18 Aug, 2025 - 10:32

Cresce il numero dei detenuti con patologie psichiatriche nelle carceri umbre. L'appello del garante Caforio: "Urgente istituire Rems"

Cresce il numero dei detenuti con patologie psichiatriche nelle carceri umbre. L'appello del garante Caforio: "Urgente istituire Rems"

Nell'ultimo periodo nelle carceri umbre la presenza di detenuti con patologie psichiatriche è cresciuta esponenzialmente. Solo nell'Istituto penitenziario di Terni ne sono stati trasferiti 170, principalmente dalla vicina Toscana. A riferirlo è il Garante regionale dei detenuti, l'avvocato Giuseppe Caforio che ha trascorso ferragosto nella Casa circodandariale di Orvieto. 

La situazione che emerge dal suo resoconto è di grave emergenza, un'emergenza che in passato si è spesso manifestata con episodi di violenze, aggressioni e vere e proprie rivolte. In prima linea c'è personale di polizia penitenziaria che "sta facendo i salti mortali" ma che è ormai allo sfinimento. L'appello che il Garante, ancora una volta, ha voluto rivolgere alle istituzioni è che venga al più presto introdotta una Rems, ovvero una struttura adeguatamente attrezzata e deputata esclusivamente alla detenzione dei malati psichiatrici, che l'Umbria al momento non ha oltre a rendere effettiva l'istituzione del Provveditorato regionale.

Il dramma senza fine del sovraffollamento

Le carceri umbre sono sull'orlo dell'esplosione. I detenuti crescono, "un flusso incessante" l'ha definito Caforio mentre la richiesta di nuovi posti non accenna a placarsi. Celle pensate per ospitare due persone, ne tengono insieme almeno quattro di media, arrivando a cinque, a volte anche sei come accade al carcere di Terni scrive in una nota.

In Umbria, il Consiglio dei Ministri aveva deliberato già a marzo dello scorso anno l'istituzione del Provveditorato regionale ma "a tutt’oggi non è decollato e manca ancora la nomina del provveditore per l’Umbria che darebbe poi attuazione concreta all’avvio e che potrebbe in qualche modo contenere questi profili di problematicità delle carceri umbre".

Le festività acuiscono i disagi e, come sottolinea Caforio, tra 15 e 16 agosto, si sono verificati cinque suicidi nelle strutture carcerarie italiane. Un dato che "deve far riflettere e va fortunatamente coniugato con il dato positivo dell’Umbria, dove malgrado la tensione sia altissima non ci sono stati fatti violenti degni di nota" scrive.

Mancano i medici. La polizia penitenziaria in prima linea

"Nel giro effettuato nelle celle dei detenuti - scrive ancora il Garante - sono stato avvicinato da molti di loro che mi hanno rappresentato la gravità della propria situazione, evidenziando l’indifferibilità di misure urgenti sia sotto il profilo logistico ma anche sotto il profilo sanitario".

Caforio, in proposito, ha parlato anche del recente scambio, alla vigilia di Ferragosto, con la governatrice Proietti "con la quale stiamo immaginando interventi urgenti per rafforzare l’apparato medico sanitario delle carceri, dove, come noto, non solo vi è carenza ma vi è proprio difficoltà nel reperire medici che diano continuità assistenziale". Una mancanza, l'ennesima, che grava ancora sulle spalle della polizia penitenziaria.

"Ho portato la vicinanza e la solidarietà alla polizia penitenziaria - riporta il Garante -, la quale merita un pubblico elogio per il lavoro che stanno svolgendo, al di sopra delle proprie forze e competenze, essendo il front Office del sistema carcerario e cercando di sostituirsi a tutte quelle funzioni che oggi sono carenti, non solo quella sanitaria, ma anche quella socio assistenziale,psicologica e cercando di stabilire con i detenuti un rapporto costruttivo, non sempre facile perché non tutti i detenuti sono uguali. La Polizia Penitenziaria finora sta riuscendo a contenere la grave situazione che in cui versa il sistema carcerario regionale, tappando vari buchi e sacrificando ferie e permessi, stante anche la carenza di personale".

L'appello del Garante: "Nominare entro questo mese il Provveditore per l'Umbria"

Di fronte alle pressanti criticità del sistema carcerario umbro, Caforio ha chiesto che entro questo mese avvenga la nomina del Provveditore "e si intervenga con azioni concrete per lo meno per i temi più urgenti tra i quali anche la istituzione delle famose Rems che come è noto in Umbria mancano".

Emblematico in questo senso il caso di Asia, la ragazza di vent'anni che la settimana scorsa è scappata dalla Comunità Incontro di Amelia e che, nonostante l'accertata pericolosità sociale, come denunciato dalla stessa madre, viene lasciata libera proprio perché manca la disponibilità nella Rems che dovrebbe accoglierla. Una struttura per cui, conclude il Garante, in più occasioni la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha manifestato la disponibilità alla realizzazione nel territorio comunale "laddove possibile. È un buon inizio ma adesso occorre correre per dare concretezza a questa esigenza indifferibile".

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Sara Costanzi
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