Un grande evento artistico accompagnerà le festività natalizie a Terni. Venerdì 12 dicembre a Palazzo Montani Leoni inaugura la nuova mostra della Fondazione Carit che offrirà viaggio straordinario attraverso otto secoli d'arte. 'Collezione d’arte. Da Signorelli a Burri', questo il titolo, aprirà al pubblico proponendo una selezione di alcune delle opere più significative delle oltre 1100 che compongono il vasto patrimonio artistico della Fondazione.
Il percorso iconografico offrirà una preziosa testimonianza che si propone come 'Museo della memoria artistica' snodandosi in ordine cronologico dagli inizi del XIV agli esordi del XXI secolo. In mostra 45 opere scelte fra le più rappresentative della collezione che entreranno in dialogo tra loro tenendo conto dei collegamenti stilistici tra i vari artisti attraversando le principali epoche della storia dell’arte. La volontà, spiegano, è quella di creare "un ponte ideale tra la grande tradizione rinascimentale e la ricerca contemporanea".
"La mostra 'Collezione d’arte. Da Signorelli a Burri' - si legge in una nota - curata da Anna Ciccarelli direttore della Fondazione e fortemente voluta dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione, presieduto dal Presidente, avvocato Emiliano Strinati, testimonia un viaggio lungo otto secoli di creatività artistica, dalle radici Medievali, al Rinascimento fino alle avanguardie del Novecento".
Si parte con alcune testimonianze del Trecento e del Quattrocento, con opere della scuola di Taddeo Gaddi e si prosegue con i maestri del Cinquecento, con dipinti provenienti dalle botteghe del Perugino e di Tiziano. Tra i nomi di punta spicca quello di Luca Signorelli, esponente della grande stagione rinascimentale umbra e toscana, con una tavola che ne rivela lo straordinario senso plastico e la tensione drammatica delle figure.
Il percorso procederà con i dipinti del barocco italiano e del caravaggismo di Antiveduto Gramatica, Artemisia Gentileschi e Mattia Preti. Scuola questa, a cui già tra 2022 e 2023 la Fondazione Carit aveva dedicato una mostra ('Dramma e Passione') con un'opera di Artemisia Gentileschi mai esposta in precedenza. Non mancherà la scuola fiamminga con Sebastian Vrancx, che mostra le trasformazioni della pittura tra eleganza formale e ricerca di nuovi effetti luministici.
Spazio anche alle celebri vedute del Settecento veneziano con un'opera di Francesco Guardi che ritrae Piazza San Marco. Tra le chicche alcune raffigurazioni della Cascata delle Marmore con i paesaggisti che ne rimasero affascinati come Claude Joseph Vernet, Verstappen e van Bloemen.
Si arriva così all’Ottocento e al primo Novecento attraverso l’evoluzione del gusto borghese e del sentimento del vero, dalla pittura romantica, al realismo e all’impressionismo, fino ai fermenti del primo dopoguerra. Tra gli artisti emblematici di questo passaggio ci sarà Alfred Sisley, maestro del paesaggio impressionista con due opere e, naturalmente, anche l'"inventore" del genere, Camille Pissarro. Nel nucleo di opere degli artisti del secondo Novecento, spiccano infine il maestro umbro Alberto Burri e Agostino Bonalumi.
L'esposizione si chiude con una sezione che omaggia i grandi maestri umbri o attivi nel territorio nel Novecento. I loro nomi sono Piero Gauli, Ardengo Soffici, Ugo Castellani, Umberto Prencipe, Amerigo Bartoli, Orneore Metelli e Aurelio De Felice. Tra le curiosità, verrà allestita una piccola galleria con i ritratti di cardinali e personaggi insigni del XVII-XIX secolo. Sul fronte delle arti plastiche saranno presenti un orologio in bronzo Luigi XVI, sculture di Vincenzo Gemito e un’opera in ceramica di Piero Gauli.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo a cura di Anna Ciccarelli. L’allestimento della mostra è a cura dello studio Sciveres Guarini Associati. L'ingresso è libero. La mostra sarà aperta e visitabile fino al primo marzo 2026 dal martedì alla domenica delle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.