Già condannato (con rito abbreviato) per maltrattamenti in famiglia e non potendo avvicinarsi all’ex moglie, ha pensato bene di fare irruzione in casa di lei. È così finito agli arresti domiciliari un 32enne di origini algerine per aver violato il divieto di avvicinamento. A suo carico i Carabinieri di Città di Castello hanno dato esecuzione a un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal gip di Perugia.

Ex marito viola il divieto di avvicinamento, scatta l’obbligo del braccialetto elettronico

Stando a quanto riportato da una nota diffusa dalla Procura di Perugia, per l’uomo, recidivo, sono stati disposti gli arresti domiciliari. In aggiunta, data appunto la reiterazione, sarà sottoposto all’applicazione del braccialetto elettronico perché ritenuto responsabile della violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Un copione assai frequente nell’ambito dei maltrattamenti in famiglia che ancora una volta si ripete a danno di una donna. La famiglia, quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro di tutti, dove coltivare il benessere e le relazioni più care, diventa il teatro di maltrattamenti. A farne le spese sono sempre i più fragili: donne, bambini e anziani.

I numeri della violenza contro le donne in Umbria: un fenomeno allarmante

Quello che abbiamo riportato sopra è purtroppo l’ennesimo capitolo di una lunga e triste saga che vede le donne vittime di una moltitudine di forme di violenza. Secondo i dati forniti dall’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – nel mondo una donna su tre ha subito violenza. In Italia anche i dati Istat lo confermano. Il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Nella maggior parte dei casi, le forme più gravi vengono perpetrate da persone che la donna conosce già come partner o ex partner, parenti o amici.

In Umbria, in base all’ultimo report sulla violenza di genere pubblicato dalla Procura della Repubblica di Perugia in occasione dello scorso 25 novembre, Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, emerge una situazione allarmante. Nella nostra regione i reati da codice rosso, quelli che appunto rientrano nella violenza contro le donne, rappresentano la percentuale più alta del totale dei processi trattati dalla Corte d’appello di Perugia, competente per tutta l’Umbria. Nel periodo compreso tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati 136, pari al 13,47% del totale.

Le denunce per maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori sono aumentate: oltre 1.200, contro le 743 dello stesso periodo dell’anno precedente. In cima alla lista ci sono i maltrattamenti in famiglia che ammontano a 496, seguiti dai reati di stalking, 417 e dai delitti contro la libertà sessuale, 297.

Una guida al 1522 e ai centri anti violenza in Umbria

Ancora in occasione delle celebrazioni per il 25 novembre anche noi di Tag24 Umbria abbiamo redatto una guida rivolta a tutte le donne che per qualsiasi motivo dovessero trovarsi a subire abusi, maltrattamenti o violenza in qualunque ambito. A disposizione di tutte esiste una rete strutturata di servizi con personale competente che può fornire indicazioni e aiuto in caso di necessità.

È sempre bene ricordare che esistono due numeri di emergenza che vanno contattati senza esitazione se si stanno subendo abusi. Si tratta del 112, il numero unico di emergenza e del 1522, il numero dedicato, attivato dal 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

In Umbria, in tutte le maggiori città, sono inoltre presenti i centri anti violenza. Sono strutture di riferimento per la tutela delle donne vittime di violenza o di qualsiasi altra forma di discriminazione di genere. Al loro interno vengono attivati i percorsi di fuoriuscita dalla violenza ed offrono gratuitamente alle donne ascolto e sostegno in base alle necessità (legale, sociale, alloggiativo, sanitario o formativo) e orientamento agli altri servizi territoriali.