23 Sep, 2025 - 09:45

Violenza sessuale a Gubbio, niente domiciliari per gli accusati: restano in carcere

Violenza sessuale a Gubbio, niente domiciliari per gli accusati: restano in carcere

I tre arrestati a Gubbio, il 17 settembre scorso, per violenza sessuale, lesioni personali e tentata rapina, resteranno in carcere. I fatti risalgono alla notte del 4 settembre e sarebbero avvenuti nel parcheggio di piazza Quaranta Martiri. 

Gubbio, violenza sessuale e tentata rapina: gli accusati restano in carcere

Erano stati arrestati lo scorso mercoledì per violenza sessuale, lesioni personali e tentata rapina. Per i tre era arrivata la misura della custodia cautelare del carcere. Le due vittime, invece, ossia una donna eugubina di 36 anni e un suo amico operaio di 46, erano rimasti sotto shock per l'accaduto ma, per il momento, intravedeno la giustizia.

Il gip presso il tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, infatti, una volta esaminata la richiesta di concessione degli arresti domiciliari e braccialetto elettronico, ha disposto la conferma della misura cautelare in carcere per tutti gli indagati, attualmente detenuti nei penitenziari di Spoleto e Terni.

Secondo il giudice per le indagini preliminari le dichiarazioni degli indagati (due fratelli pugliesi di 36 e 43 anni e un gualdese 36enne) contrastano con quelle delle vittime e dei testimoni, accorsi proprio perché sentivano una donna gridare aiuto.

Viene, infatti, ritenuto inverosimile che la ragazza possa aver inventato un’aggressione sessuale. Respinta, quindi, la richiesta del’avvocato Ubaldo Minelli che difende i due fratelli pugliesi e ora prepara ricorso al Tribunale della Libertà.

Avevano negato tutto

Nei giorni scorsi, i tre uomini arrestati erano comparsi davanti al GIP per l'interrogatorio di garanzia. Il gualdese si era avvalso della facoltà di non rispondere, mentre i due fratelli pugliesi di 36 e 43 anni hanno smentito tutte le accuse: negli interrogatori separati a cui sono stati sottoposti, avevano negato sia la violenza sessuale che il tentativo di rapina.

L'avvocato Ubaldo Minelli che difende i due fratelli, aveva chiesto per i suoi assistiti gli arresti domiciliari, da esperirsi in particolare a Nardò, in provincia di Lecce, per il fratello più grande e a Gubbio, presso la propria abitazione a Padule, per il più giovane. Arresti domiciliari negati per loro che resteranno in carcere assieme al terzo arrestato.

Le versioni contrastanti

La donna avrebbe raccontato la violenza sessuale subita. Non conosceva gli accusati, anche se avrebbe identficato uno dei tre (successivamente su Facebook).

Il minore dei due fratelli, negando lo stupro, avrebbe raccontato di essersi avvicinato alla donna per sorreggerla e aiutarla a rialzarsi da terra, visto che era in uno stato psicofisico alterato. L'altro fratello, invece, avrebbe dichiarato di non averla neppure sfiorata.

I due fratelli hanno, poi, raccontato anche del ruolo del terzo uomo, un cuoco di Gualdo, che si era invece avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo la loro versione, il terzo uomo, avrebbe avuto un confronto (per errore) con l'accompagnatore della donna, scambiandolo per un rivale in amore. 

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Emanuele Landi
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