03 Jul, 2025 - 09:37

Emergenza incendi in Umbria: allerta massima, mezzi limitati e regole da rispettare

Emergenza incendi in Umbria: allerta massima, mezzi limitati e regole da rispettare

L’estate 2025 in Umbria è iniziata con un’intensa attività antincendio che ha messo a dura prova la macchina della Protezione civile e i volontari impegnati sul territorio. Il susseguirsi di incendi nei comuni dell’Orvietano, unito all’assenza di una flotta aerea regionale, rende ancora più delicata la gestione dell’emergenza e impone l’adozione di comportamenti rigorosi da parte della cittadinanza. Mentre il rischio aumenta con l’innalzarsi delle temperature, la prevenzione resta l’arma principale per evitare tragedie ambientali e danni irreparabili.

Orvietano sotto assedio: roghi, bonifiche e turni senza sosta

Sferracavallo, Sugano, Viceno e Allerona sono solo alcune delle località dove, negli ultimi giorni, si sono sviluppati incendi che hanno richiesto l’intervento tempestivo dei volontari della Protezione civile di Orvieto. Le squadre, in supporto ai vigili del fuoco e all’Agenzia forestale regionale, hanno operato in contesti difficili e in condizioni climatiche critiche, mettendo in campo mezzi e uomini per contenere le fiamme e impedire che si estendessero ad aree più ampie.

Oltre allo spegnimento, un ruolo centrale è stato svolto dalle operazioni di bonifica, fondamentali per scongiurare nuovi inneschi. Dodici volontari e sei mezzi sono stati impiegati in questa fase, che richiede competenze tecniche e grande attenzione. Il lavoro svolto – spesso in silenzio, senza clamori – è stato riconosciuto dall’amministrazione comunale come essenziale per la sicurezza della popolazione e la tutela del territorio.

Emergenza incendi in Umbria, i divieti in vigore e le sanzioni

Fino al 15 ottobre è attiva un’ordinanza sindacale che stabilisce misure stringenti per la prevenzione degli incendi. Sono vietati fuochi all’aperto, l’utilizzo di strumenti a fiamma o elettrici in prossimità di aree verdi, l’abbandono di mozziconi accesi lungo strade e sentieri, e l’accensione di fuochi d’artificio senza specifica autorizzazione. Non è consentito inoltrarsi nei boschi con veicoli a motore o parcheggiarli sull’erba secca. Le sanzioni per i trasgressori vanno da 100 a 500 euro, ma il rischio reale è ben più alto: un comportamento superficiale può trasformarsi in un disastro ambientale.

Ai proprietari di terreni e abitazioni confinanti con aree boschive è richiesto di mantenere puliti i confini, realizzare viali tagliafuoco e rimuovere materiali infiammabili. Anche gli enti gestori di strade, ferrovie e infrastrutture sono chiamati a intervenire per contenere la vegetazione spontanea e ridurre il rischio di propagazione delle fiamme.

Sistema regionale sotto pressione: in Umbria mancano i mezzi aerei

Nonostante gli sforzi locali, la Regione Umbria si trova in una posizione di svantaggio rispetto ad altre aree del Paese. Insieme a Molise e Puglia, è tra le poche regioni a non disporre di una propria flotta aerea antincendio. Un limite pesante, soprattutto nei casi più gravi dove l’intervento via terra non basta. Per rafforzare la risposta operativa, è stata rinnovata la convenzione con i vigili del fuoco per il biennio 2025-2026, con uno stanziamento di 930mila euro complessivi.

Il piano prevede il potenziamento della sala operativa centrale, squadre specializzate pronte a intervenire nei mesi più critici, corsi di formazione, l’utilizzo di droni per localizzare focolai nascosti e il monitoraggio dei bacini idrici. L’integrazione tra Protezione civile, Afor, carabinieri forestali e volontariato rappresenta il fulcro di una strategia che punta a garantire rapidità ed efficacia nelle risposte agli incendi boschivi e a quelli di interfaccia, ovvero in prossimità di aree abitate.

La prevenzione come chiave: ogni comportamento conta

In un contesto in cui la disponibilità di risorse è limitata e i cambiamenti climatici aumentano la frequenza e la pericolosità degli incendi, ogni cittadino può e deve fare la sua parte. Osservare le regole, evitare comportamenti rischiosi e collaborare con le autorità rappresentano il primo e più efficace strumento per proteggere il patrimonio naturale dell’Umbria. La lotta agli incendi non si vince solo con i mezzi, ma soprattutto con la consapevolezza.

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Giorgia Sdei
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