Una vera e propria rivoluzione infrastrutturale sta interessando l'Appennino eugubino-gualdese. Enel, attraverso la controllata E-Distribuzione, ha messo in campo un ambizioso progetto di digitalizzazione e potenziamento della rete elettrica, finanziato in parte con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un investimento da circa 11,5 milioni di euro, pensato per migliorare l'affidabilità e l'efficienza del servizio su un'area che comprende non solo Gualdo Tadino, ma anche Gubbio, Costacciaro, Fossato di Vico, Sigillo e Valfabbrica.
Il progetto è entrato nella sua fase più avanzata, come annunciato durante un incontro istituzionale tenutosi nella sala consiliare del Comune di Gualdo Tadino, dove i vertici di E-Distribuzione hanno illustrato i dettagli al sindaco Massimiliano Presciutti e alla Giunta comunale.
Il cuore dell'intervento è rappresentato dalla realizzazione di una nuova cabina primaria in località Colle Pezze, lungo la strada provinciale 243. Sarà una delle nuove porte d'accesso all'energia elettrica per il territorio, in grado di distribuire potenza in modo più capillare e sicuro. Da questa cabina partiranno dorsali di media tensione completamente interrate, soluzione che riduce drasticamente i rischi legati alle interruzioni del servizio per eventi atmosferici o danneggiamenti esterni.
A fianco della nuova infrastruttura, il progetto prevede anche il restyling di numerose cabine secondarie esistenti e la sostituzione di impianti ormai obsoleti, con componenti digitali più avanzati e facilmente monitorabili da remoto. L'obiettivo è costruire una rete elettrica più resiliente, più sostenibile e reattiva, in linea con le esigenze di un territorio che punta a coniugare sviluppo economico e rispetto per l'ambiente.
Le migliorie interesseranno direttamente circa 16.000 utenze, fra civili e industriali. Questo significa una riduzione dei disservizi, una gestione più efficiente dei carichi energetici e una risposta più rapida in caso di guasti. Un salto di qualità importante per una zona che, per la sua conformazione geografica e dispersione insediativa, ha storicamente sofferto di criticità legate alla distribuzione elettrica.
Secondo quanto emerso dall'incontro, questi interventi puntano a modernizzare la rete in aree strategiche dell'Umbria e a favorire concretamente la transizione energetica. La sinergia con le istituzioni locali, a partire dal Comune di Gualdo Tadino, è stata determinante per portare avanti un'opera così capillare e strutturale.
L'intero piano rientra nell'ambito degli investimenti sostenuti dal Pnrr per la digitalizzazione delle infrastrutture strategiche del Paese. La scelta di intervenire in un'area montana come quella eugubino-gualdese rientra nella logica di superare il divario energetico tra aree urbane e zone più periferiche, promuovendo una crescita equilibrata e inclusiva.
Digitalizzare la rete elettrica non significa solo migliorare la qualità del servizio, ma anche abilitare nuovi modelli di consumo, come l'autoproduzione e l'autoconsumo da fonti rinnovabili. Una prospettiva che potrebbe aprire scenari interessanti per famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni della zona.
Con questo progetto, E-Distribuzione conferma l'impegno del Gruppo Enel nel guidare la trasformazione energetica in chiave digitale e sostenibile, contribuendo a rendere l'Umbria un laboratorio avanzato per l'energia del futuro.
Gualdo Tadino si è distinta anche per il suo impegno nel fronteggiare la povertà energetica. Tra il 2023 e il 2025, il progetto "Energia in Periferia" ha rappresentato un esempio concreto di solidarietà, promosso dalla Fondazione Banco dell’Energia insieme a una fitta rete di realtà locali, tra cui Adiconsum Umbria, Banco Alimentare, Caritas e il Comune.
Grazie all’iniziativa, 95 famiglie vulnerabili hanno potuto ricevere un sostegno economico per il pagamento delle bollette di luce e gas, per un totale di circa 60.000 euro erogati. Un aiuto mirato, capace di evitare distacchi dalle utenze e contribuire a una maggiore serenità abitativa. Il progetto ha interessato anche i comuni di Fossato di Vico e Sigillo, estendendo il raggio d’azione a un’area ampia dell’Appennino umbro.