28 May, 2025 - 09:06

Più agenti di polizia penitenziaria per le carceri dell'Umbria: arrivano nuovi commissari e vice ispettori

Più agenti di polizia penitenziaria per le carceri dell'Umbria: arrivano nuovi commissari e vice ispettori

L’Umbria potrà contare su undici nuove unità operative della polizia penitenziaria. Con la conclusione dei corsi nazionali di formazione, è stato disposto l’invio di cinque commissari e sei vice ispettori nei principali istituti penitenziari della regione. Un potenziamento degli organici che arriva in un momento particolarmente delicato per la gestione delle strutture carcerarie, spesso messe alla prova da sovraffollamento e carenza di personale.

Umbria, polizia penitenziaria nelle carceri: nuovi ingressi tra Perugia, Spoleto e Terni

I nuovi arrivi si distribuiranno su tre carceri umbre. Nella casa circondariale di Perugia entreranno in servizio un commissario con funzioni di vice comandante di reparto e quattro vice ispettori. A Spoleto sono previsti due nuovi commissari, anch’essi con l’incarico di vice comandante, mentre a Terni prenderanno servizio altri due commissari e due vice ispettori.

Si tratta di assegnazioni che fanno parte di una distribuzione più ampia a livello nazionale: in totale, 541 nuovi operatori del Corpo di polizia penitenziaria entreranno in servizio in tutta Italia, al termine del settimo corso per commissari e del nono per vice ispettori.

Una risposta alla carenza di organico

L’invio di nuove forze in Umbria è stato annunciato congiuntamente dai sottosegretari Andrea Delmastro delle Vedove (Giustizia) ed Emanuele Prisco (Interno), insieme al senatore Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità, Lavoro e Affari Sociali del Senato, tutti rappresentanti di Fratelli d’Italia. I tre esponenti del partito di governo hanno sottolineato l’importanza di questo intervento come parte integrante di una strategia di lungo termine per rafforzare la sicurezza e migliorare le condizioni operative all’interno degli istituti penitenziari.

L’arrivo dei nuovi commissari e vice ispettori è un ulteriore passo in avanti del Governo Meloni per garantire sicurezza e legalità negli istituti penitenziari italiani attraverso una catena di comando stabile e ben definita”, ha dichiarato Andrea Delmastro delle Vedove.

Dello stesso avviso anche Emanuele Prisco, che ha voluto rimarcare l’impegno del Governo verso la regione: “Queste nuove assegnazioni dimostrano ancora una volta l’attenzione di questo Governo verso le necessità degli istituti di Perugia, Spoleto e Terni. Ringrazio il sottosegretario Delmastro per il suo costante impegno verso la polizia penitenziaria. Continuerò a lavorare al suo fianco per il bene del territorio”.

Infine, il senatore Zaffini ha sottolineato il valore politico e strategico dell’intervento: “Il rafforzamento degli organici della polizia penitenziaria in Umbria è il risultato concreto di una strategia seria e costante. Dopo anni di promesse disattese, il Governo Meloni sta dimostrando con i fatti di voler riportare ordine, sicurezza e dignità all’interno del sistema carcerario, rispondendo anche alle legittime aspettative del personale”.

Sicurezza e dignità al centro della riforma penitenziaria

Il potenziamento del personale rappresenta solo uno degli aspetti su cui il Governo intende intervenire. Al centro del dibattito vi sono anche le condizioni strutturali delle carceri, la formazione continua del personale e la prevenzione delle tensioni interne. In quest'ottica, l'arrivo di nuove figure dirigenziali come i commissari e i vice ispettori punta a rafforzare la catena di comando e a migliorare la gestione quotidiana degli istituti.

Con questo intervento, l’Umbria si posiziona quindi come una delle regioni beneficiarie delle nuove misure di rafforzamento della sicurezza carceraria. Un segnale politico preciso, che punta a rendere più efficiente e sostenibile il sistema penitenziario, a vantaggio sia degli operatori sia della collettività.

Sovraffollamento carcerario in Umbria: una crisi strutturale

Nonostante l’arrivo di nuovi agenti rappresenti un passo avanti, resta critico il problema del sovraffollamento. Secondo i dati aggiornati al 31 marzo 2025, nelle quattro strutture umbre erano presenti 1.639 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 1.339. Un eccesso di circa 300 unità, che porta il tasso medio di affollamento al 122%, ben oltre la soglia di tolleranza.

Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e la Corte dei Conti, nel recente report “Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri”, hanno lanciato un allarme preciso: le carceri umbre sono al limite della tenuta. Terni risulta la più sovraffollata, con 567 detenuti per 422 posti (134%), seguita da Perugia (426 per 333) e Orvieto (156 per 132). L’unica struttura in equilibrio è Spoleto, con 456 detenuti per altrettanti posti.

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Giorgia Sdei
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