16 Apr, 2025 - 13:30

Infortuni sul lavoro, Regione Umbria rilancia il Piano di Vigilanza 2025

Infortuni sul lavoro, Regione Umbria rilancia il Piano di Vigilanza 2025

La sicurezza sui luoghi di lavoro torna al centro dell'agenda politica umbra. Nonostante una lieve flessione per quanto riguarda gli infortuni, in Umbria i numeri restano allarmanti, in particolare nei settori delle costruzioni e dell'agricoltura. La presidente della Regione Stefania Proietti, a tal proposito, alza il tono: servono azioni forti, controlli più efficaci e una cultura condivisa della prevenzione. E rilancia il Piano di Vigilanza 2025.

Infortuni ancora sopra la media: l'Umbria si mobilita

Al centro dell'incontro del Comitato Regionale per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, svoltosi nella sede della Regione di Palazzo Broletto, c'è stato un messaggio chiaro: i dati sugli infortuni in Umbria continuano a destare preoccupazione. Anche se si registra un lieve calo rispetto agli anni precedenti, la frequenza e gravità degli incidenti sul lavoro nella regione superano ancora la media nazionale. A pagare il prezzo più alto sono settori come edilizia e agricoltura, ma anche le piccole imprese e le categorie più fragili, come i lavoratori precari e stranieri, restano tra i più esposti.

"Non possiamo rassegnarci all'idea che si possa morire mentre si lavora", ha dichiarato con forza la presidente Stefania Proietti, che sottolinea come la sicurezza non debba essere vissuta come un adempimento burocratico bensì come "un traguardo concreto da raggiungere insieme, con responsabilità e determinazione". Parole che segnano un cambio di passo e che trovano terreno fertile nell'impegno annunciato dalla Regione: il mantenimento e il rafforzamento del Piano di Vigilanza 2025.

Formazione, controlli e premi alle imprese virtuose: le nuove direttrici 

Il piano regionale si articola su più livelli. Innanzitutto, punta su una maggiore attività di formazione, con l'obiettivo di coinvolgere anche le scuole e sensibilizzare le nuove generazioni. Secondo Daniela Donetti, direttrice Salute e welfare della Regione, educare i giovani alla sicurezza significa porre le basi per una cultura della prevenzione destinata a consolidarsi nel tempo.

Ma non si tratta solo di informare: le istituzioni umbre vogliono anche premiare concretamente le aziende che investono in sicurezza. In questo senso si valuta la creazione di una lista pubblica delle imprese virtuose, oltre all'introduzione di incentivi economici e certificazioni di competenza per imprenditori e lavoratori. Al tempo stesso, il piano prevede un potenziamento dell'attività ispettiva e un ruolo più incisivo per i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

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Non mancano, però, le criticità. La carenza di organico nei servizi ispettivi, l'invecchiamento della forza lavoro e la difficoltà di comunicazione con i lavoratori stranieri sono ostacoli concreti. In particolare, è stata evidenziata la necessità di una formazione linguistica mirata e di un maggiore controllo sugli appalti a cascata, troppo spesso terreno fertile per elusioni delle norme.

Un patto tra istituzioni e parti sociali per un cambio di paradigma

Alla riunione hanno preso parte numerosi attori del sistema regionale: sindacati, Asl, Inail, Inps, Vigili del Fuoco, ordini professionali, ispettorati e rappresentanti delle associazioni datoriali. Tutti hanno condiviso una convinzione: uscire dalla logica dell'emergenza e costruire una rete stabile tra istituzioni, imprese, scuola e società civile.

"Lavorare deve essere un diritto sicuro" ha ribadito Proietti, che ha rilanciato la necessità di rendere strutturale la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti. L'orizzonte indicato è ambizioso: non si tratta più interventi occasionali, ma di mettere in campo una strategia integrata capace di trasformare la prevenzione in un valore condiviso. La sicurezza sul lavoro, in questa visione, non è solo un obbligo normativo, ma un pilastro del modello produttivo e sociale della regione.

Con il Piano di Vigilanza 2025 e il nuovo slancio politico, quindi, l'Umbria prova a voltare pagina dopo l'ultimo terribile incidente nelle Acciaierie di Terni, che ha riportato in auge con forza il tema della sicurezza sul lavoro. Una sfida difficile, ma necessaria. Perché nessuno, mai, dovrebbe perdere la vita per guadagnarsela.

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Giorgia Sdei
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