Il Procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2026, ha fornito una fotografia completa per quanto riguarda la criminalità in Umbria: non ci sarebbero strutture mafiose stabili, ma emergerebbero segnali concreti di infiltrazioni criminali legate a riciclaggio, traffico di droga e investimenti illeciti.
La relazione del Procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone offre un quadro complesso per quanto concerne la criminalità in Umbria. La relazione, a proposito delle attività scolte dal suo ufficio nel 2024, inquadra una situazione simile a quella degli ultimi anni per quanto riguarda i procedimenti penali.
Il bilancio tracciato dal Procuratore Cantone conferma che in Umbria non emergono evidenze di mafie stanziali ma restano forti i rischi di infiltrazioni economiche e riciclaggio, specialmente nei settori edilizio, turistico, rifiuti e ristorazione. Restano forti anche i rischi legati a droga, violenza domestica e corruzione nei gangli economici e amministrativi.
Il narcotraffico è una delle principali piaghe: a "comandare" emergono organizzazioni criminali albanesi e nigeriane che, in collaborazione con il clan dei casalesi, importano quintali di eroina e cocaina, soprattutto a Perugia.
I notevoli arresti e sequestri importanti effettuati nel 2024, come quello relativo ai 65 chili di cocaina trovati a Foligno dalle fiamme gialle in un ristorante, non sono riusciti a indebolire le reti criminali, che si riorganizzano molto velocemente.
Numerosi i casi legati anche al cosiddetto “codice rosso”: maltrattamenti, stalking e violenze in famiglia. I procedimenti per maltrattamenti in famiglia sono passati da 172 a 231 in un anno, mentre calano leggermente quelli per stalking.
Preoccupano, però, i femminicidi e l’aumento delle denunce per violenze sessuali, spesso legate all’abuso di sostanze. Nel 2024 sono state 69. I procedimenti per lesioni aggravate sono aumentati del 20%. La Procura ha intensificato l’uso di misure cautelari non custodiali, come allontanamenti e braccialetto elettronico, per prevenire escalation di violenza.
Il Procuratore capo di Perugia ha segnalato anche la presenza di frange anarchiche storiche a Foligno e Terni, monitorate per il rischio di derive violente. Destano allarme, inoltre, i casi di radicalizzazione legati al jihadismo e contatti con suprematisti, con giovani coinvolti in attività di proselitismo online. In diminuzione, invece, sono i procedimenti per terrorismo internazionale: da otto a cinque.
Tra i reati comuni quello più diffuso è il furto. Sono tanti i casi dove ladri locali e stranieri, provenienti soprattutto da Lazio e Campania, hanno messo a segno una serie di colpi nella stessa giornata. I reati informatici, allo stessso tempo, sono in diminuzione con 11 procedimenti nell’ultimo anno.
Nonostante l’Umbria non sia considerata “terra di mafia”, la camorra ha sfruttato l'Umbria anche per frodi connesse ai bonus statali erogati durante la pandemia e per il Superbonus.
In crescita anche i procedimenti per reati ambientali, soprattutto nel settore rifiuti e per violazioni edilizie. Preoccupano, infine, gli incidenti sul lavoro, con episodi anche mortali, e i casi di sfruttamento della manodopera straniera in agricoltura.