L’Università degli Studi di Perugia andrà al voto il 4 giugno 2025 per eleggere il successore di Maurizio Oliviero(sessennio 2019–2025). La tornata elettorale è stata indetta con decreto del decano Ermanno Cardelli. Come da calendario, mercoledì 4 giugno si svolgerà il primo turno, in caso di parità o di mancato superamento del quorum (almeno un terzo dei voti del corpo elettorale) si procederà a un ballottaggio il 17 giugno.
L’urna sarà elettronica: gli aventi diritto voteranno tramite la piattaforma “U-Vote” presso quattro seggi nell’Aula Magna (orario 8:30-18:30) inserendo le credenziali uniche d’Ateneo. Per la prima volta il voto del personale tecnico-amministrativo (incluso il tab) varrà doppio rispetto al passato, essendo ponderato al 20% della componente docente. Gli iscritti troveranno tutte le istruzioni ufficiali nel comunicato del decano Cardelli e sul sito di Ateneo.
Sono cinque i professori in corsa per il ruolo di magnifico rettore: Paolo Carbone, Luca Gammaitoni, Massimiliano Marianelli, Daniele Porena e Marcello Signorelli. Tutti attivi in diversi ambiti disciplinari, rappresentano differenti visioni di sviluppo per l’Ateneo. Le rispettive proposte sono state raccolte in campagna elettorale e sintetizzate in vari programmi, anche accessibili sui siti personali dei candidati.
Le elezioni del 2025 introducono due novità importanti: il passaggio al voto elettronico e la riduzione da tre a due turni. Inoltre, il voto del personale tecnico-amministrativo ha acquisito maggior peso, passando da 0,1 a 0,2 nel computo finale. Questo riconoscimento della componente Tab e Cel è stato salutato come un passo verso una maggiore rappresentatività interna. Il decano Cardelli ha illustrato nel dettaglio le modalità operative: identificazione dell’elettore, firma sull’elenco e voto tramite computer con accesso tramite credenziali istituzionali.
In assenza di rilevazioni ufficiali, in Ateneo hanno circolato almeno due sondaggi interni e le cosiddette "profezie" di ChatGPT. In più versioni, l’intelligenza artificiale ha indicato come favoriti Porena e Gammaitoni, ma sempre con esiti divergenti. Le indiscrezioni parlano di un probabile ballottaggio e di giochi di influenza soprattutto nella Facoltà di Medicina, considerata determinante. Anche l’associazione studentesca Udu avrebbe preso posizione, ma senza un endorsement univoco.
Il professore di ingegneria Paolo Carbone propone un approccio innovativo già dai primi 100 giorni: incontri con tutte le componenti dell’Ateneo, verifica della situazione economico-gestionale, conferenze per aggiornare i piani di studio e un gruppo di lavoro per rafforzare la rete di ricerca e trasferimento tecnologico. Punta su una nuova internazionalizzazionee su una governance fondata sull’ascolto e sull’efficienza.
Fisico sperimentale, Gammaitoni propone una programmazione partecipata che parta sin da subito. Prevede tavoli con Regione e Azienda Ospedaliera, una piattaforma interdipartimentale per l’intelligenza artificiale, il miglioramento del welfare universitario, modifiche statutarie, riqualificazione edilizia e aggiornamento del Gender Equality Plan. Le sue parole chiave: innovazione, sostenibilità, ascolto.
Il professore di storia della filosofia Massimiliano Marianelli propone un piano di inclusione e riforma: stati generali dei dipartimenti, revisione dello statuto, un nuovo dipartimento a Terni, delegato all’IA, centro per la ricerca, scuola di alta formazione, riforma delle biblioteche e competizione per startup. Tra gli obiettivi, anche un festival annuale dell’umanesimo e un campus interdipartimentale.
Giurista e direttore di un centro ambientale, Daniele Porena parte dalla programmazione delle assunzioni e dal rilancio dell’edilizia universitaria. Intende aprire tavoli istituzionali con la Regione per rivedere la convenzione sanitaria e attivare aziende ospedaliero-universitarie integrate. In campo anche un’analisi sul patrimonio e la razionalizzazione dei servizi. Parla di efficienza e consolidamento.
Il docente di politica economica Marcello Signorelli punta su diritto allo studio, alloggi universitari, spazi per la socialità e job placement. Intende migliorare la qualità della didattica con strumenti digitali e garantire un salto di qualità anche su ricerca e innovazione. Propone un metodo partecipato per la nomina dei delegati e una forte attenzione alla semplificazione amministrativa. Vuole risultati subito per contrastare l’ascesa delle università telematiche.