Dopo l'abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell'esercito israeliano nella notte fra primo e 2 ottobre, oggi l'Umbria ha manifestato. Una giornata di sciopero generale e mobilitazioni indetta dalle sigle sindacali Cgil e Usb che hanno coinvolto trasversalmente tutte le categorie lavorative. L'Italia intera si è fermata. Almeno 100 i cortei si sono svolti in tutto il Paese con le prime stime che parlano di oltre un milione di persone scese in piazza.
Anche a Perugia e a Terni ci sono state manifestazioni partecipatissime, così come a Foligno e Orvieto, dove tra le altre cose è stata disposta la chiusura del casello autostradale per evitare che i mezzi in uscita incontrassero i partecipanti.
Ovunque hanno risuonato gli slogan e i cori degli attivisti e la presenza di giovani - anche giovanissimi - e studenti è stata massiccia. Migliaia di persone scese nelle piazze e nelle strade delle città umbre con i cortei che si sono svolti pacificamente, dove non si sono registrati momenti di tensione né incidenti.
Il capoluogo stamattina ha visto una mobilitazione notevole. I manifestanti con bandiere e striscioni sono partiti da piazzale Partigiani, hanno poi percorso corso Vannucci per arrivare in Piazza IV Novembre, sotto al palazzo comunale.
Intorno alle 12 centinaia di persone hanno occupato i binari della stazione di Fontivegge bloccando il traffico ferroviario e, poco dopo, anche la vicina stazione dei bus.
Nella Città dell'Acciaio, dove anche i dipendenti dell'Ast hanno aderito allo sciopero, almeno mille persone hanno manifestato. Due distinti cortei sono partiti stamattina intorno alle 9:30 per incontrarsi davanti alla Prefettura e hanno proseguito insieme. Il primo, quello dei Cobas, è partito da Largo Villa Glori, ribattezzato "Largo Gaza" dove in questi giorni è presente il il presidio permanente pro Pal e l'altro da Piazza Buozzi.
In prefettura una delegazione di manifestanti ha avuto un colloquio con il prefetto Antonietta Orlando che ha acconsentito affinché la manifestazione arrivasse anche davanti alla stazione ferroviaria - dove comunque non è entrata - inizialmente non inserita nel percorso. Il corteo ha sfilato davanti a quelli che sono i luoghi identitari della città, dalla grande pressa, alla fontana di Piazza Tacito per poi terminare a Piazza della Repubblica.
L'Umbria e l'Italia intera oggi hanno scelto di scendera in piazza e di bloccare tutto per Gaza, per il popolo palestinese e per chiedere fermamente la pace e il rispetto del diritto internazionale. Il governo Meloni è stato aspramente contestato dai manifestanti. La premier, alla notizia dello sciopero ha commentato in maniera lapidaria: "Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme". Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini ha prima minacciato la precettazione - anche se poi ha fatto marcia indietro - e poi, dai propri canali social ha definito lo sciopero "illegittimo" e contrario alla legge, prefigurando "sanzioni sia a livello personale che come organizzazioni sindacali".
La replica di Maurizio Landini, leader della Cgil, non è tardata. "Un governo degno di questo nome dovrebbe ringraziarci ad uno ad uno per quello che stiamo facendo. Siamo noi che stiamo tenendo alto l'onore del nostro Paese, in Italia e nel mondo". Forte anche l'adesione degli italiani all'estero. In caso di sanzioni, il segretario generale ha già annunciato che verranno impugnate e che "difenderemo tutte e tutti".
In prima linea oggi c'erano tantissimi studenti. Nelle manifestazioni la vera sorpresa sono stati proprio i giovani, presenti numerosi nelle strade e nelle piazze italiane. Una mobilitazione giovanile così robusta probabilmente non si vedeva più da anni, un segnale che non può essere ignorato.