stati designati ad amministrare l’Umbria", attaccano i consiglieri di centrodestra. Secondo loro, l’esecutivo di centrosinistra non avrebbe ancora presentato un piano chiaro per l’abbattimento delle liste d’attesa, nonostante le richieste di chiarimento in aula. "La presidente Proietti si è dimostrata incapace di rispondere con puntualità e chiarezza alla semplice domanda su quale sia il piano adottato", sostengono.
Non manca una stoccata diretta a Tommaso Bori, assessore alla sanità, accusato di aver adottato un atteggiamento "coercitivo" nei confronti dell'opposizione. "Colui che si sentiva assessore alla sanità ancor prima della vittoria, salvo poi essere estromesso dalla presidente, forse perché ritenuto inidoneo a ricoprire un ruolo tanto complesso" - dicono - "con fare coercitivo ha addirittura invitato la minoranza a osservare un anno di silenzio in tema sanitario".
A fronte di queste critiche l'opposizione ribadisce la solidità dei risultati ottenuti in passato e invita il governo regionale ad abbandonare la propaganda elettorale per concentrarsi sulla gestione concreta del sistema sanitario. "La freddezza di dati e numeri che dimostrano come il sistema sanitario umbro sia riuscito a migliorare, nonostante il lungo e complesso periodo della pandemia, è incontrovertibile e non può essere né alterata tantomeno messa a tacere", concludono i consiglieri.
Il confronto sui Lea e sulla sanità in Umbria continua ad alimentare lo scontro politico. Da un lato il centrodestra rivendica i risultati della propria gestione e si prende i meriti, dall'altro il centrosinistra è chiamato a rispondere alle sfide attuali. Specialmente sulle liste d'attesa. La parola ora passa alla giunta regionale che dovrà dimostrare con i fatti se saprà mantenere e migliorare gli standard certificati dal Ministero della Salute.