Ci saranno uno stadio, campi da rugby, da basket e di atletica leggera con dieci corsie e non mancherà, naturalmente, la piscina. Diventerà probabilmente "il centro sportivo più grande d'Italia e uno dei centri universitari più grandi d'Europa". Interamente dedicato allo sport sorgerà a Narni, nell'area dell'ex Spea. Ad annunciarlo proprio stamattina è stato il sindaco di Terni e, da qualche mese, con Unicusano, nuovo proprietario dell'area, Stefano Bandecchi.
L'ex Spea a Narni Scalo si estende per oltre 60 ettari che per la gran parte sono stati destinati al pascolo; comprende una porzione dell'ex stabilimento della Marina Militare oltre a una serie di fabbricati industriali, risalenti agli anni Quaranta, ormai dismessi e abbandonati per lunghi anni al degrado. Il complesso, acquistato dall'Università Niccolò Cusano l'estate scorsa, rinascerà grazie all'imponente Facoltà di Scienze Motorie aperta a tutti gli sport che, date le dimensioni e la visione del progetto, promette di dinventare un centro di riferimento a livello internazionale.
L'annuncio di Bandecchi è arrivato nel pieno della bufera sulle complesse vicende che riguardano il progetto Stadio-Clinica a Terni. Il sindaco di Terni vuole lanciare un messaggio chiaro alla Regione anche con il progetto del nuovo complesso sportivo. "Mi sono anche un po' scocciato dell'Università di Perugia a cui ho portato per troppo tempo rispetto. Fra due anni o meglio fa due anni e mezzo, il mio mandato scadrà e intendo dare a questa zona la dignità che merita". Il sindaco precisa "io non ce l'ho con Perugia lo voglio dire", ma allude comunque anche a una certa "mentalità" che sembra spesso penalizzare la provincia di Terni.
Terni del resto, di suo ha un'unica università - pregevolissima e meritoria - ovvero il Conservatorio 'Giulio Briccialdi', mentre le altre facoltà presenti sul territorio sono tutte sedi distaccate dell'Università degli Studi di Perugia, incluso il polo narnese in Scienze per l'Investigazione e la Sicurezza. Con il nuovo campus dell'Unicusano gli equilibri accademici cambierebbero facendo acquisire all'Umbria sud un nuovo peso.
L'ex Spea non è l'unica riqualificazione nei piani di Bandecchi. Da poco infatti tramite la Società delle Scienze Umane, ha acquisito recentemente anche la proprietà di una seconda area industriale, stavolta a Terni. Si tratta di un complesso di due ettari all'interno della Polymer, il polo chimico di via Narni.
Qui "nascerà una fabbrica importante e tecnologica di nuovi prodotti di cui adesso non voglio svelare. Io credo in Terni e quindi ci investo" ha ribadito menzionando la possibilità di creare un polo di ricerca all'avanguardia, che "forse, in minima parte" coinvolgerebbe anche l'Università Niccolò Cusano.
Sui nuovi investimenti è arrivato un comunicato del procuratore della Società delle Scienze Umane, Paolo Tagliavento, che chiarisce alcuni passaggi specificando che gli stessi "non sono frutto di improvvisazione, ma della lungimiranza e della visione strategica del suo amministratore, Stefano Bandecchi, la cui capacità di leggere con anticipo i bisogni del territorio è riconosciuta da anni".
La Società delle Scienze Umane, spiega, ha avviato sul territorio "un percorso che che porterà alla realizzazione di strutture di altissimo livello, non solo in ambito sportivo ma anche nel settore universitario, della ricerca e della formazione avanzata".
"Si tratta di investimenti - aggiunge - che non mirano solo a potenziare l’offerta del territorio, ma a generare eccellenze in grado di elevare il profilo della città, attrarre talenti e offrire nuove opportunità ai cittadini, ai giovani e alle realtà professionali che ruotano attorno al mondo dello sport, della cultura e dell’istruzione".
Investimenti fatti con trasparenza e coerenza, sottolinea, che "porteranno esclusivamente valore, qualità e prospettive di crescita per tutta la comunità. Perché quando si investe con visione, coraggio e lealtà verso un territorio, l’unico risultato possibile è la crescita di tutti. Terni non subirà il cambiamento ma lo guiderà" conclude.