09 May, 2025 - 09:12

La Regione Umbria promuove il 'Cantiere per la pace'. Di cosa si tratta

La Regione Umbria promuove il 'Cantiere per la pace'. Di cosa si tratta

L'Umbria è terra di Pace. La nostra regione ha dato i natali a San Francesco, santo e pacifista ante litteram, ed è da noi che è nata e si rinnova ogni anno la Marcia per la Pace. Anche la politica si sta muovendo in questa direzione riconoscendo la centralità della pace, in questo momento più che mai necessaria.

La prima a istituire una speciale delega alla Pace è stata la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi. Poi, dopo le regionali di novembre, la governatrice Stefania Proietti, grande devota del Santo della sua Assisi, ha seguito l'esempio affidandola all'assessore al Welfare e all'Istruzione, Fabio Barcaioli. Infine, da poco, anche al Comune di Spoleto dopo la rimodulazione in seno all'amministrazione Sisti, è spuntata la nuova delega.

E proprio dall'assessore Barcaioli viene una nuova proposta: quella di istituire a livello regionale un 'Cantiere per la pace' che accolga iniziative su vari livelli per la promozione e l'educazione alla pace di tutte le comunità.

'Cantiere per la pace', le priorità dell'Umbria

L'atto a firma di Barcaioli è stato approvato da poco in Consiglio regionale. Il progetto, si legge nella nota della Regione, è finalizzato a rimettere al centro delle priorità dell’Umbria la pace, la solidarietà, il dialogo, la promozione della coesione sociale e la partecipazione attiva.

Numerosi gli aspetti che verranno potenziati grazie al nuovo 'Cantiere per la pace' quali non violenza e cultura della pace; disarmo e riconversione industriale; diritti umani, giustizia sociale e migrazioni; ecopacifismo e clima; comunicazione e narrazione di pace; solidarietà internazionale, cooperazione e diplomazia di pace.

Per aderire la Regione provvederà a pubblicare un apposito avviso regionale che raccoglierà le manifestazioni d'interesse. L'obiettivo è coinvolgere una platea più ampia possibile con istituzioni, associazioni, scuole, università, enti religiosi e culturali che siano interessati.

Barcaioli: "Pace alla base della libertà"

Attualmente nel mondo sono in corso 56 diversi conflitti e con l'Unione Europa che ha dato via al riarmo, la pace appare un orizzonte lontano. L'assessore Barcaioli, al contrario, ha ribadito la necessità che la politica valorizzi la pace quanto più possibile.

"Ora più che mai è fondamentale rimettere il tema della pace al centro della politica – ha dichiarato –. La pace è la base della libertà e della dignità umana, difenderla è un dovere di tutti. Solo così potremo trasmettere alle future generazioni i valori della convivenza, del rispetto e della solidarietà, opponendoci con forza a ogni forma di guerra e violenza".

L'adesione a 'R1PUD1A' 

In Umbria già diversi Comuni hanno ufficialmente aderito alla campagna di 'R1PUD1A' promossa da Emergency, nata ispirandosi all'articolo 11 della nostra Costituzione che afferma "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

L'iniziativa dell'associazione umantaria si sta diffondendo in tutto il Paese. Comuni, scuole, cinema, teatri, festival e una lunga schiera di personaggi noti stanno aderendo per promuovere una cultura di pace srotolando lo striscione della campagna. 

Il discorso del nuovo Papa è un inno alla pace duratura

Ieri pomeriggio, un po' a sorpresa, in Vaticano è arrivata la fumata bianca. La chiesa cattolica ha eletto un nuovo ponetifice. Lo statunitense Francis Robert Prevost è diventato Leone XIV e nel discorso dopo l'elezione ha pronunciato per ben 9 volte la parola 'pace'. Il Santo Padre ha invocato "una pace disarmata e disarmante" che porti unità tra i popoli della terra e che risolva definitivamente i sanguinosi conflitti in corso.

Papa Prevost, agostiniano, è particolarmente devoto a Santa Rita da Cascia e in Umbria si è recato più volte. Un segnale incoraggiante che potrebbe dare ulteriore impulso al progetto regionale per costruire la pace e diffonderla. 

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Sara Costanzi
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