Il fascicolo sulla morte di Anton Lyubeev prende forma con un primo atto formale: l’iscrizione nel registro degli indagati del 29enne estone che conduceva il gommone sul Lago Trasimeno. Il giovane calciatore di 27 anni era scomparso il 19 settembre e il corpo era stato rinvenuto solo il 24 settembre nei pressi di Borghetto di Tuoro, riconosciuto ufficialmente dalla madre due giorni dopo. La contestazione è omicidio nautico, fattispecie che richiama l’omicidio stradale nell’ambito della navigazione.
Il procedimento è affidato alla sostituta procuratrice Patrizia Mattei. L’indagine punta a chiarire le condotte tenute in acqua e l’eventuale violazione di regole di sicurezza, valutando se decisioni o omissioni del conducente possano aver inciso sull’esito della gita in gommone. Per ricostruire la dinamica, gli inquirenti hanno sequestrato il mezzo sin dalle prime ore: saranno esaminate dotazioni di bordo, stato del natante e tracciati della navigazione, oltre a riscontri su meteo, visibilità e possibili urti.
La Procura ha disposto l’esame autoptico per la prossima settimana, con incarico al medico legale Sergio Scalise Pantuso che era intervenuto anche al momento del ritrovamento. L’autopsia dovrà definire causa e modalità del decesso, verificando la presenza di traumi compatibili con cadute o impatti e gli esiti degli accertamenti tossicologici. In questa fase l’indagato può nominare un consulente di parte per assistere sia all’esame medico legale sia alle perizie sul gommone. L’obiettivo è sovrapporre dati clinici e tecnici per una lettura coerente degli eventi.
Secondo il quadro raccolto finora, Anton Lyubeev sarebbe caduto in acqua durante un’uscita in gommone il 19 settembre. Le ricerche coordinate fra forze dell’ordine e soccorritori si sono chiuse cinque giorni dopo con il recupero del corpo a Borghetto di Tuoro. I prossimi passaggi prevedono l’autopsia, l’analisi delle apparecchiature di bordo e l’audizione dei presenti, per ricostruire tempi, rotte e condotte. Le conclusioni tecniche diranno se il profilo dell’omicidio nautico troverà riscontro o se il quadro evolverà verso ipotesi differenti.
Nel pomeriggio di mercoledì 24 settembre un elicottero dei Vigili del Fuoco ha individuato un corpo che galleggiava nelle acque antistanti Borghetto di Tuoro: il recupero è stato eseguito con i mezzi nautici dei pompieri. Venerdì 26 settembre, presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Perugia, la madre ha effettuato il riconoscimento formale confermando l’identità di Anton Lyubeev.
La sequenza ricostruita finora parte da venerdì 19 settembre, quando il 27enne era uscito sul lago con due amici dopo aver noleggiato un gommone a Passignano con direzione Castiglione del Lago. Secondo i primi riscontri, mentre si trovava a prua a circa tre chilometri dalla riva, avrebbe perso l’equilibrio, battuto la testa e sarebbe caduto in acqua. Il natante lo avrebbe poi investito pochi istanti dopo. I compagni non sono riusciti a recuperarlo.
Le ricerche sono state coordinate dai Vigili del Fuoco di Perugia con il supporto di sommozzatori, unità nautiche, droni, elicottero e squadre TAS (Topografia Applicata al Soccorso) per la mappatura delle aree battute. Il dispositivo è rimasto attivo senza sosta fino all’avvistamento dall’alto di mercoledì.
Chi era la vittima Nato nel 1998 a Keila (Estonia), Lyubeev era un difensore sotto contratto con la formazione B del Tallinna JK Legion, in Esiliiga B (terza serie estone). L’ultimo match ufficiale risulta disputato l’8 luglio. Sui social condivideva viaggi e immagini legate al calcio. Nei giorni della scomparsa, la madre aveva affidato a Instagram un appello, poi divenuto drammaticamente simbolico: "Il corpo non è stato ancora trovato, è vivo per noi, pregate per la sua salute".