Cascia non è soltanto la città di Santa Rita: è sempre più una destinazione capace di intercettare il desiderio di esperienze autentiche, spirituali ma anche culturali e naturalistiche. I dati ufficiali diffusi dalla Regione Umbria relativi al secondo trimestre 2025 parlano chiaro: il borgo della Valnerina si colloca al terzo posto in Umbria per numero di arrivi di turisti italiani e nella Top 10 per presenze di visitatori stranieri, segnando un momento di svolta nel panorama turistico regionale.
Numeri che, come sottolinea il sindaco Mario De Carolis, "raccontano una realtà che a Cascia viviamo quotidianamente: una città che attrae, accoglie e coinvolge. Sempre più persone scelgono Cascia non solo per la spiritualità, ma per ciò che siamo riusciti a costruire intorno: un territorio autentico, vissuto, dove ogni esperienza lascia un segno".
Una crescita che non arriva per caso, ma come esito di una strategia di valorizzazione strutturata e condivisa. "Il lavoro avviato in questi anni, anche grazie alla DMO Discover Cascia, ci ha permesso di lavorare in sinergia tra il pubblico, il privato ma anche il mondo dell’associazionismo e la comunità tutta", spiega il vicesindaco e assessore al Turismo Marco Emili. "I dati ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta".
Spiritualità, ma anche natura incontaminata, sport outdoor, enogastronomia e ospitalità di qualità: il modello Cascia mostra come sia possibile integrare identità, promozione e accoglienza in un'unica visione territoriale. Un mix che convince anche i visitatori stranieri, sempre più numerosi.
Aumentano in modo significativo anche i numeri del turismo a Orvieto, terza destinazione dell’Umbria per arrivi e presenze. Tra aprile e giugno 2025 la città ha registrato 50.269 arrivi (+8%) e 98.056 presenze (+12,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare la crescita sono sia i turisti italiani (25.696 arrivi, +2,9%) sia, in particolare, i visitatori stranieri (24.573 arrivi, +14%).
Un dato particolarmente interessante riguarda la permanenza media, che sale a 1,95 giorni (+4,28%), segnale di un maggiore coinvolgimento e interesse da parte dei turisti. I visitatori italiani hanno allungato la durata del soggiorno del 9,26%, mentre quella dei turisti esteri si mantiene stabile.
Nel comprensorio orvietano, che include le aree limitrofe alla città, la crescita è ancora più netta: 69.307 arrivi (+12,9%) e 143.082 presenze (+13,5%), con un incremento equilibrato sia tra gli italiani (+11,4% arrivi) sia tra gli stranieri (+14,9%).
Le strutture extralberghiere si confermano tra le preferite, con un +19,5% di arrivi e +13,2% di presenze. Ma anche gli alberghi e le residenze d’epoca registrano performance positive (+3,7% e +14%).
"I dati del secondo trimestre consolidano una crescita dei flussi turistici nelle strutture ricettive che si sta ormai stabilizzando anche rispetto alle dinamiche emerse nel post Covid", commenta la sindaca e assessora al Turismo, Roberta Tardani. "Si conferma la tendenza positiva relativa alla permanenza e quindi al coinvolgimento dei turisti che arrivano nella nostra città".
L'amministrazione punta ora a rafforzare il turismo delle esperienze, valorizzando percorsi che integrino arte, storia, gastronomia e attività all’aria aperta. "L’incrocio tra i dati sulla mobilità dei visitatori e quelli sugli arrivi ci consente oggi analisi più approfondite ed efficaci. Questo ci deve spingere tutti, istituzioni e operatori, a lavorare insieme e a proseguire sulla strada intrapresa".
Se Cascia mostra come un piccolo comune possa diventare un centro fondamentale di spiritualità e accoglienza moderna, Orvieto conferma invece la forza del binomio città d’arte ed esperienzialità diffusa. Due traiettorie diverse, ma complementari, che indicano una direzione chiara: in Umbria il turismo cresce dove si investe nella qualità, nella rete tra attori locali e nella costruzione di un’identità forte.
I dati del secondo trimestre 2025 non solo celebrano due successi locali, ma restituiscono un messaggio positivo per l’intero comparto turistico regionale: con una visione strutturata e una strategia condivisa, anche i territori dell’entroterra possono diventare protagonisti di un turismo sostenibile, consapevole e in continua espansione.