L’Umbria piange ancora le vittime della strada. Nel corso delle ultime 36 ore sono addirittura due le vittime: Mattia Trinari, 34 anni, Alexei Sirbu, 24 anni, giovani motociclisti che hanno perso la vita in condizioni tragiche. Il primo è in seguito a un frontale lungo la Pievaiola. Il secondo, perché colpito dalla propria moto dopo aver perso il controllo del veicolo a via Settevalli.
Vittime della strada in Umbria: una tragedia senza fine
Questi due giovani si aggiungono alla già lunga lista di vittime della strada in Umbria, che in meno di quattro mesi ha registrato 14 decessi. Dall’inizio dell’anno, infatti, continuano a susseguirsi incidenti mortali senza sosta. Per citarne alcuni: un quarantanovenne il 4 gennaio sulla E45 a Città di Castello; Ilaria Bertinelli, 28 anni, il 4 marzo a Tordibetto; un motociclista veneto di 60 anni lungo la Tre Valli e una 76enne il 7 aprile a Terni. E poi, appunto, il triste destino spettato ai due giovani motocilisti Marria Trinari ed Alexei Sirbu.
I dati
Secondo i dati forniti da Aci Istat, nel 2022 in Umbria si sono registrati 49 decessi per incidenti stradali, un lieve calo rispetto al 2021, ma il numero degli incidenti e dei feriti è in aumento. La maggior parte degli incidenti avviene nelle ore pomeridiane e le cause principali includono la velocità eccessiva e la guida distratta. La situazione richiede un intervento decisivo per ridurre questi tragici incidenti e garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Avv. Musicco: “Numeri in linea con il trend nazionale”
L’avvocato Domenico Musicco, Presidente di Avisl onlus (associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità) ha commentato in esclusiva il preoccupante dato concernente le vittime della strada in Umbria. Le sue parole ai nostri microfoni: “Il numero in Umbria è impressionante e testimonia una tendenza nazionale di mancata diminuzione del fenomeno dell’incidentalità statale. Sono 3100 vittime sul territorio nazionale negli ultimi anni”.
Poi sui motivi di tante tragedie in Umbria ha detto: “Sono problemi nazionali che, evidentemente, si riverberano anche in Umbria. Forse perché regione un tempo più rurale, con mezzi meno potenti, ora con mezzi più potenti i giovani tendono ad andare più veloce”. Su questo, infatti, ha detto: “Ci sono problemi strutturali, in Umbria, che rendono tutto più complesso. Le macchine sono sempre più potenti e questo crea problemi, specie tra i più giovani”.
Il decreto Salvini ed il focus sulla velocità
Musicco non ha dubbi: il primo punto su cui intervenire, nel tentativo di invertire il preoccupante trend, è quello della velocità. Si va veloce, troppo veloce, alla guida. Il commento: “Quello della velocità è il grande problema”. Un problema che tuttavia: “Viene dimenticato nell’ultimo decreto Salvini che invece interviene più su alcol e droghe che però rappresenta solo il 5% delle cause di incidenti”.
In Italia si fanno pochi controlli
Un altro aspetto su cui si è soffermato l’avvocato Musicco è quello relativo ai controlli stradali. Il commento: “Poi c’è problema dei controlli: sono pochi sulle velocità, specie sul territorio urbano. Pochissimi, soprattutto, sull’uso dello smartphone alla guida”.
Quindi ha aggiunto: “Senza controlli il problema rimarrà endemico ed avremo sempre il doppio delle vittime rispetto a Francia, Germania, Inghilterra. Lì, il problema è stato preso più seriamente. Non solo con campagne di sensibilizzazione ma anche con controlli più massicci”.
L’invito è quello ad intervenite a tutti i livelli per un immediato cambio di approccio a queta materia. Musicco, infatti, ha concluso dicendo: “Alle istituzioni, anche quelle regionali, vanno richiesti maggiori interventi e controlli; campagne di sensibilizzazione sull’uso degli smartphone; aumentare zone 30 ed incentivare uso della bici. Che poi è la direzione presa dall’Europa”.