È il giorno della verità per l’Unipg - Università degli Studi di Perugia. Dopo settimane di confronto e una prima tornata elettorale che non ha decretato un vincitore, martedì 17 giugno la comunità accademica è chiamata a scegliere il nuovo Rettore con un ballottaggio tra Massimiliano Marianelli e Daniele Porena. I due candidati, entrambi docenti ordinari, si contendono la guida dell’Ateneo per il sessennio 2025-2031 in un ballottaggio che si preannuncia molto equilibrato.
Da una parte Massimiliano Marianelli, professore di Storia della filosofia e figura di riferimento del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione. Il suo programma ruota attorno al potenziamento dell’identità culturale dell’Ateneo, con un occhio all’internazionalizzazione e all’interdisciplinarità Tra le sue proposte: una scuola di alta formazione, una revisione dello statuto, un festival dell’umanesimo e un campus interdipartimentale. Previste anche deleghe specifiche all’intelligenza artificiale e il rilancio dell’attività bibliotecaria.
Dall’altra parte Daniele Porena, costituzionalista e docente di Diritto pubblico, che punta su una governance più efficiente, una digitalizzazione avanzata e misure concrete per la sostenibilità e i servizi agli studenti. Porena propone anche un rafforzamento dell’edilizia universitaria, la creazione di aziende ospedaliero-universitarie integrate e una revisione della convenzione sanitaria con la Regione.
Due approcci differenti, che riflettono anche sensibilità diverse nel concepire il ruolo dell’università nel contesto contemporaneo.
Le urne saranno aperte dalle 8.30 alle 18.30 nell’Aula Magna di Palazzo Murena. Il voto avverrà in modalità elettronica, tramite il sistema “U-Vote”, accessibile attraverso le credenziali uniche d’Ateneo. Saranno attivi quattro seggi e ogni elettore dovrà identificarsi, firmare l’elenco e votare tramite computer.
Possono votare 959 docenti e ricercatori, 175 rappresentanti degli studenti nei principali organi di governo e 951 tra tecnici, amministrativi, bibliotecari, CEL e dirigenti. Quest’ultima componente, per la prima volta, avrà un peso doppio rispetto al passato: il voto è ora ponderato al 20% rispetto alla componente docente. Il decano Carlo Cardelli ha illustrato le istruzioni nel comunicato ufficiale e sul sito dell’Ateneo.
Le elezioni del 2025 introducono anche altre novità significative: il passaggio definitivo al voto elettronico e la riduzione da tre a due turni, snellendo la procedura senza compromettere la rappresentatività.
Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura delle urne e potrà essere seguito in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ateneo, a partire dalle 18.30. L’Università ha pubblicato sul proprio sito tutti i documenti ufficiali e le disposizioni elettorali, confermando la volontà di garantire massima trasparenza.
Al di là delle procedure, il voto di martedì è destinato a incidere profondamente sulla traiettoria futura dell’Ateneo perugino, chiamato ad affrontare sfide complesse: innovazione didattica, attrattività internazionale, finanziamenti competitivi e valorizzazione del capitale umano.
Paolo Carbone, professore di ingegneria, aveva messo al centro del suo programma i primi 100 giorni di mandato: incontri con tutte le componenti universitarie, verifica della situazione gestionale, revisione dei piani di studio e rafforzamento del sistema di trasferimento tecnologico. Luca Gammaitoni, fisico sperimentale, puntava invece su innovazione, sostenibilità e welfare universitario, con progetti dedicati all’intelligenza artificiale e all’edilizia. Marcello Signorelli, docente di politica economica, ha proposto una forte attenzione agli studenti e alla didattica, con interventi su alloggi, job placement e strumenti digitali.
Tre visioni che non hanno superato il primo turno, ma che hanno contribuito al dibattito accademico.
Il nuovo Rettore dovrà rappresentare la comunità accademica in tutte le sue articolazioni e guidarla in una fase storica di trasformazione del sistema universitario. Martedì 17 giugno sarà dunque una giornata decisiva per l’Università di Perugia. Oltre duemila elettori sono chiamati a decidere non solo tra due nomi, ma tra due visioni, due modi di intendere l’università e il suo ruolo nella società. Il futuro dell’Ateneo comincia da qui.