10 Mar, 2025 - 13:10

Sovraffollamento al carcere di Terni. Verini (PD): "Complimenti a Nordio per la disastrosa politica carceraria"

Sovraffollamento al carcere di Terni. Verini (PD): "Complimenti a Nordio per la disastrosa politica carceraria"

Il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia e capogruppo PD in Antimafia, denuncia il drammatico sovraffollamento al carcere di Terni dove ormai si è sfondata quota 600 detenuti a fronte dei 422 che la struttura può ospitare. In una nota attacca il ministro della Giustizia Carlo Nordio accusandolo di mala gestione oltre che di plateale indifferenza.

Verini: "Basta con questo voltarsi dall'altra parte"

"Complimenti al Ministro Nordio per un nuovo record raggiunto nella sua disastrosa politica carceraria: da Terni ci hanno avvertito che nell'Istituto di Sabbione è stato sfondato il muro dei seicento detenuti. Seicento, a fronte di una capienza di 422" così esordisce Verini nella sua nota.

Non è certamente la prima volta che il senatore dem porta all'attenzione le emergenze del mondo carcerario. "Dopo tanti appelli, visite, interrogazioni, interventi, non troviamo più le parole per denunciare ancora questa drammatica situazione. Per questo diciamo a Nordio: basta. Basta con questo voltarsi dall'altra parte. A Terni la situazione scoppia, per un numero di detenuti esageratamente superiore alla capienza, in presenza di diversi circuiti penitenziari interni, dal 41 bis all'Alta Sicurezza ai comuni".

"Mancano agenti di polizia - prosegue Verini -, che lavorano in condizioni difficilissime, mancano personale medico e sanitario e altre figure professionali. A Spoleto, Perugia e in parte anche a Orvieto la situazione presenta altre gravi difficoltà. Le carceri umbre sono uno specchio del dramma quotidiano delle carceri italiane. Quella di Terni è una delle situazioni più gravi. E su tutto dominano indifferenza e incapacità di questo Governo di questo Ministero, troppo impegnati a fare la guerra all'indipendenza della Magistratura e incapaci di dare risposte al sistema penitenziario".

Situazione esplosiva al carcere di Terni

Che la stuttura penitenziaria di Terni non navighi in buone acque è evidente da tempo. I disordini e le tensioni sono all'ordine del giorno e ce ne siamo occupati in più occasioni da queste stesse pagine. I rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria hanno denunciato aggressioni violente: il personale è ormai allo stremo mentre i detenuti aumentano. Molti sono coloro afflitti da patologie psichiatriche che necessitano delle adeguate cure e che invece, si ritrovano con i detenuti comuni.

A gennaio la presidente Proietti aveva fatto visita alla Casa Circondariale di Terni. In quell'occasione aveva annunciato la volontà di istituire un un fondo nazionale per la sanità penitenziaria, uno strumento che anche attraverso il potenziamento delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), strutture sanitarie destinate ai detenuti con patologie psichiatriche, alleggerirebbe di molto la pressione sugli Istituti di pena.

Ma il carcere, nonostante i tanti appelli e le innumerevoli denunce, rimane un argomento spinoso e sono ancora troppo carenti e lacunose le misure per portare la situazione alla normalità. 

Terni e Parma, primi carceri d'Italia ad aprire alle relazioni intime

Eppure, lentamente, qualcosa si muove. Recentemente proprio il carcere di Terni è stato protagonista di una svolta epocale: l'Istituto ha aperto per la prima volta in Italia agli incontri intimi senza sorveglianza.

Finora infatti è sempre stato in vigore il divieto assoluto dei contatti affettivi per i detenuti, ma una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso anno sta riscrivendo la storia. A dei detenuti del cercere di Terni e a quello di Parma è stato accordato il permesso per incontrare senza supervisione la propria compagna (Terni) e moglie (Parma).

Richiamandosi all'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che ricorda agli Stati che la vita privata e familiare va rispettata, anche dietro le sbarre, la suprema Corte ha introdotto l'obbligo rivolto alle due strutture penitenziarie di adeguarsi destinando una stanza apposita gli incontri intimi. Un provvedimento giunto al termine di una battaglia legale che ora obbliga i due Istituti di pena ad attrezzarsi.

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Sara Costanzi
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