Dopo quattro giorni di paura e angoscia, è finalmente rientrata a casa Asia, la 21enne di Terni scomparsa da domenica scorsa. La vicenda – che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera città dell’acciaio – si è conclusa nel pomeriggio di oggi con una telefonata e un abbraccio: la ragazza ha chiamato la madre annunciando il suo ritorno e poco dopo ha fatto rientro spontaneamente. Il caso, che aveva mobilitato familiari, forze dell’ordine e anche trasmissioni come “Chi l’ha visto?”, si è così risolto positivamente, facendo tirare un sospiro di sollievo alla comunità ternana.
L’Arma dei Carabinieri è stata immediatamente informata del ritrovamento, con Asia accompagnata in caserma per gli adempimenti formali di rito.
Dopo quattro giorni di paura e angoscia, è finalmente rientrata a casa Asia, la 21enne di Terni scomparsa da domenica scorsa. La vicenda – che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera città dell’acciaio – si è conclusa nel pomeriggio di oggi con una telefonata e un abbraccio: la ragazza ha chiamato la madre annunciando il suo ritorno e poco dopo ha fatto rientro spontaneamente. Il caso, che aveva mobilitato familiari, forze dell’ordine e anche trasmissioni come "Chi l’ha visto?", si è così risolto positivamente, facendo tirare un sospiro di sollievo alla comunità ternana.
L’Arma dei Carabinieri è stata immediatamente informata del ritrovamento, con Asia accompagnata in caserma per gli adempimenti formali di rito.
È stata proprio una telefonata a porre fine all’incubo. Nel primo pomeriggio di mercoledì 13 agosto Asia ha contattato la madre, che da giorni lanciava appelli disperati, dicendole che sarebbe tornata. Pochissimo tempo dopo la giovane si è presentata a casa, stanca ma illesa. Ad attenderla c’era la madre, che l’ha subito portata presso la stazione dei carabinieri per ufficializzare il suo rientro.
"Non so dove sia stata in tutto questo tempo, non lo ha detto a nessuno", racconta la donna dopo aver formalizzato il ritrovamento della figlia. Comprensibilmente sollevata, la madre ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine: "Voglio ringraziare tutte le persone che in questi giorni ci sono state vicine. Ho sentito tanta solidarietà e tanta vicinanza", ha dichiarato, ringraziando quanti si sono mobilitati nelle ricerche e sui social. Le autorità, constatate le buone condizioni di Asia, hanno proceduto a chiudere ufficialmente le ricerche.
La scomparsa di Asia risaliva a domenica 10 agosto, quando verso le ore 18 la ragazza si era allontanata improvvisamente dalla Comunità Incontro di Amelia, in provincia di Terni. Asia si trovava ospite di quella struttura terapeutica da circa un mese, seguendo un percorso di recupero dalle dipendenze e cura dei suoi gravi disturbi psichiatrici. La sua permanenza ad Amelia era una soluzione provvisoria disposta dal tribunale: dal 12 giugno scorso, infatti, la giovane era in attesa di un posto presso una REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), dove avrebbe dovuto essere trasferita per proseguire le cure in un contesto protetto.
Non è la prima volta che Asia si rende protagonista di un allontanamento del genere: già in passato era fuggita dalla comunità e poi rintracciata, segnalando più volte la volontà di interrompere il percorso terapeutico.
Sin dalle ore successive alla fuga, la madre di Asia aveva lanciato l’allarme, diffondendo la foto e la descrizione della figlia attraverso i social network e i media locali. "Aiutatemi a trovarla, potrebbe essere già nei guai", era stato il disperato appello della donna, ripreso anche dalla nota trasmissione "Chi l’ha visto?" e da numerosi organi d’informazione. Per quattro giorni, familiari, amici e forze dell’ordine hanno vissuto ore di apprensione, mentre le ricerche si estendevano dall’Umbria al Lazio.
Alcune segnalazioni erano giunte tra lunedì e martedì, collocando la 21enne prima a Terni e poi nella zona di Orte (Viterbo), ma purtroppo si erano rivelate dei falsi allarmi. Nella mattinata di martedì 12 agosto era emerso un ulteriore indizio: Asia, utilizzando un numero anonimo, avrebbe contattato telefonicamente un amico, apparendo in stato di forte agitazione. Il giovane aveva subito allertato gli inquirenti, ma il dettaglio non era stato sufficiente a localizzarla. Soltanto 24 ore dopo è arrivata la svolta, con la telefonata diretta di Asia alla madre e il suo ritorno spontaneo che ha posto fine alla vicenda.
Il rientro di Asia ha suscitato profonda commozione tra quanti si erano attivati per lei. La madre, che è una donna sola e già in passato aveva condiviso la difficile situazione della figlia, ha ringraziato commossa per la gara di solidarietà scattata in città e sui social. In queste ore sta riabbracciando Asia, ma accanto al sollievo affiora anche la preoccupazione per il futuro. La ragazza, infatti, resta in una condizione delicata: soffre di disturbi psichiatrici importanti (le è stato diagnosticato un disturbo bipolare associato a tratti borderline) e ha problemi di tossicodipendenza, un mix che in passato l’ha portata a comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Proprio per alcuni reati commessi (anche in conseguenza del suo disagio mentale), i giudici avevano deciso di non mandarla in carcere riconoscendole una capacità di intendere ridotta, ma di indirizzarla verso cure obbligatorie. Da qui l’affidamento a una struttura di recupero come Comunità Incontro.
Tuttavia, il fatto che Asia abbia potuto allontanarsi con facilità da una struttura non detentiva evidenzia ancora una volta la fragilità di questo tipo di misura. "Mia figlia vive in bilico e io non so più che fare", aveva confessato mesi fa la madre in un appello pubblico, denunciando di sentirsi abbandonata da un sistema incapace di proteggerle. Oggi, dopo l’ennesima fuga fortunatamente risoltasi senza tragedie, la madre di Asia ribadisce la propria paura che nulla impedisca episodi analoghi in futuro se non verranno presi provvedimenti adeguati.